Giorno: 11 Aprile 2014

Calamità, parlamentari Pd “Chiediamo al Governo il dl Modena”

I deputati Baruffi e Ghizzoni e il senatore Vaccari si fanno portavoce dei territori colpiti. Questa settimana il Consiglio dei ministri si è concentrato sul Def, la richiesta è che la prossima riunione sia quella utile per varare il cosiddetto decreto legge Modena che dovrà contenere i provvedimenti attesi nelle zone colpite dal sisma prima e dall’alluvione poi. Ecco la dichiarazione dei parlamentari modenesi Davide Baruffi, Manuela Ghizzoni e Stefano Vaccari: «Questa settimana il Consiglio dei ministri si è concentrato sul varo del Def, il documento di economia e finanza, la nostra richiesta è che la prima riunione utile della prossima settimana sia quella che finalmente licenzierà il cosiddetto decreto legge Modena, il provvedimento che dovrà contenere le norme che riconoscono la specificità di un territorio colpito, a breve distanza, dal terremoto e dall’alluvione. L’Esecutivo si è preso questo impegno, lo ha dichiarato in Aula, ha accolto l’ordine del giorno sottoscritto da Manuela Ghizzoni e il Parlamento ha approvato la mozione presentata da Davide Baruffi. I punti principali che dovranno avere risposte certe sono quelli …

«Modificare la Legge 40? No, solo piccoli accorgimenti», di Mariagrazia Gerina

Renzi lo conosco piuttosto bene, è uno che sa sentire gli umori della gente, mentre era sindaco il consiglio comunale fiorentino approvò il testamento biologico, anche se quello della fecondazione assistita è per lui un terreno piuttosto scivoloso, saprà trovare il modo di intervenire an- dando incontro ai bisogni delle perso- ne e rispettando il dettato della Consulta», assicura o almeno si augura Claudia Livi, ginecologa fiorentina, responsabile del centro per la procreazione assistita Demetra di Firenze e consigliera comunale del Pd a Palazzo Vecchio per due consiliature. Con l’ex sindaco si sono trovati spesso da parti opposte della barricata. Specie all’epoca dei referendum sulla legge 40, quando lei era in trincea per il sì e lui, da presidente della provincia, pro- muoveva il fronte per l’astensione. «Abbassare i toni», disse Renzi il giorno do- po la sconfitta dei referendari. «Tanto più ora davanti alla sentenza della Consulta, dovrebbe suggerirlo a chi è al governo con lui», osserva la ginecologa fiorentina, a proposito della “road map” sulla fecondazione assistita invocata dal ministro Lorenzin, che ipotizza …

«Meno burocrazia, più idee E l’agricoltura darà lavoro», di Jolanda Buffalini

Un settore in cui l’export vale 33 miliardi di euro, che nel 2013 ha esportato prodotti di punta del made in Italy per il 5 per cento in più, rispetto allo stagnare di altri ambiti, è un settore, quello agricolo, su cui spingere l’acceleratore e puntare. È quello che sta provando a fare il ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, forte anche del fatto che nella Pac, politiche agricole comuni, 2014-2020 ci sono 52 miliardi di euro, «belle risorse», chiosa il ministro, «che serviranno a progettare l’agricoltura italiana del futuro». Ministro, con il suo hashtag “Campolibero” lei chiama alla partecipazione i cittadini. È una iniziativa inconsueta in un campo in cui la politica è piena di tecnicismi, non le pare? «Credo sia in assoluto la prima volta che si fa una “call” aperta in campo agro-alimentare per raccogliere idee e ipotesi di lavoro. Ho lanciato l’hashtag a Vinitaly proprio per la carica simbolica che il settore vitivinicolo ha in Italia. Attraverso il sito del ministero delle politiche agricole, tutti avranno tempo sino al 30 aprile, …

"Lleft e la fine del «tabù giustizia» nel dopo-Berlusconi", di Giovanni Maria Bellu

