Giorno: 19 Aprile 2010

"I fratelli Cervi. La storia dietro il mito", di Simonetta Fiori

Esiste il mito ed esiste la storia. Decostruire il mito significa restituire alla storia la sua complessità, non necessariamente rovesciare o negare i fatti storici da cui è scaturito il racconto epico. Con il titolo Italo, Alcide e il mito è uscito ieri sul Sole 24 ore un documentato articolo di Sergio Luzzatto dedicato a una “icona rossa della Resistenza”, la storia dei sette fratelli Cervi uccisi il 28 dicembre del 1943 per ordine dei fascisti. Mettendo insieme due articoli di Calvino pubblicati nel dicembre del 1953, una celebre orazione del giurista fiorentino Piero Calamandrei e la strategia adottata allora da Togliatti, Luzzatto racconta meticolosamente la costruzione negli anni Cinquanta di un mito che ebbe l´effetto di “abbellire” o rendere organica al partito comunista una vicenda che organica non fu, conservando tratti di irregolarità e ribellione nascosti dal martirologio. Prendendo spunto dalla riedizione de I miei sette figli di Alcide Cervi, una sorta di memoriale voluto da Togliatti nel 1955 (Einaudi, pagg. 100, euro 11), Luzzatto racconta come «da Italo Calvino in giù» l´intellighenzia comunista …

"Scuola, tagli al futuro", di Marina Boscaino

Mentre a San Benedetto del Tronto, Pantaleo, segretario nazionale della Cgil scuola-ricerca-università che celebrava il II congresso, auspicava per uscire dalla crisi di “investire sulla conoscenza almeno il 2% del pil, stabilizzando i precari, aprendo a un piano di reclutamento pluriennale”; mentre a Roma, come in molte città italiane, il Coordinamento delle scuole superiori e i precari organizzavano la manifestazione che sabato ha sfilato per le vie del centro, facendo registrare numerosissime e significative adesioni, e raggiungendo al termine quella di Emergency; mentre i quotidiani cominciano a registrare massicciamente (e a comunicare tardivamente) lo stato di sofferenza profonda in cui si dibattono le scuole, gli imperterriti strateghi della “semplificazione” e della “razionalizzazione” (leggi tagli diffusi e falcidia di posti di lavoro e di conoscenza) emanavano la circolare sugli organici della scuola per il settembre 2010. Confermate le più tristi previsioni, peraltro agevoli da fare, considerando che è tutto scritto nella Finanziaria 2008 di Tremonti. Scuola primaria: 8711 posti in meno; secondaria di I grado, 3661; superiore: 13746; personale Ata: 15000. Non una cabala, ma 41118 …

Liberi i tre volontari di Emergency. E innocenti

A una settimana dal loro arresto liberati i tre italiani in Afghanistan. Cadute tutte le accuse. Rosy Bindi: “Fine di un brutto pasticcio. Confermata la buona fede e la correttezza di Gino Strada, della sua associazione e dei suoi collaboratori”. Fassino: “Emergency riprenda la sua attività” Liberi e assolutamente innocenti. Si è finalmente conclusa la bruttissima avventura dei tre italiani arrestati in Afganistan. “Siamo molto contenti di essere fuori – ha detto Marco Garatti – abbiamo passato momenti terribili. Siamo soprattutto contenti di essere fuori con il nostro nome completamente pulito. La nostra reputazione e quella di Emergency sono intatte”. Pier Luigi Bersani, segretario del Partito Democratico, dice: “E’ una svolta positiva della vicenda”, ringraziando tutti coloro i quali si adoperati per la liberazione. Rosy Bindi, presidente del Pd, accoglie la notizia della liberazione dei tre operatori di Emergency, dichiarando che si tratta di: “una buona notizia che mette fine ad un brutto pasticcio. Da questa storia esce confermata la buona fede e la correttezza di Gino Strada, della sua associazione e dei suoi collaboratori.” …

