lavoro

Un milione di cassintegrati per colpa della crisi

Dall’ottobre 2008 al dicembre 2009 le ore di cassa integrazione (tra ordinaria e straordinaria) autorizzate sono state oltre 1 miliardo. Lo rileva la Cgil nel Rapporto sulla Cig del 2009 a cura dell’osservatorio sulla cassa integrazione del Dipartimento settori produttivi del sindacato di Corso d’Italia. Nel solo 2009 – spiega la Cgil – c’è stato il maggiore ricorso alla Cig di sempre, con oltre 918 milioni di ore (+311% sul 2008).

Tra le regioni che hanno totalizzato un maggiore ricorso alla cassa integrazione ordinaria , si segnalano la Lombardia con 182 milioni di ore per un aumento del 627%, l’ Emilia Romagna (+813%), l’ Abruzzo (+618%), il Piemonte (+532%), il Veneto (+567%) e le Marche (+482%).

«La Cig – sottolinea la segretaria confederale della Cgil, Susanna Camusso – ha permesso di contenere, fino ad oggi, in parte i riflessi della crisi sull’occupazione e per questo resta essenziale intervenire per prolungare i massimali della cassa integrazione ordinaria , come fondamentale obiettivo immediato per fermare i licenziamenti».

Le ore di Cig hanno coinvolto un numero di lavoratori che ha superato il milione: per costoro i riflessi della loro condizione sul reddito sono stati molto pesanti. Nel rapporto si calcola che l’ammanco nelle loro tasche è di oltre 3 miliardi e 300 milioni mentre se consideriamo il valore assoluto, ovvero le zero ore, la minora disponibilità economica peggiora ulteriormente ed è di oltre 3 miliardi e 700 milioni (sempre considerando valori e perdite medie sugli stipendi). Ovvero, ogni lavoratore se è stato in Cigo o in Cigs in relazione ad un periodo di 25 settimane, ha perso tra i 3.000 e i 3.500 euro, mentre un lavoratore che è stato a zero ore per tutto l’anno ha perso tra i 7.500 e gli 8.000 euro.

«L’alto ricorso alla Cig – fa notare ancora la Camusso – ha rappresentato nello stesso tempo una difesa dagli effetti della crisi produttiva ma anche il risultato di una crisi profonda che ha investito il nostro apparato produttivo». Una crisi che per la dirigente sindacale «non è affatto superata, anche se siamo in presenza di una ripresa minima degli ordinativi almeno sulle esportazioni , mentre permane un forte segnale negativo dettato dall’assenza di investimenti in macchine utensili e strumenti, da parte delle imprese». Camusso conclude ricordando che «ciò che noi stiamo registrando in queste settimane è un aumento delle richieste di licenziamenti: un nuovo fronte della crisi che si sta aprendo in molte aziende».
Il Sole 24 Ore 31.01.10

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CGIL: Un miliardo di ore di cig, allarme anche dagli industriali, di Felicia Masocco

La percentuale dei disoccupati contando i cassintegrati sale al 10%, in linea con la media Ue Il centro studi di Confindustria: non andrà meglio nei prossimi mesi, «il trend è in ascesa» . Un miliardo di ore di cassa integrazione in quindici mesi, mai prima d’ora un ricorso così massiccio alla «cassa» che aiuta chi perde il lavoro del tutto o temporaneamente. La cifra la dà la Cgil ed è la crisi raccontata da chi riesce ad accedere ad una qualche forma di sostegno al reddito. Com’è noto, è solo una parte dei disoccupati, l’altra si arrangia.
TUTTI «GUFI» È la crisi che per il governo non c’è, che è invenzione dei disfattisti, e che se c’era è stata superata brillantemente come altri Paesi neanche sognano. Ma questa volta non era il caso di dare del «gufo» al maggiore, ostile, sindacato perché poco prima era stato il centro studi della maggiore associazione di impresa, la Confindustria, a fornire cifre ugualmente allarmanti. Una su tutte: la percentuale dei senza lavoro ha superato il 10,1% nel 2009. Al dato si arriva calcolando anche i cassintegrati. L’analisi degli industriali allinea l’Italia al tasso disoccupazione della Ue e toglie argomenti a chi, come il ministro per la Funzione pubblica Renato Brunetta, si fa vanto del «più basso tasso di disoccupazione europeo» del Belpaese. Mentre il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti si fa scudo dei giudizi «positivi » dell’Ocse e del Fondo monetario. Per Brunetta e Bonaiuti va tutto meravigliosamente bene. Confesercenti e Unioncamere la pensano diversamente e lo dicono con i numeri delle cessazioni di impresa: il saldo tra quelle che nascono e quelle che chiudono i battenti è negativo, tanto nel commercio e nel turismo quanto nell’artigianato. Quattro focus diversi, dunque, ma unsolo risultato: se anche si intravedono timidi segnali di ripresa, gli effetti della crisi sull’occupazione sono tutti da gestire. I dettagli sull’andamento della cassa integrazione sono contenuti in un rapporto curato dal Dipartimento settori produttivi della Cgil. Oltre un miliardo sono state le ore autorizzate dall’ottobre 2008 al dicembre 2009, il dato è complessivo, sommala cassa integrazione ordinaria (cigo) e quella straordinaria (cigs). La cigo è a oltre 634 milioni di ore, la cigs a 370 milioni.

