Giorno: 30 Aprile 2014

Il premier alla battaglia più difficile", di Paolo Baroni

Matteo Renzi sa benissimo in quale (altro) vespaio sta per andare a ficcarsi e mette le mani avanti: «Molte cose faranno discutere» dice il presidente del Consiglio. Oggi assieme al ministro Marianna Madia il presidente del Consiglio presenta i primi provvedimenti sulla pubblica amministrazione e annuncia che il metodo sarà «diverso dal solito». E infatti, anziché prendere di petto come al solito lo statale, sempre fannullone nell’accezione comune, salva la truppa (che tra l’altro in questa fase rappresenta anche un bel bacino elettorale) ed esclude tassativamente che ci siano degli esuberi, quindi punta dritto contro i dirigenti. I capi, i veri privilegiati. Tutta gente che di qui a breve potrebbe essere addirittura licenziata e che certamente si vedrà tagliare in maniera significativa lo stipendio. Poi, giusto per restare sul terreno degli argomenti delicati, e proseguire nel braccio di ferro con la magistratura, annuncia che intende pure affrontare il problema della giustizia amministrativa, o meglio dello strapotere dei Tar. Posto che in Italia nel settore degli appalti, come aveva denunciato mesi fa, lavorano più gli avvocati …

"Un insulto alla verità", di Michele Smargiassi

Cinque minuti di applausi in piedi sono il tributo che si riserva agli eroi. Agli uomini che hanno arricchito l’umanità con un dono che va oltre il dovere: un dono speciale del proprio pensiero, della propria generosità, della propria fatica, persino della propria vita. QUALE mai dono speciale alla comunità hanno premiato, quale eroismo umano hanno applaudito ieri sera i presenti al congresso del Sap? I tre poliziotti celebrati pubblicamente in questo modo hanno già avuto, definitivamente, dalla comunità, quel che i giudici hanno deciso fosse giusto per loro: una condanna definitiva a tre anni e sei mesi per eccesso colposo nell’omicidio colposo di Federico Aldrovandi, un ragazzo che dalla sua comunità, quella sera, aveva solo un grande bisogno di aiuto. Da una platea composta in massima parte, si suppone, di “servitori dello Stato”, ci si doveva attendere altro. Il rispetto, anche nel dissenso. E non stiamo a farne una questione di libertà d’opinione, per favore: ora i dirigenti di quel sindacato, senza apparente imba- razzo, cercano di spiegare la lunga, vergognosa scena trionfale sostenendo …

"Il Parlamento degli anti-europei", di Andrea Bonanni

L’Europa,così com’è, non gli va a genio. La moneta unica tanto meno. Ma neanche tra di loro si piacciono tanto. L’esercito di antieuro che si prepara ad invadere l’emiciclo del Parlamento europeo rischia di presentarsi come un’armata Brancaleone: minacciosa per la sua consistenza numerica e il disagio che rivela, ma politicamente insignificante e non in grado di influenzare le scelte dell’Europa. Se messi tutti insieme, estrema destra ed estrema sinistra, i deputati contrari ai Trattati europei e alla moneta unica così come viene gestita oggi, formerebbero il primo partito. MAla coabitazione è evidentemente impossibile. Non solo perché la sinistra di Tsipras non potrebbe mai fare fronte comune con la destra della Le Pen, ma anche perché all’interno di quel grande «partito della paura» che intercetta i voti di destra, le incompatibilità sono maggiori delle sintonie. Il Parlamento europeo funziona, come tutti i Parlamenti nazionali, sulla base dei gruppi politici. La riunione dei capigruppo è quella che, in base ad un criterio di proporzionalità, assegna i rapporti, distribuisce gli incarichi nelle commissioni, programma il lavoro politico …