Un giorno la sinistra smise di occuparsi della cattiva giustizia. Non se ne conosce la data precisa, ma si può affermare con certezza che l’inizio di questa «distrazione» coincide col momento in cui l’uomo più ricco e potente d’Italia cominciò ad attaccare i giudici, e a cambiare le leggi, per difendere se stesso. Prima dell’inizio dell’era berlusconiana la questione della difesa dei diritti dei più deboli era stabilmente all’ordine del giorno del dibattito della sinistra. Si par- lava senza imbarazzo di procure che occultavano le inchieste (i «Porti delle nebbie») o che si accanivano su figure deboli e marginali per distogliere l’attenzione dalle responsabilità degli apparati dello Stato nelle stragi (il «caso Valpreda»). Poi tutto (o quasi) tacque. Abbiamo dedicato il prossimo numero di left (in edicola domani con l’Unità) a questo tabù. Ne abbiamo parlato con giuristi come Luigi Ferrajoli, con storici come Salvatore Lupo. Nell’editoriale di apertura il giudice Alberto Cisterna chiarisce un aspetto cruciale della questione. E cioè che a questo silenzio della sinistra si è accompagnata, da parte della politica, di …

Mosca: «Offese sessiste che fanno orrore. La nostra è una scelta coraggiosa», di Ninni Andriolo

«Doppiamente sgradevoli gli insulti di Grillo…». Trentotto anni, a Montecitorio dal 2008, Alessia Mosca guiderà il Pd nel Nordovest alle Europee del 25 maggio. «È stata una sorpresa spiega Non mi aspettavo di essere capolista e mi ha piacevolmente stupita la scelta al femminile compiuta dalla direzione». Immaginava una candidatura la deputata lombarda del Pd. «La mia storia politica e personale, come la mia formazione, sono indissolubilmente legate all’Europa spiega Molti mi chiedono: “Ma come, lasci Roma per Strasburgo?” Vorrei ricordare che il 70% della legislazione nazionale è di derivazione europea…». Nata a Monza, tesi di dottorato sul Parlamento europeo, Alessia Mosca è espressione della prima generazione Erasmus. Poche settimane fa ha pubblicato un instant book «l’Unione in pratica, un’Europa a misura d’Italia» che racconta la sua concezione dell’Ue. Nell’Università prima, l’attuale capolista Pd nel Nordovest si è impegnata successivamente nell’Arel di Enrico Letta. Durante il governo dell’ex premier ha lavorato nello staff tecnico della presidenza del Consiglio. «La più grande soddisfazione da parlamentare è stata l’approvazione della legge sulle quote femminili nei consigli d’amministrazione …

"Il Servizio Civile che fa bene all’Italia" di Giangiacomo Schiavi

La voglia di volontariato che aumenta nonostante la crisi è una buona notizia da mettere sul piatto della crescita. Se aumenta l’impegno a darsi da fare per ridurre disagi, garantire assistenza, assicurare un servizio, vuol dire che c’è nelPaese un capitale umano su cui investire e di cui si dovrebbe tener conto per ogni discorso sulla ripresa: all’innovazione, oltre alla creatività e all’intelligenza, servono anche il coraggio e la generosità. In questo senso l’idea di rilanciare il servizio civile per tutti in occasione del semestre di presidenza italiano dell’Unione Europea, proposto dal settimanale Vita , è l’occasione per riflettere sul valore di certe pratiche che aiutano a vivere meglio. Anche se non impattano sul Pil, come ricordava Bob Kennedy nel famoso discorso del 1968 sul benessere della nazione americana, certi esempi di civismo misurano «la saggezza, la conoscenza, la compassione e la devozione verso il proprio Paese». Oggi il servizio civile nell’Italia che ha abolito la naja obbligatoria, è soltanto volontario. Per tanti giovani sarebbe un’opportunità e un’esperienza utile per il futuro, integrandolo con i …