ANNO RECORD Da gennaio a dicembre 2009 c’è stato il maggiore ricorso alla cassa integrazione di sempre, un record di oltre 918 milioni di ore, in crescita del 300% sull’anno prima. I lavoratori coinvolti sono più di 1 milione che hanno visto il loro reddito alleggerito di oltre 3 miliardi e 300 milioni di euro, soldi in meno per la famiglia, gli affitti, le bollette, i consumi. Senza gli assegni della cig le cose sarebbero state ben peggiori, ma molte aziende stanno esaurendo il monte ore a disposizione. Che faranno dopo? Il rischio è che licenzino. «Va evitato – afferma Susanna Camusso della segreteria Cgil -. La cigo ha permesso finora si contenere almeno parte gli effetto della crisi. Ora i suoi massimali vanno prolungati, l’obiettivo immediato è fermare i licenziamenti ». Una revisione degli ammortizzatori sociali viene chiesta anche da Confindustria che teme il «trend ascendente» della disoccupazione. Una fosca prospettiva contenuta nelle attese: per il prossimo futuro il 28,6% delle imprese interpellate prevede di ridurre il personale, a fronte del 9,7% che invece prevede di aumentarlo. Questa è l’industria, non va meglio nel commercio: dal 2007, secondo Confesercenti, si sono persi 120mila posti di lavoro per la sospensione di 120 mila attività (60 mila i negozi chiusi). Un 2009 decisamente critico anche per l’artigianato che ha visto cancellate 15.914 imprese. È questo il saldo tra le 108.542 nuove nate e le 124.456 cessazioni.
L’Unità 31.01.10

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Lavoro, allarme Confindustria e Cgil

Disoccupati al 10,1% con la Cig. Il sindacato: in 15 mesi un miliardo di ore di cassa. A dicembre il tasso di disoccupazione in Italia, comprensivo dei cassintegrati, è salito al 10,1% in linea con quello europeo. Lo afferma Il Centro studi di Confindustria che parla di «trend ascendente» e ricalca di fatto le cifre già rese note da Bankitalia qualche settimana fa, e su cui c’era stata polemica da parte del ministro del Lavoro Sacconi. Anche a dicembre – ribadisce il flash confindustriale – la percentuale di imprese che si attendeva una riduzione del numero di addetti (28,6%) era ancora nettamente superiore a quella che prevedeva un incremento (9,7%).
Alle cifre allarmanti di Confindustria si sono aggiunte ieri quelle allarmate della Cgil. La crisi, fa sapere il sindacato, ha pesato dal suo inizio a oggi per oltre un miliardo di ore di cassa integrazione. Un uragano lungo 15 mesi (ottobre 2008-dicembre 2009) durante i quali sono state autorizzate 634.699.339 ore di cig ordinaria e 370.384.779 di straordinaria per un totale di 1 miliardo e 5 milioni.
Il ricorso alla Cassa, sottolinea la segretaria confederale Susanna Camusso «ha permesso di contenere fino a oggi in parte i riflessi della crisi sull’occupazione; e perciò resta essenziale intervenire per prolungare i massimali della ordinaria come obiettivo immediato per fermare i licenziamenti».
Il 2009 è stato l’anno record per ricorso alla Cig: 918.146.733 ore, il 311% in più del 2008, con oltre un milione di lavoratori coinvolti, stimando un livello medio di ricorso alla cassa di 25 settimane o 5 mesi. Eloquente anche il dato sulla cassa a zero ore: nel 2009 ha riguardato oltre 478 mila posizioni di lavoro.
Per il milione e oltre di cassintegrati, i riflessi sul reddito – rimarca la Cgil – sono stati molto pesanti. Il minor guadagno globale è pari a oltre 3,3 miliardi, che salgono a 3,7 considerando anche la cassa a zero ore. In media ogni lavoratore passato per la cig per 25 settimane ha perso tra i 3.000 e i 3.500 euro. Chi è stato invece a zero ore per tutto l’anno ne ha persi da 7.500 a 8.000
Tutte le cifre del rapporto della Cgil sono consonanti: inclusa la crescita del 410% nel 2009 della cassa ordinaria (578,2 milioni di ore) con alcuni grandi settori, decisivi anche in termini occupazionali – trasporti e comunicazioni e Metallurgico – il cui ricorso alla cassa sale del 1025% e del 1245%.
Tra le regioni con maggior ricorso alla cassa ordinaria, spiccano Lombardia con 182.107.335 ore (+ 627%), Emilia Romagna (+813%), Abruzzo (+618%), Piemonte (+532%), Veneto (+567%), Marche (+482%). Sale intanto a gran ritmo il ricorso alla cassa straordinaria, che sta rapidamente colmando per volume di ore la differenza con la ordinaria.
«Ciò che stiamo registrando in queste settimane – annota ancora Camusso – è un aumento delle richieste di licenziamenti: un nuovo fronte della crisi che si sta aprendo in molte aziende. Varie grandi aziende pur potendo agire diversamente stanno approfittando della situazione e scaricano le difficoltà sui lavoratori; mentre altre, piccole e medie, non reggono più e non vedono opportunità di ripresa né iniziative concrete di sostegno».
Il Messaggero 31.01.10