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"L'Italia e il D-Day", di Giorgio Napolitano

Venerdì per la celebrazione del 70° anniversario dello sbarco in Normandia erano rappresentati in quello storico luogo tutti i paesi che hanno contribuito alla lotta e alla vittoria contro le forze del nazi-fascismo: in primo luogo Gran Bretagna, Stati Uniti, Russia, ma insieme tutte le nazioni che hanno sofferto le odiose vicende dell’aggressione e dell’occupazione tedesca in Europa. L’Italia questa volta non poteva mancare: di qui l’invito rivoltomi dal Presidente francese Hollande, e rivoltomi anche con parole di specifico riferimento al mio personale legame con la tradizione dell’antifascismo italiano.
Nel discorso del Presidente Hollande e nelle immagini che venivano contemporaneamente proiettate nel corso della cerimonia sulla spiaggia, è stata esplicitamente citata la Resistenza in Italia nel duro periodo dell’oppressione nazista. D’altronde due giorni prima dello sbarco in Normandia le Forze Alleate avevano liberato Roma, con il prezioso concorso della Resistenza che aveva operato nella Capitale pagando duramente il suo coraggio con l’orribile massacro delle Fosse Ardeatine.
Inoltre, la peculiarità storica della posizione dell’Italia nel 1944 stava nell’essersi formato nel nostro Paese, cioè nell’Italia già liberata, un nuovo governo legittimo, che rompendo col fascismo, dopo aver firmato l’armistizio con le Forze Alleate, aveva dichiarato guerra alla Germania e aveva schierato l’Italia a fianco degli Alleati come Paese cobelligerante. Quel governo aveva al tempo stesso promosso la rinascita dell’Esercito italiano, i cui primi nuclei ebbero il loro battesimo di fuoco nella battaglia di Mignano Montelungo.
Mi sono perciò sentito pienamente a mio agio venerdì sulla spiaggia di Normandia, in un clima di incancellabile solidarietà che ci univa tutti, rappresentanti di diciannove paesi.
Quel clima generale ha propiziato anche un atteggiamento disteso che ho colto in particolare nei brevi scambi di battute sia con la Cancelliera Merkel sia con il Presidente Obama sia con il nuovo Presidente ucraino Poroshenko che avevano prima e dopo la colazione dialogato con il Presidente Putin.
Nei rapidi colloqui con la Cancelliera tedesca e con il Presidente americano ho colto echi di simpatia per il nostro nuovo giovane Presidente del Consiglio che entrambi avevano incontrato alla vigilia. E ho colto sempre un’attenzione rispettosa per il ruolo dell’Italia in Europa.
Ho infine ricevuto ancora attestazioni affettuosissime di apprezzamento della Regina Elisabetta e del suo consorte per l’accoglienza ricevuta due mesi fa in occasione della loro visita al Quirinale.
Posso dire in definitiva che quella di venerdì è stata una giornata memorabile, per tutti, positiva e gratificante per l’Italia.

L’autore è il Presidente della Repubblica

La Repubblica 08.06.14