"Ma le quote di genere funzionano", di Maria De Paola e Vincenzo Scoppa

Sono poche le donne elette in Parlamento e nelle amministrazioni locali. Per ovviarvi molti paesi hanno introdotto quote di genere. Anche in Italia sono state in vigore per un breve periodo. Con quali effetti? La percentuale di seggi occupati da donne nei consigli comunali è cresciuta dal 7,6 al 18,4 per cento. Un andamento confermato anche dopo l’abolizione della norma. E le elette sono più istruite dei colleghi maschi. Nelle elezioni regionali del 28-29 marzo 2010 sono state elette come consiglieri regionali solo 82 donne su 699 seggi, appena l’11,7 per cento. Nei consigli regionali di Calabria e Basilicata non siederà nemmeno una donna. Risultati leggermente migliori si registrano in Campania e in Toscana, grazie a leggi elettorali che garantiscono una certa rappresentanza femminile. Non va meglio a livello nazionale: la percentuale di donne elette al Parlamento nel 2006 è pari al 17,6 per cento. La debole rappresentanza femminile nello scenario politico non è una realtà solo italiana: a livello mondiale nel 2006 le donne costituivano meno del 17 per cento di tutti i parlamentari …

"Gli alleati senza diritti", di Nadia Urbinati

IL PDL è un difficile tentativo di convivenza di tre diversi stili politici; tre modi di essere che, come la crisi interna di questi giorni dimostra, sono difficilmente armonizzabili. Tre sono le concezioni politiche o sedicenti politiche che lo compongono: una comunitaria-organicistica; una tradizionale istituzionale; e una patrimonialista. La vittoria elettorale nelle recenti consultazioni amministrative ha marcato e ingigantito le differenze tra queste tre anime fino a destabilizzare la coalizione di governo. Una ragione che ha probabilmente portato a questo esito paradossale di indebolimento a seguito di una vittoria sta nella distribuzione geografica. Nel fatto cioè che non tutte e tre queste anime sono equamente distribuite sul territorio nazionale. Il gruppo che fa capo al presidente della Camera ha una forte presenza nel Centro-Sud, mentre la Lega ha una forte se non esclusiva rappresentanza al Nord. A mediare questo bipolarismo territoriale è Silvio Berlusconi. Ma che la mediazione non sia tale, e infatti sia l’opposto di ogni forma di mediazione, diventa chiaro qualora si presti attenzione alla ragione strutturale e non solo territoriale del sisma …

"E da Torino a Palermo scatta la protesta nelle Università", di Anna Maria Sersale

Genova, Torino, Roma, Palermo, da un ateneo all’altro rimbalza la protesta dei ricercatori universitari. “Abbiamo votato all’unanimità l’astensione dall’attività didattica – afferma Marco Merafina, il coordinatore nazionale – La riforma in discussione in Parlamento non ci riconosce lo stato giuridico di docenti, perciò dal prossimo anno accademico ci rifiuteremo di fare lezione. Solo i nuovi ricercatori, che ora hanno il contratto “a tempo”, se confermati potranno diventare associati. Per noi c’è il blocco di carriera, ma non abbiamo alcuna intenzione di andare in estinzione come i dinosauri”. Merafina sostiene che “migliaia di ricercatori rischiano di restare su un binario morto perché esclusi dalla possibilità di diventare docenti, pur avendo supplito per anni alle carenze degli atenei”. Un problema che il governo sembra voler risolvere con una modifica del ddl che ora è all’esame della Commissione cultura in Senato. “La modifica, comunque, escluderà ogni forma di ope legis – spiega il relatore della riforma, il senatore Giuseppe Valditara – Il nodo deve essere sciolto, perché la disparità è ingiusta. Però deve essere chiaro che non può …

"I respingimenti e la Costituzione", di Chiara Saraceno

Il ministro Maroni si è recentemente vantato di aver posto fine agli sbarchi di barconi provenienti dalla Libia, «riducendo nei primi tre mesi del 2010 del 96 per cento il numero degli sbarchi rispetto al 2009, mentre rispetto al 2008 c´è stata una riduzione del 90 per cento». A prima vista una buona notizia, che testimonia della efficienza della politica di contrasto alla immigrazione clandestina messa in atto da questo governo. Peccato che questi dati nascondano altre, preoccupanti, verità. La prima è che concentrarsi sul respingimento degli sbarchi come forma principe di contrasto alla immigrazione irregolare può dare molta visibilità mediatica ma di fatto riduce di molto la portata dell´azione di contrasto. Secondo dati di varia fonte, incluse le questure, la maggior parte degli immigrati che sono irregolarmente nel nostro paese non utilizza più i barconi, ma varchi di frontiera non sufficientemente controllati. Molti entrano addirittura regolarmente, con un visto turistico poi lasciato scadere. Per non parlare del fatto che le stesse norme sui permessi di soggiorno producono la loro quota di irregolari, nella misura …