Mese: Settembre 2009

“Il dominio di uno e l’esercito dei vassalli”, di Debora Serracchiani

Avrei voluto cominciare dicendo “ora basta”, ma ho capito che non potevo. E non tanto perché l’hanno già detto un po’ tutti, da Gianfranco Fini al Manifesto, ma perché mi sono convinta che sarebbe stato come fare la faccia feroce. Una smorfia che non serve a niente. Il fatto è che non abbiamo idea di quanto sia lungo il buio tunnel della democrazia in cui ci stiamo muovendo, né di quali degenerazioni dello scontro politico ancora ci attendano. In realtà, credo siamo ben oltre i limiti della politica e delle sue contrapposizioni: penso sia più corretto parlare dell’arroccamento temibile di un sistema di potere, che non esita ad adoperare tutti gli strumenti, e verrebbe da dire proprio tutti, per sgombrare il campo da ogni eventuale ostacolo o resistenza. L’Italia, sottoposta a una sapiente mitridatizzazione, si sta abituando a una spirale di arroganza che sembra avere per confine soltanto il dominio assoluto di un individuo, assistito dai servigi di volenterosi vassalli. Tutto ciò ha un nome, che mi astengo dal pronunciare per il pudore che in …

“I precari assediano la Gelmini. «Ecco i nostri giorni d’inferno»”, di Massimo Franchi

Mentre il Consiglio dei ministri discute del loro futuro, i precari della scuola sanno già che rimarranno «fregati». L’unica speranza è chiedere un miracolo alla “Beata assunta”, statua issata sulle scalinate del ministero di viale Trastevere. Dopo anni passati a saltare da una scuola all’altra, da una città all’altra, ora non hanno altre possibilità. Stanno passando giorni d’inferno, tra l’incredulità per i tagli di cattedre, per le graduatorie sbagliate, per (gli inutili) viaggi della speranza lontani da casa. Il loro futuro è scritto: «Siamo a spasso», raccontano in coro. Ognuno ha la sua storia, la rabbia è il comune denominatore.La fregatura la conoscono già. La Gelmini darà una mano solo a quelli di loro che l’anno scorso hanno avuto una cattedra annuale. Per tutti gli altri, e sono una maggioranza, niente di niente. Gente che da anni manda avanti la scuola italiana. Come Giorgio, 53 anni, nelle graduatorie dall’ormai lontano 1984 in una delle classi più affollate, Scienze motorie, quella dei professori di educazione fisica. «Nonostante un punteggio altissimo e dopo anni di supplenze annuali, …

“Le conseguenze della recessione”, di Guido Iocca

“Di qui la reazione di un numero crescente di persone, che alla Innse di Lambrate come alla Cnh di Imola, alla Lasme di Melfi come alla Novico di Ascoli, vede violato un fondamentale diritto umano, quello a una ragionevole sicurezza socio-economica”. Luciano Gallino, professore emerito di Sociologia all’Università di Torino, non ha dubbi: le lotte degli operai in difesa degli stabilimenti in chiusura, che hanno dominato le cronache di ferragosto, sono molto probabilmente destinate ad aumentare, perché è la stessa crisi che, con buona pace delle dichiarazioni ottimistiche del governo, non sembra voler attenuarsi. “È l’esperienza – prosegue Gallino – di chi perde il lavoro senza averne responsabilità ed è colto, di conseguenza, dall’angoscia per l’immediato futuro”. Rassegna Storie di straordinaria disperazione? Gallino Storie di persone che si sentono vittime di gravissime ingiustizie, di un inganno che qualcuno ha ordito alle loro spalle. Sono queste le reazioniche si provocano quando si colpisce il diritto a una giusta sicurezza socio-economica. Reazioni che si propagano come un incendio boschivo, sia tra i diretti interessati che tra tutti …

“Una sconfitta per tutti”, di Luigi La Spina

Le dimissioni del direttore di Avvenire, Dino Boffo, segnano, almeno in apparenza, una grande vittoria per il presidente del Consiglio e una dura sconfitta per la Chiesa italiana. Berlusconi, indignato per non essere stato difeso da una gerarchia cattolica alla quale, in questi anni, è convinto di aver concesso molto, ha voluto dare un avvertimento. Ha voluto dimostrare all’opinione pubblica e, in particolare, alla stampa non amica che neanche la potenza di uno Stato come il Vaticano e l’autorità morale e spirituale del cattolicesimo nel nostro Paese riescono a resistere a un attacco contro un direttore di un giornale che si era permesso qualche, peraltro prudente, critica su certi suoi comportamenti privati. Se il messaggio fondamentale che arriva agli italiani, in queste ore, è sintetizzabile così, la realtà di questo scontro tra il presidente del Consiglio e la Chiesa è certamente più complessa e gli effetti di questa vicenda meno prevedibili. Boffo ha deciso di presentare irrevocabilmente le sue dimissioni quando è stato fin troppo chiaro che la difesa d’ufficio della Segreteria di Stato lo …

