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Subito ‘tagliare i tagli’ di Tremonti e Gelmini. Il PD presenta la sua proposta per rilanciare l’Università

Ghizzoni: “Puntare sul binomio ‘risorse e riforme'”.
“Un miliardo di euro da investire sull’Università: seicento per “tagliare i tagli”di Gelmini e Tremonti e quattrocento per aprire le porte ai giovani di talento e per sostenere un diritto allo studio che offra reali opportunità di crescita individuale e professionale”.
Così la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni sintetizza la proposta di legge sull’università che il Pd depositerà oggi pomeriggio nei due rami del parlamento.
“La nostra proposta – sottolinea – si fonda sul binomio risorse e riforme affrontando i nodi dell’Università, quali finanziamento e governo degli Atenei, stato giuridico dei docenti, accesso alla carriera, lotta al precariato e sostegno al talento, che il Governo sta deprimendo con l’ingiustificato ritardo dell’emanazione del decreto per l’apertura dei concorsi a ricercatore. La nostra proposta individua quindi i confini entro i quali gli Atenei eserciteranno l’autonomia e fissa i criteri per rendere operativi i principi di responsabilità e valutazione. Ora attendiamo il dibattito nelle aule parlamentari: ogni rinvio è responsabilità del Governo, dal quale ci attendiamo attenzione per le nostre idee e –a differenza di quanto avvenuto fino ad ora- reale spirito di confronto”.

Fioroni, “Sulle risorse Temonti e Gelmini passino dalle parole ai fatti”. Modica, “Indispensabile allinearsi all’Europa e favorire il merito”.
“Sull’università è ora che il governo e i ministri Tremonti e Gelmini passino dalle parole ai fatti, dimostrando che c’è un nesso tra quello che annunciano e quello che effettivamente fanno. Non vorrei trovarmi di fronte all’effetto ‘quaquaraqua’, di chi prima dice e poi non fa ciò che dice”.
Lo ha dichiarato Giuseppe Fioroni, responsabile Dipartimento educazione del Partito Democratico, illustrando insieme al responsabile settore Università, Luciano Modica, le linee guida del disegno di legge che sarà presentato questo pomeriggio alla Camera e al Senato dal PD.
“Quanto alla riforma del sistema universitario italiano – ha continuato Fioroni – riforme e risorse sono per noi un binomio inscindibile: non si fanno le prime senza le seconde. E dunque preoccupano e insospettiscono i continui rinvii del governo. Non vorrei che fossero espressione delle difficoltà di chi ritiene che si possano fare riforme senza risorse, o peggio, fare riforme a sostegno dei tagli. Allo stesso modo non vorrei si giocasse al gioco delle tre carte provocando lo sfascio dell’università. Se pensano di giocare con l’università, il loro disegno di legge non si farà. Non vogliamo essere complici neanche di un disegno per il quale le Università migliori potranno essere privatizzate e tutte le altre chiudere”.
“E dunque – ha concluso l’ex- ministro dell’Università – per iniziare da qualche fatto, nel prossimo Dpef va messo nero su bianco che si stanziano risorse aggiuntive per la riforma dell’università pari a 400 milioni di euro destinati esclusivamente ai giovani (studenti, dottori di ricerca e precari) e vanno restituiti i tagli del 2008 pari a 600 milioni di euro”.
“L’università italiana – ha aggiunto Luciano Modica – si allinei all’Europa. Come finanziamento e come funzionamento. La nostra proposta intende poi dare più attenzione al merito degli studenti, dei professori, delle università. E’ giusto che chi merita di più, abbia di più. La formazione è, secondo il dettato della nostra Costituzione, un diritto sociale. Abbiamo il dovere di garantire un diritto allo studio tale da permettere ai giovani delle famiglie meno abbienti di raggiungere i più alti gradi della formazione”.

AGENZIA ANSA: Il Partito democratico scende in campo per rilanciare l’universita’ italiana. Denunciando i ritardi del Governo su questo fronte ha messo a punto un ddl e lo ha presentato oggi in una conferenza stampa.”Le riforme del sistema universitario – ha detto il responsabile educazione del Pd, Giuseppe Fioroni, che ha illustrato il provvedimento assieme al responsabile universita’ del partito Luciano Modica – possono camminare soltanto di pari passo con la risorse”. Il Pd chiede di prevedere risorse aggiuntive per il settore gia’ nel prossimo Dpef e suggerisce una serie di interventi: cancellazione del taglio del 50% sulle spese di funzionamento, eliminazione del blocco del turn over, incremento programmato annuale del Fondo di finanziamento ordinario, 20% delle risorse legate al merito. Oltre all’introduzione di codici etici negli atenei, suggerisce la trasformazione dei ricercatori in professori terza fascia e la previsione di un tempo pieno ed esclusivo per i docenti con la possibilita’ di optare per il tempo parziale ma con stipendio decurtato.

