Giorno: 20 Marzo 2014

Veltroni e il film su Berlinguer «Preparatevi a piangere», di Pietro Spataro

Ce la ricordiamo ancora quella foto di Berlinguer sorridente dietro la sua scrivania di direttore de l’Unità in via Due Macelli. Era accanto all’immagine di Bob Kennedy ritratto sulla spiaggia con il suo cane. Due simboli, due mondi lontani. Walter Veltroni è «ossessionato» dalla memoria, la coltiva con un pizzico di nostalgia ma cercando di guardare al futuro. E anche l’idea di fare un film su Enrico Berlinguer nasce da questa sua ostinazione. «È un atto d’amore verso un uomo che per me è stato importante», dice. Il film si chiama Quando c’era Berlinguer, arriverà nei cinema il 27 marzo e il 6 giugno passerà sui canali Sky. «Preparatevi a piangere», dice sorridendo, mentre riannoda i fili del suo lungo viaggio. Veltroni, perché un film su Berlinguer proprio oggi? Secondo un sondaggio per il 38% degli italiani è solo un uomo del passato… «Le racconto come mi è venuta l’idea. Tempo fa fui invitato a presentare un documentario sul leader socialdemocratico svedese Olof Palme. Pensai che era strano non ci fosse un lavoro così su …

M5s, deputati Pd “Speculazione politica per fini elettorali”

I deputati modenesi Pd rispondono agli attacchi del collega del M5s Michele Dell’Orco. I deputati modenesi del Pd Davide Baruffi, Carlo Galli, Manuela Ghizzoni, Cécile Kyenge, Edoardo Patriarca, Giuditta Pini e Matteo Richetti rispondono alle accuse lanciate, mercoledì sera, nel corso del dibattito alla Camera, dal deputato del Movimento 5 Stelle Michele Dell’Orco che ha preso di mira sia il presidente della Regione Vasco Errani che l’assessore Gian Carlo Muzzarelli. “E’ una volgare falsità dire che il presidente Errani percepisca diversi emolumenti così come è inaccettabile sostenere che sia stato assente nelle emergenze sisma e alluvione – dicono i deputati Pd – Quanto poi alle accuse relative alla campagna elettorale locale, non s’era detto che non avremmo tollerato speculazioni politiche sulla pelle di terremotati e alluvionati?”. “Affermazioni false condite da strumentalizzazioni politiche sulle pelle di chi ha subito prima il sisma e poi l’alluvione”: è decisa la risposta dei deputati modenesi del Pd alle accuse del deputato pentastellato Michele Dell’Orco. “Le falsità spese come verità da Dell’Orco nel corso del suo intervento in Aula riguardano …

"Società di Stato a peso d’oro. Dove gli amministratori sono più dei loro dipendenti" di Sergio Rizzo

Il buonsenso ci fa domandare se per gestire una società pubblica al 100% sia sempre necessario un consiglio di amministrazione con indennità multiple, gettoni e rimborsi spese, o invece non basti un più sobrio amministratore unico. Sempre che poi l’esistenza della medesima società abbia una reale giustificazione. Interrogativi ineludibili, di fronte a casi come quello della Ram: Rete autostrade mediterranee. Trattasi di una società interamente posseduta dal Tesoro creata pomposamente nel 2004 dal secondo governo di Silvio Berlusconi per il grandioso progetto delle autostrade del mare. Dieci anni dopo ha il compito di gestire le istruttorie per i contributi agli autotrasportatori che caricano i tir sui traghetti. Con cinque consiglieri di amministrazione e due impiegati, secondo i dati comunicati alla Camera di commercio. Nel 2012 i dipendenti erano ben quattro, di cui tre a tempo determinato. Vero è che li aiutavano una dozzina di co.co.co. Ma è pur vero che i compensi degli amministratori, pari a 312.500 euro, superavano di gran lunga gli stipendi di tutto il personale: 258.560 euro. Somma, quest’ultima, di poco superiore …

"Se gli studenti stranieri diventano più bravi degli italiani", di Flavia Amabile

