Giorno: 24 Maggio 2009

Dario Franceschini: “Chi fa politica ha il dovere di non mentire”

Da Modena il segretario nazionale del Pd Dario Franceschini lancia un duro attacco a Silvio Berlusconi, “uomo di plastica” “Chi fa politica ha il dovere di dire la verità, di non mentire, di dare il buon esempio”. E’ stato questo uno dei passaggi più applauditi del discorso di Dario Franceschini a Modena, questo pomeriggio, alla festa del Pd di parco Ferrari. Franceschini è giunto in stazione attorno alle 16, quindi ha raggiunto la sede della festa in bicicletta, alla testa di un corteo di oltre 200 ciclisti. “Dobbiamo svegliare la coscienza civile di questo Paese – ha detto Franceschini nel suo intervento – il nostro avversario è un uomo di plastica che vorrebbe farci vivere in un Paese di plastica. Ma se pensa di avere tanti soldi e tanto potere da essere in grado di fare tutto e permettersi tutto allora noi abbiamo il dovere di dire no, fermati”. Il segretario del Partito democratico ha sottolineato in particolare la distanza tra il Paese descritto da Berlusconi e quello reale. Ha ricordato che il governo ha …

Operazione verità. Tutte le cose che il governo non dice

Il Governo Berlusconi ha compiuto un anno. Un anno che per l’Italia si è fatto sentire. Ma non nel modo in cui vi hanno raccontato, non per i successi che dicono di aver raggiunto. La realtà, quella della vita vera degli italiani, è molto diversa: il nostro è un Paese più povero, più ingiusto, più insicuro, più disinteressato all’ambiente e al futuro. La sua fotografia, che poteva essere anche peggiore senza l’impegno dell’opposizione in Parlamento, la trovate in queste righe e nell’inserto allegato, curato dal gruppo dei deputati del PD. Accompagnata dalle nostre idee, quelle per l’Italia che vogliamo. L’Italia di Berlusconi non è quella che vi stanno raccontando… Non dà risposte di fronte alla crisi Di fronte alla crisi tutta l’Europa si è mossa. L’Italia no. Forse non tutti sanno che il governo Berlusconi è l’unico a non aver stanziato risorse vere per contrastarla. Lo dice il Fondo Monetario Internazionale: siamo fermi allo 0,2% del Pil contro il 2,3% della Spagna e l’1,6% della Germania, solo per fare due esempi. La realtà è che …

“Più dei dialetti a scuola insegnamo le lingue nazionali”, di Luciano Canfora

Che i dialetti siano in realtà delle lingue (dialektos vuol dire lingua), dotate anche di una vasta produzione letteraria, è una di quelle ovvietà che possono serenamente reggere al succedersi dei secoli. Non meno documentato è il fenomeno della costante mescolanza linguistica, dovuta al procedere della storia. E lo stesso può dirsi della mescolanza dei costumi. Contro tali mescolanze si ergono i fondamentalismi. La demagogica richiesta di introdurre come disciplina scolastica lo studio dei dialetti parlati in ciascuna area del nostro Paese è, per l’appunto, un aspetto non nuovissimo di tale fondamentalismo. Istanza demagogica che sarebbe invero di non semplice applicazione: a Grosseto rispetto a Siena, così come a Potenza rispetto a Matera, a Cairo Montenotte rispetto a Ivrea, per non dire di Lecce rispetto a Foggia, il dialetto cambia, e in modo rilevante, all’interno della stessa regione. Il che rischierebbe di moltiplicare il problema ad infinitum. Esistono, come è noto, fiorenti insegnamenti dialettologici nelle nostre università. Per converso, l’inserzione di una monocultura dialettale strettamente epicorica in ciascun borgo del nostro linguisticamente ricchissimo Paese sarebbe …

“Precari e consumi preoccupano la Banca d’Italia”, di Stefano Lepri

«Non fatemi altre domande, parlerò il 29» ha detto ieri mattina Mario Draghi ai giornalisti. Ma stanno ormai prendendo forma le «considerazioni finali», per tradizione l’uscita in pubblico più importante del governatore; da pronunciare all’Assemblea della Banca d’Italia, quest’anno anticipata di due giorni perché il 31 maggio cade di domenica. A prendere la parola sarà un personaggio il cui prestigio all’estero cresce, quotato a succedere a Jean-Claude Trichet alla guida della Bce nel 2011. Da quanto si riesce a capire, sarà un messaggio forte. Dirà che occorre una robusta indennità di disoccupazione anche per i precari; che sarebbe meglio andare in pensione più tardi; che i conti dello Stato sono messi in difficoltà dall’evasione fiscale in aumento. Se si intravedano o no i primi segni della ripresa è questione che, nell’analisi della Banca d’Italia, ha un’importanza relativa. Draghi è stato uno dei primi ad annunciare – già il 21 febbraio – che la caduta della produzione rallentava. Ma il calo dei posti di lavoro si realizza sempre con ritardo. Per giunta all’uscita di questa crisi …

“L’Aquila, sindaci in rivolta: risarcimento per tutti”, di Giuseppe Caporale

E una tv locale denuncia: ricostruzione, le banche chiedono tassi altissimi. Sono pronti alla rivolta i quarantanove sindaci dell’area del cratere. Monta la rabbia contro il decreto del governo per la ricostruzione post-terremoto, che la settimana scorsa ha passato il vaglio del Senato, e che giovedì sarà alla Camera per la definitiva convalida. I sindaci, se il testo non verrà corretto, annunciano battaglia. Ieri, durante un’assemblea a cui ha partecipato anche il presidente della Provincia dell’Aquila, Stefania Pezzopane, si è deciso di far scattare subito la mobilitazione. «Ciò che ci amareggia», ammette il sindaco di Acciano, Americo Di Benedetto, «è che è evidente che siamo di fronte a un problema di fondi, di risorse pubbliche che mancano, ma il governo questo non lo ammette. Avvertiamo quasi di essere presi in giro, se prima si annuncia di voler aderire alle nostre legittime richieste, e poi nel testo di legge i buoni propositi scompaiono del tutto». Due le rivendicazioni fondamentali da parte dei quarantanove sindaci: da una parte il risarcimento del cento per cento anche per i …

“Napolitano: «Borsellino e Falcone eroi della legalità»”, di Maristella Iervasi

I teenager antimafia entrano nell’aula bunker dell’Ucciardone a Palermo è hanno il fiato in gola quando vedono le gabbie allineate dove erano rinchiusi 475 boss imputati. La sera prima sulla nave della legalità avevano visto un video sulla storia dell’antimafia. Hanno visto Falcone istruire quel primo maxi processo. Hanno sentito il magistrato Paolo Borsellino dire sulle macerie della strage di Capaci: «Falcone non andava bene ai suoi amici magistrati». E hanno visto anche le immagini di questo giudice saltare in aria in via D’Amelio per mano della mafia. Paolo Bertolini, 20 anni, studente liceale a Cecina e rimasto fuori dall’aula bunker. La sera prima aveva fatto una domanda, l’unica scomoda, al dibattito sull’antiracket: «Approfitto della presenza di un rappresentante del governo per chiedere, e scusate se rovino il clima di festa, come è possibile oggi fare il magistrato in un paese in cui il Capo del governo attacca i magistratrati». La Gelmini non risponde. Il microfono passa nelle mani di Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia, che si limita a dire: «Non mi sento personalmente attaccato. …