 

LE PROPOSTE DEL PARTITO DEMOCRATICO PER L’UNIVERSITA’
RIFORME E RISORSE PER IL RILANCIO
CONFERENZA STAMPA DEL 20 MAGGIO 2009

Il Partito Democratico scende in campo per rilanciare l’università italiana. Un disegno di legge sarà presentato oggi alla Camera e al Senato, primi firmatari l’on. Fioroni e la sen. Garavaglia.
Un disegno di legge governativo dovrebbe essere presentato nei prossimi giorni. Si apre quindi nel mondo universitario, nel Parlamento, nel Paese un confronto trasparente, aperto e costruttivo tra le proposte della maggioranza e dell’opposizione: una democrazia pacata ed efficace per temi importanti e cruciali per il futuro come la formazione superiore e la ricerca libera.
Il disegno di legge PD raccoglie i risultati di un lungo lavoro che si è concretato il 28 ottobre 2008 con l’approvazione di dieci punti programmatici sull’università e il 23 marzo 2009 con le sei proposte concrete di “Emergenza Università”.
L’impostazione di fondo è chiara: il PD esprime piena fiducia nell’eccellenza e nell’impegno di tanti che lavorano e studiano nelle università ma contemporaneamente ritiene che il sistema abbia bisogno di riforme profonde, innovative e, quanto più possibile, condivise.
Così come ha assoluto bisogno di risorse. La scomoda posizione di ultima in Europa in tutte le graduatorie internazionali sugli investimenti nell’università mal si concilia con la tradizione culturale italiana e non è sopportabile in una fase riformatrice. Ben vengano le riforme, ma siano cancellati i pesantissimi tagli finanziari stabiliti nel 2008 e si investa sui giovani e sul futuro.
Il PD propone di destinare 1 miliardo di euro al sistema universitario, di cui 600 milioni per cancellare i tagli e 400 milioni destinati esclusivamente ai più giovani: studenti, dottori di ricerca, ricercatori precari.

Punti principali del disegno di legge PD

• RISORSE E MERITO
o Cancellazione del taglio del 50% sulle spese di funzionamento.
o Eliminazione del blocco del turn-over.
o Incremento programmato annuale del fondo di finanziamento ordinario.
o 20% di finanziamento premiale sulla base della qualità dei risultati ottenuti nella didattica e nella ricerca da ciascuna università.
o Defiscalizzazione delle donazioni alle università.
o Finanziamento della ricerca di interesse nazionale con sistemi internazionali di valutazione.

• CODICI ETICI
o Contro ogni abuso e discriminazione nelle università.

• GOVERNO DEGLI ATENEI
o Ampio spazio all’autonomia di ciascun ateneo.
o Il rettore è eletto ed ha responsabilità politica di iniziativa, coordinamento e vigilanza.
o Il senato accademico, organo democratico interno, ha la responsabilità dei piani strategici, della garanzia delle libertà accademiche e dei diritti degli studenti, dell’auto-valutazione e del controllo della qualità dei risultati.
o Al consiglio di amministrazione spettano le decisioni che riguardano l’ateneo nel rispetto dei piani strategici definiti dal senato. A parte i rappresentanti degli studenti, è designato pariteticamente da rettore e da senato accademico. Comprende personalità esterne al mondo universitario.
o La strutturazione interna (facoltà, dipartimenti, etc.) si riduce ad un solo livello di articolazione con compiti riguardanti sia la didattica che la ricerca.
o E’ fissato un limite di durata di otto anni per tutte le cariche accademiche.
o Abrogazione della norma che consente di trasformare le università statali in fondazioni di diritto privato.

• STATO GIURIDICO DEI DOCENTI
o Trasformazione dei ricercatori in professori di terza fascia (professori aggregati).
o Riduzione della frammentazione disciplinare.
o Contro le piramidi rovesciate: in ogni ateneo più docenti di terza fascia che di seconda fascia, più docenti di seconda fascia che di prima fascia.
o Tempo pieno ed esclusivo per i docenti (attività professionale esterna solo saltuaria e senza conflitti di interessi), ma con possibilità di opzione per il tempo parziale con riduzione commisurata dello stipendio. Mantenimento della disciplina attuale per le attività assistenziali della facoltà di medicina.

• CONCORSI SELETTIVI INTERNAZIONALI
o Distinzione tra reclutamento in un ateneo (concorsi riservati a esterni per ogni fascia) e promozione all’interno di un ateneo da una fascia alla successiva (concorsi riservati a interni).
o Obbligo per i candidati di possedere l’abilitazione scientifica nazionale.
o Reclutamento per selezione pubblica internazionale con commissione di ateneo e valutatori esterni di riconosciuta fama internazionale appartenenti ad atenei italiani ed esteri.
o Promozione per concorso interno con commissione di ateneo e valutatori esterni.
o Abilitazione scientifica nazionale a lista aperta e a domanda. Commissione di abilitazione in parte eletta e in parte sorteggiata tra professori di prima fascia attivi nella ricerca.
o Dal 2016 obbligo di possesso del dottorato di ricerca per l’accesso alla terza fascia docente.

• INTERVENTI PER I GIOVANI
o Riapertura del reclutamento straordinario previsto dalla legge finanziaria 2007 con 1000 nuovi posti di professore di terza fascia per ciascuno degli anni 2009, 2010, 2011, 2012.
o Defiscalizzazione contributiva per chi assume dottori di ricerca a tempo indeterminato e riduzione dell’IRPEF per gli interessati.
o Riduzione del lavoro precario: una sola tipologia di contratto di ricerca e didattica integrativa, riservato a dottori di ricerca per un massimo di sei anni, con coperture previdenziali e assicurative analoghe ai lavoratori a tempo determinato.
o Finanziamento nazionale dei migliori progetti di giovani dottori di ricerca, comprensivo delle spese di personale. I vincitori scelgono l’università in cui condurre la propria ricerca.

• DIRITTO ALLO STUDIO E MOBILITA’ PER MERITO
o Borse di studio nazionali per studenti delle famiglie meno abbienti con graduatoria di merito. La borsa è spendibile in qualunque ateneo italiano a scelta del vincitore e copre le spese per studiare fuori sede.

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