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Trieste batte Aosta: è prima nella qualità della vita in un’indagine realizzata dal Sole 24 Ore

Il viver bene abita a Trieste. È la provincia-capoluogo del Friuli Venezia Giulia ad aggiudicarsi il primato nella classifica sulla qualità della vita, l’indagine del Sole 24 Ore che mette a confronto il benessere nelle diverse aree italiane, giunta quest’anno alla ventesima edizione. Trieste scalza Aosta (vincitrice nel 2008, sesta quest’anno) ed è tallonata da altre due province del nord, Belluno e Sondrio. In coda scivola Agrigento, preceduta di poche lunghezze da Napoli e Caltanissetta. Nella top ten non entrano Milano e Roma, entrambe però in miglioramento: il capoluogo lombardo è 19ª e la capitale 24ª.
Trieste è al secondo oscar, dopo il primo conquistato nel 2005, mentre Agrigento già aveva occupato l’ultimo gradino nel 2007.
Quanto alle variazioni positive, si distinguono Macerata che sale al quarto posto (+14) e Rimini che avanzando di 29 posizioni entra nella top ten.

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da www.ilsole24ore.com

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«Qualità della vita / I macrosettori», di Gia. B.
l nord conquista cinque primati su sei, Olbia salva il sud
Il giro d’Italia della Qualità della vita si svolge in sei tappe. Sono i settori presi in considerazione dall’indagine: per ognuno si fa una classifica generale, ricavata dai risultati di sei graduatorie distinte.
Alla voce “tenore di vita”, che vede il primato di Trieste davanti a Milano e Gorizia, si segnala la netta prevalenza di province del nord. Ma comunque Roma, sesta, Macerata, ottava, e Prato, decima, interrompono la serie di aree settentrionali. Il primo territorio meridionale, Carbonia-Iglesias, è al 51° posto. Inoltre, sono tutte del sud le ultime 34 della graduatoria, chiusa da Salerno.
Le stesse considerazioni di tipo geografico si possono fare per la tappa “affari e lavoro”. Ma in questo caso le province del nord che prevalgono sono tutte lungo l’arco alpino: nell’ordine, infatti, si trovano Bolzano, Cuneo, Trento e Sondrio. Da segnalare che Grosseto, quinta, è la prima del centro, e che due sarde, Nuoro e Ogliastra, se la cavano bene con il 15° posto a pari merito.
Nell’ordine pubblico si rimescolano le carte. In fondo finiscono grandi aree metropolitane (partendo dall’ultima, Torino, Genova, Milano, Bologna, Roma e Catania), in testa province settentrionali e altre del mezzogiorno si dividono tutti i primi posti: sul podio Belluno, Oristano e Sondrio, seguite da Campobasso e Potenza, mentre la prima rappresentante del centro è Rieti, 14ª.
Trieste torna in testa nella macro-area “servizi e ambiente”, Varese è seconda, Genova è terza e precede altri due territori metropolitani, vale a dire Roma e Firenze. Il sud appare in difficoltà, con Crotone ultima e la parte bassa della classifica quasi monopolizzata.
In cima alla classifica del settore popolazione c’è invece la new entry Olbia-Tempio, davanti a un poker di aree medio-piccole del centro (Viterbo, Grosseto, Rieti e Perugia). Ma è il meridione a caratterizzare ancora una volta le ultime posizioni.
Così come succede quando si passa al tempo libero: qui vince Rimini, che si piazza davanti a Firenze, Genova, Bologna e Trieste. Agrigento chiude all’ultimo posto, lo stesso al quale viene condannata dalla classifica finale della Qualità della vita.

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«A Nord-Est l’Italia vive meglio», di Rossella Cadeo
Trieste, Belluno, Sondrio: è il terzetto che sale sul podio della Qualità della vita 2009, la tradizionale indagine del Sole 24 Ore che mette a confronto le province italiane sul fronte del benessere, non solo economico: sei sono infatti le aree esplorate (attraverso 36 indicatori), dal reddito, al lavoro, dall’ambiente agli svaghi. In quest’edizione del dossier – che sarà pubblicato integralmente lunedì 21 dicembre – a mettersi in evidenza sono i capoluoghi del nord est, come peraltro altre volte si è verificato nelle passate indagini, a partire da quella originaria, realizzata nel 1990, quando l'”oro” se lo aggiudicò a Belluno.
La coda della classifica ripropone la consueta concentrazione di province del Mezzogiorno: ultima è Agrigento (come già nel 2007), preceduta da Napoli e da altre due siciliane, Caltanissetta e Catania. Per trovare una realtà non meridionale bisogna risalire fino intorno a quota 80, dove si incontrano Frosinone, Latina e quindi Alessandria che, alla 79ª piazza, è il capoluogo settentrionale che esce peggio dalla competizione. Il territorio del sud con la migliore performance è invece Olbia-Tempio (al 23° posto), tra l’altro al suo esordio nell’indagine, che proprio da quest’anno ha aggiunto le quattro nuove province sarde.
A giocare a favore del secondo oscar di Trieste (il primo l’aveva meritato nel 2005) sono stati i buoni risultati raggiunti nelle aree tenore di vita e servizi/ambiente (in entrambe è prima) e tempo libero (è quinta). Qualche esempio: oltre 33mila euro i depositi in banca pro capite (2mila più rispetto ai milanesi), gli indici più alti per dotazione infrastrutturale e per laureati, buon funzionamento della giustizia civile, occasioni di svago e di sport. Performance più deludenti sui versanti imprese, microcriminalità e numero di giovani rispetto agli anziani.
Quanto ad Agrigento, in tutti i sei capitoli dell’indagine gravita intorno al 100° posto, con l’unica eccezione dell’ordine pubblico (38° posto). Anche qui qualche esempio può raccontare la distanza tra le due protagoniste della Qualità 2009: una spesa per consumi di beni semi-durevoli che è la metà del dato medio, un tasso di occupazione femminile inferiore al 20%, bassissima la pagella ambientale così come la propensione all’acquisto di libri; migliore invece il quadro sui fronti dei prezzi delle case o dei reati denunciati.
Ma al di là della considerazioni su prima e ultima e sul divario nord-sud che non si restringe, si nota come la classifica 2009 metta in evidenza, oltre al nord est e a una serie di località dell’arco alpino (tutte peraltro vincitrici di edizioni passate), le aree di minori dimensioni: la parte alta della classifica comprende in prevalenza province che non superano i 300mila abitanti. Le più grandi, Milano e Roma, non riescono a entrare nella top ten. Però possono vantare qualche progresso rispetto alla scorsa edizione: il capoluogo lombardo sale infatti dal 20° al 19° posto, mentre la capitale recupera quattro posizioni piazzandosi al 24° gradino. Come tutte le altre metropoli (come Napoli, Torino, Bari o Palermo) sono infatti penalizzate dai bassi punteggi meritati nel capitolo dedicato ai reati denunciati. Infine le variazioni: tra quelle con segno positivo si distingue Rimini, che guadagnando 29 posti entra nella top ten. Scendono invece di circa 30 gradini due importanti centri del nord ovest, Varese e Biella, finendo nella seconda metà della graduatoria.

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