Mese: Settembre 2009

Franceschini: 10 discorsi agli italiani. Milano: discorso ai volontari

Abbiamo detto tante volte che vogliamo costruire un partito nuovo e aperto. Un partito che corrisponda, non solo nella rappresentanza, ma nella sua essenza e nel suo modo di essere, alla società italiana. Allora è giusto ripartire da qui. Dall’incontro con le persone, con quei pezzi d’Italia a cui vogliamo parlare e a cui vogliamo dare voce. Perché il Pd che costruiamo sia davvero il loro partito. Comincio questo viaggio dalla Stazione Centrale di Milano. Comincio incontrando voi, il mondo della solidarietà, della cooperazione sociale, del volontariato, del terzo settore, del non profit, dell’associazionismo che rappresenta il tessuto connettivo più robusto e vitale del nostro paese. Si tratta di una realtà che vive lontana dai riflettori. Che lavora quotidianamente nelle pieghe più nascoste della società. Che si occupa e si prende cura di ciò che spesso il potere pubblico trascura. Che mette le mani e il cuore nella sofferenza e nel dolore di quel prossimo che altrimenti sprofonderebbe nella solitudine. Perché voi siete lì dove c’è la vita. Penso a quelle centinaia di volontari che …

Intimidazioni e ricatti

L’arroganza del governo si accanisce su Annozero. Richiesta di Scajola e Romani di un’istruttoria contro la trasmissione. Libero e il Giornale chiedono di boicottare il canone Rai È bastata la prima puntata di Annozero per scatenare il putiferio, già annunciato, tra le fila della maggioranza. Il ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola ha ha dichiarato che “è ora di finirla. E’ l’ennesima puntata di una campagna mediatica basata sui pruriti, sulla spazzatura, sulla vergogna, sull’infamia, sulle porcherie”. Il suo viceministro con delega per le Comunicazioni, Paolo Romani ha annunciato l’apertura di un’istruttoria ai sensi dell’articolo 39 del contratto di servizio Rai per poter chiedere eventuali sanzioni da parte dell’ Agcom. E Berlusconi, dalla festa della libertà, ha nuovamente sputato contro l’opposizione riproponendo il solito discorso, un disco rotto, che va avanti da 15 anni. Poi, siccome l’allarme democratico non bastava, ci hanno pensato i “bravi”, di manzoniana memoria, Feltri e Belpietro, a lanciare, dal Giornale e da Libero, l’idea di boicottare il canone Rai. “E’ una strategia dell’intimidazione” ha commentato il segretario del Pd, …

“La crisi che non c’è: in un anno un milione di disoccupati in più”

Sarà il pessimismo della sinistra che ha alimentato la sfiducia. Però le cifre non si accontentano delle esortazioni all’ottimismo. Sono quasi un milione (984.286) le domande di disoccupazione liquidate dall’Inps in un anno, tra l’inizio di agosto 2008 e la fine di luglio 2009, con un incremento del 52,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È quanto emerge dalla relazione del presidente e commissario straordinario dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, in occasione della presentazione dell’attività e dei risultati dell’Istituto di previdenza ad un anno dalla sua nomina. Dal primo settembre 2008 al 31 agosto 2009, le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni hanno superato quota 615,5 milioni (615.554.896) mettendo a segno un aumento complessivo del 222,3%, rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Nel totale la cassa integrazione ordinaria ha registrato un incremento del 409,4% (408.919.363 ore), mentre la cassa integrazione straordinaria è balzata dell’86,7%, a 206.635.533 ore. «La sfavorevole congiuntura economica che il Paese ha dovuto affrontare in questi mesi – si legge nella relazione – ha riversato sulle casse e sugli uffici dell’Inps la responsabilità di …

“Angela e la nuova sfida della ‘piccola coalizione'”, di Bernardo Valli

La cristiano-democratica Angela Merkel ha vinto, resta cancelliera federale, ma non ha trionfato. Mentre i suoi ormai vecchi partner, i socialdemocratici, hanno subito la peggiore sconfitta nella storia del partito, dal dopoguerra. Dal 1949. Cosi è defunta ieri la “grande coalizione”, da quattro anni al governo in Germania. A quell’alleanza di ragione, tra cristiano-democratici e socialdemocratici, succede adesso una “piccola coalizione”, come nel linguaggio politico tedesco si chiama quella in cui una delle grandi formazioni è affiancata da uno o più partiti minori. In questo caso il partito minore, quello liberale (FDP) di Guido Westerwelle, risulta il vero vincitore delle elezioni. E’ infatti il suo successo (15%, un quoziente storico per i liberali)) a determinare il passaggio da un governo di centro – sinistra a un governo di centro-destra. Angela Merkel auspicava questa svolta ed è stata riconfermata alla testa dell’esecutivo, ma non lo è stata con lo slancio che ci si aspettava. La sua personale popolarità non si è riverberata sul suo partito, la Cdu, che stando ai dati ancora provvisori ha perduto due …