Sfratto e zero fondi: l’Ebri verso la chiusura. Rita Levi Montalcini: «Addio al lavoro di una vita», di Valentina Arcovio

Il premio Nobel: eppure la nostra ricerca sul cervello sta dando risultati straordinari. Alla faccia del premio Nobel e dei suoi 101 anni di vita. In Italia succede anche questo: una scienziata del calibro di Rita Levi Montalcini rischia di essere «sfrattata» per mancato pagamento delle bollette. Proprio così. Dopo aver dedicato tutta la sua vita alla ricerca, una sentenza potrebbe metterla alla porta in barba ai suoi tanti riconoscimenti internazionali. Tutto si saprà domani mattina alle 9.00 di fronte a un giudice che dovrà decidere sul ricorso contro lo sfratto presentato dai legali della Fondazione Santa Lucia contro l’European Brain Research Institute (Ebri) fondato dalla Montalcini sette anni fa. «Questo rischia di portare alla distruzione di tutto ciò che ho fatto, dei risultati scientifici ottenuti e del capitale umano eccezionale che lavora all’Ebri», dice la scienziata, accademica dei Lincei. Il motivo del contendere è uno stabile di 25 mila metri quadri situato a sud di Roma, tra via Ardeatina e via della Cecchignola. Uno spazio dotato di laboratori attrezzatissimi, sfruttati dal 2005 – per …

Comitati Franceschini a quota 1000

Il candidato alla segreteria ha inaugurato a Livorno il millesimo comitato spontaneo. Da oggi i comitati spontanei sorti per sostenere la candidatura di Dario Franceschini a segretario del Partito democratico hanno raggiunto quota 1000, mentre altre decine attendono di essere ufficialmente inseriti nella rete pro Dario. In poco più di un mese, prima ancora che Franceschini ufficializzasse la propria candidatura, in tutta Italia il sostegno per il candidato e’ infatti cresciuto a ritmo quotidiano e costante. Lo spiega l’Ufficio stampa del segretario del Pd. Essi sono uniformemente distribuiti lungo l’intera penisola, da Bolzano a Lampedusa. La provincia che ne ospita il numero maggiore e’ Salerno, con ben 138 comitati. Altro dato importante, i 45 comitati in provincia di Treviso. Fra le grandi città, spicca Roma con 62 comitati. Molto importante anche il sostegno a Dario Franceschini proveniente dall’estero, dove sono sorti 25 comitati. Fra le città straniere che ospitano comitati: New York, Boston, Philadelphia, Parigi, Melbourne, Monaco di Baviera e tante altre. I dati sulla collocazione geografica dei comitati sono disponibili sul sito www.dariofranceschini.it dove …

Scuola: Ghizzoni, “Gelmini come le tre scimmiette, non vede, non sente, non parla”

“Il ministro Gelmini fa come le famose tre scimmiette: non vede i problemi della scuola, non sente la protesta di insegnanti, famiglie e studenti e non dice nulla su come intenda risolvere questi problemi per fare della scuola la leva dello sviluppo del paese. Prima porta alla disperazione migliaia di persone poi dice che non è affar suo. In realtà, ha dimostrato ancora una volta che è stata nominata per attuare il programma di Tremonti e Berlusconi, cioè massacrare la scuola pubblica” . Lo dice Manuela Ghizzoni, capogruppo dei Democratici nella Commissione Cultura di Montecitorio “un luogo dove il ministro nell’ultimo anno – ricorda Ghizzoni – non ha mai messo piede, così come ha snobbato il voto dello scorso 15 luglio in Aula sulla mozione del Pd per una scuola di qualità. Stupisce e amareggia che dopo i tagli draconiani di 8 miliardi alla scuola e i conseguenti 120 mila posti di lavoro cancellati, oggi la ministra non abbia trovato di meglio da dire: “il precariato non l’ho creato io”. Poco ci mancava che ammettesse …