Li hanno emarginati, considerati elementi difficili per le classi, ma gli alunni stranieri iniziano a prendersi la loro rivincita quando si tratta di ragazzi nati in Italia, la cosiddetta seconda generazione. Secondo i dati raccolti dal Miur con la fondazione Ismu le loro performance si avvicinano a quelle degli italiani (in particolare nelle prove di lingua straniera) e sono nettamente migliori di quelle dei loro compagni nati all’estero. In alcune regioni le differenze tra gli italiani e gli studenti di seconda generazione tendono addirittura ad invertirsi: gli stranieri nati in Italia fin dalla scuola primaria stanno diventando più bravi. E si presentano sempre più in anticipo sui banchi. Quasi cinque alunni su cento (il 4,8%) iniziano la scuola primaria a cinque anni, un dato in aumento e in linea con la tendenza all’anticipo di tutti gli studenti. Ci sono poi alcune situazioni che hanno stupito gli analisti e che fanno pensare che il processo di rivincita è solo agli inizi. Durante le prove Invalsi in quinta elementare in Campania gli stranieri nati in Italia battono …

"I nostri insegnanti, eterni maltrattati", di Gianna Fregonara e Orsola Riva

Gli insegnanti italiani sono malpagati, come ha certificato l’Ocse. Sono maltrattati dalla politica, che a ogni cambio di governo modifica le regole. Sono poco considerati anche dai genitori, che mettono in dubbio l’istituzione e i metodi didattici. Infine, lavorano in condizioni di grave penuria quando non di emergenza. Nell’ultimo decennio, un docente su 10 ha lasciato la professione. Il malessere di una categoria di quasi 800 mila persone alle quali affidiamo per 6-8 ore i nostri figli. Sono malpagati: lo ha certificato l’Ocse, gli stipendi degli insegnanti italiani sono sotto la media dei Paesi sviluppati e dell’Unione Europea. Ogni anno «perdono» cinquemila euro rispetto ai loro colleghi. Sono spesso maltrattati, dalla politica che ad ogni cambio di ministro cambia le regole per questa «categoria» di quasi 800 mila persone alle quali affidiamo per sei/otto ore al giorno i nostri figli; e da noi genitori, che non siamo più così sicuri dell’istituzione e dei metodi di insegnamento e tra l’insegnante e nostro figlio siamo propensi a credere quasi sempre al secondo. Lavorano in condizioni di grave …

"Scuola, il record di pigrizia degli studenti italiani “Ecco perché hanno brutti voti”, di Salvo Intravaia

L’impegno paga più del talento, almeno nello studio della matematica. E i quindicenni italiani risultano tra i più demotivati del mondo. Piazzandosi in fondo alla classifica stilata dall’Ocse, precedendo su 65 paesi soltanto Argentina, Colombia, Costa Rica e Albania. L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha di recente rielaborato i dati dell’indagine Pisa 2012, il Programma di valutazione delle competenze degli studenti in Lettura, Matematica e Scienze, approfondendo gli aspetti dello studio della matematica. “Successo scolastico: gli alunni sono motivati?”, il titolo del focus che mette in relazione i risultati nel test con il livello di impegno dichiarato dagli stessi studenti nell’affrontare lo studio di questa materia. Secondo gli esperti dell’istituto di Parigi, sono sacrificio e perseveranza a portarli in alto nelle classifiche internazionali — dove Corea, Norvegia e Finlandia svettano su tutti — più del corredo genetico e della predisposizione. Ma perché i nostri quindicenni sono così demotivati quando a scuola affrontano teoremi e problemi? «Più che demotivati, gli studenti mi sembrano scoraggiati», dice Angela Schirru, docente di Matematica in un liceo …

"È finito il calvario di Sakineh la donna accusata di adulterio che gli ayatollah volevano lapidare", di Rosalba Castelletti

Il calvario di Sakineh Mohammad Ashtiani è finito. Dopo aver trascorso otto anni nel carcere di Tabriz in attesa della morte, ora per impiccagione ora per lapidazione, l’iraniana quarantasettenne madre di due figli è libera. Lo annunciano gli attivisti locali. Rimasta vedova nel 2005, Sakineh era stata condannata all’impiccagione per complicità nell’omicidio del marito (accusa che ha sempre respinto) e alla lapidazione per adulterio. La prima condanna era stata commutata in appello nel 2007 in dieci anni di carcere, ma lo stesso anno la Corte suprema iraniana aveva confermato la lapidazione. L’esecuzione fissata nel luglio 2010 era stata sospesa grazie alla mobilitazione internazionale sollevata dall’avvocato Mohammad Mostafei, poi costretto a fuggire dall’Iran. Seguirono petizioni e veglie in tutto il mondo, un voto di condanna del Parlamento europeo e l’offerta di asilo del Brasile, mentre da Teheran e dagli attivisti arrivava una ridda di notizie contrastanti. Un giornale iraniano a un certo punto definì Carla Bruni-Sarkozy, allora première dame, «prostituta», solo perché aveva unito la sua voce alla campagna internazionale. Poi sul caso scese il silenzio. …