“Lodo Alfano un’ipotesi paradossale”, di Stefano Passigli

Ideato per rispondere all’esigenza tutta politica di «scudare» Silvio Berlusconi dal processo Mills, era forse inevitabile che, approssimandosi il giudizio della Corte Costituzionale, il Lodo Alfano tornasse a dar vita a un vivace scontro politico. Del tutto improprio ed evitabile era invece mescolare logica giuridica e considerazioni politiche come ha fatto la memoria dell’Avvocatura, assumendo di conseguenza l’aspetto di una indebita pressione sulla Corte. Distinguiamo dunque tra valutazioni giuridiche e giudizi politici e, lasciando questi alla coscienza di ciascuno, esaminiamo l’oggetto su cui la Consulta dovrà pronunciarsi. Il Lodo Alfano nasce dai tre profili di incostituzionalità rilevati dalla Corte nel precedente Lodo Schifani, a sua volta erede della proposta Maccanico: una violazione del diritto alla difesa di quel Capo di Stato, presidente del Consiglio o delle Camere che volesse vedersi giudicato e assolto; una lesione del diritto della parte offesa a essere risarcita dei danni morali e materiali subiti; e, infine, una violazione del principio costituzionale di eguaglianza. Il principio di eguaglianza I primi due profili appaiono ai più tra i giuristi essere stati sanati …

“La resa dei conti con l’informazione”, di Curzio Maltese

Comincia nel peggiore dei modi la settimana della difesa della libertà di stampa che si chiuderà con la manifestazione di sabato in Piazza del Popolo. Comincia con Berlusconi che, liquidato con due vecchie e sciocche battute l’incontro con Obama e signora, torna sulla sua ossessiva battaglia per far chiudere le “gazzette della sinistra” e i pochi programmi televisivi che danno ancora voce a mezzo Paese. Con un governo che, per iniziativa del ministro Scajola, pretende contro la legge di stabilire direttamente i palinsesti della tv pubblica. Con una destra che, dalle colonne dei due giornali più diffusi e obbedienti al premier, Giornale e Libero, lancia una campagna per boicottare gli abbonamenti Rai. La posta in gioco non è la sopravvivenza di Annozero, cui neppure i record di ascolti garantiranno la messa in onda giovedì prossimo. Piuttosto la sopravvivenza economica e politica nell’Italia berlusconiana di un’informazione critica e di opposizione. Ovvero l’essenza di una democrazia. Se qualcuno o addirittura la maggioranza pensa ancora che tutto questo sia normale, allora significa che la democrazia in Italia non …

“Verso il congresso” a cura di Simone Collini

61,1% per Bersani al circolo della Bolognina, dov’era stato Franceschini pochi giorni fa. L’ex ministro ha vinto anche nel circolo Parioli-Salario di Roma, in cui sono iscritti Veltroni, Bettini e Marino. Franceschini è in vantaggio nei congressi di circolo ad Empoli. Hanno votato in 33 su 49 e l’attuale segretario è al 61,05%, mentre Bersani segue con il 27,5%. E il senatore-chirurgo sbanca Parigi Schiacciante vittoria di Marino al circolo Pd di Parigi. Il senatore-chirurgo ha incassato il 77% dei consensi (40 voti), secondo Bersani con il 17% (9 voti) e Franceschini terzo con 6% (3 voti). ****** DARIO FRANCESCHINI Si ferma al 37. Ma punta sulle primarie. Campagna incentrata sul rinnovamento. Finora avanti soltanto in Val d’Aosta Sicilia, Friuli e, di poco, nelle Marche. Aveva detto che non si sarebbe candidato al congresso, quando è diventato segretario del Pd. Poi Franceschini si è convinto che il partito non andasse consegnato a «quelli che c’erano prima». Sostiene che «un grande partito rispetta le diversità, non è un partito identitario» e ha impostato la sua candidatura …