Giorno: 27 Aprile 2010

Progetto Italia 2011

Un alternativa di governo basata su dieci parole chiave. Questa è la proposta che il Partito democratico ha presentato al termine della riunione dove hanno partecipato i responsabili dei Forum tematici, i componenti della segreteria e i capigruppo nelle commissioni parlamentari. “Progetto Italia 2011” è il cantiere che si costruirà su dieci temi che verranno avanzati dal gruppo di lavoro e presentati alle tre Assemblee del Pd che si svolgeranno entro la fine dell’anno. Questa è “la proposta del Pd al Paese per riscoprire la propria missione nel mondo di oggi”. Un cantiere di Agenda per l’alternativa di governo, che si chiuderà nel 2011. La prima parola sarà Università e Ricerca: l’obiettivo è quello di migliorare il mondo del Sapere, troppo bistrattato dall’approssimazione e dai tagli del governo Berlusconi. Attraverso la diminuzione dell’età pensionabile dei professori si riuscirà a favorire un ricambio generazionale e lo svecchiamento del corpo docente che oggi blocca l’accesso ai giovani nella carriera universitaria. A seguire, le prime parole chiave riguarderanno le riforme istituzionali, la giustizia, il lavoro e la green …

"Schiavisti per bene: blitz a Rosarno, arrestate trenta persone", di Claudia Fusani

I nuovi schiavisti hanno la faccia tranquilla e quasi per bene di Biagio, Maria Pia, Sebastiano, proprietari di piccoli grandi latifondi nella piana di Rosarno. Sfruttavano, «come bestie» raccontano gli investigatori, giovani africani, per lo più arrivati lungo le piste del deserto e dopo viaggi sulle carrette del mare dalle zone a sud del Sahara. Per loro, per Biagio, Maria e tutti gli altri (ventuno in tutto i proprietari di aziende agricole arrestati) erano braccia senza nome, gli anelli terminali di una catena di cui conoscevano solo la faccia dei “caporali”, stranieri come gli sfruttati, forse a loro volta sfruttati e poi emancipati sulla pelle degli ultimi arrivati. E’ un quadro da brividi quello che viene fuori dalle 421 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare con cui la procuratore di Palmi Creazzo e i sostituti Musolino e Papalia hanno ottenuto l’arresto di 31 persone accusate di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della manodopera clandestina e alla truffa. E’ una storia antica e secolare che si ripete oggi sotto i nostri occhi: gli schiavisti, sotto di …

Berlusconi un bidone. Di scorie nucleari

Il premier dichiara che inizieranno le prime centrali entro il 2013. Gli italiani saranno con lui? Dove saranno attivate? E chi dice che nel 2013 Berlusconi sarà ancora il capo del governo? Un nuova sfida per Berlusconi: riuscirà con spot in Tv ha dimostrare che il nucleare è bello, utile, vantagioso e sicuro? Riuscirà a convincere gli italiani con immagini di efficienza pulita e prati verdi dell’effettiva necessità del ritorno al nucleare? Scomoderà Homer Simpson come testimonial del fluorescente uranio nella tasca dei pantaloni? Il bravo Berlusconi, re Mida della politica italiana pensa che basta la presenza del suo amico Putin per sparare colpi sensazionali sull’immediatezza del ritorno all’atomo. Addirittura si sbilancia sulla realizzazione delle prime centrali. A Villa Gernetto, la dimora settecentesca del premier appena ristrutturata, nel vertice bilaterale tra Italia e Russia ha dichiarato: “con la Russia abbiamo stipulato un accordo che segnerà una svolta per il nucleare”. Entro tre anni partiranno i lavori delle prime centrali nucleari. Dove? Non si sa! E poi siamo sicuri che nel 2013 ci sarà ancora il …

La Lega e la mini-secessione: «La Romagna si liberi dell’Emilia», di Francesca Basso

Se federalismo dev’essere, allora che sia fino in fondo. E a volere l’autonomia questa volta non è il Veneto del Leone di San Marco o la Lombardia-locomotiva d’Italia. La sanguigna Romagna ha deciso di dire bye bye alla florida Emilia, che non sembra intenzionata a fare le barricate. In commissione Affari costituzionali alla Camera sono già in calendario due proposte di legge, firmate dal leghista Gianluca Pini e dal finiano Enzo Raisi: l’obiettivo è rendere autonome da Bologna le Province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna, costituendo la Regione Romagna. Sia chiaro, la secessione non c’entra. Entrambe le proposte, spiegano i promotori, sono frutto del federalismo, perché l’obiettivo è interpretare le esigenze del territorio. Di quel territorio ancora in mano al centrosinistra, ma in cui il Popolo della Libertà ha raggiunto al 24,5% alle ultime Regionali mentre la Lega è arrivata al 13,7% e dal 2008 piazza progressivamente ad ogni elezioni un numero crescente di consiglieri a tutti i livelli. Sono due proposte di legge distinte. Ed entrambi i promotori tengono a sottolinearlo. Il deputato Gianluca …

"Il male oscuro delle famiglie un omicidio ogni due giorni", di Piero Colaprico

«L´unico consiglio che da donna posso dare alle donne è questo, di non sposare mai né un uomo prepotente né un uomo dipendente. Spesso è quest´ultimo, incapace di reggere il rifiuto, che prende un´arma»: parola di Isabella Merzagora, professore di criminologia alla facoltà di Medicina di Milano. Da trent´anni conosce assassini e vittime, ne ricostruisce le storie e ha materia, purtroppo, in abbondanza per le sue analisi. Al Nord infatti si uccide di più e il mantovano Omar Bianchera, con le sue tre vittime di domenica, braccate e ammazzate, non rappresenta un´eccezione ma una conferma: oltre il 45 per cento degli omicidi in famiglia avviene al Nord, seguono sud e Isole quasi con il 33, e ultimo è il centro, vicino al 22 per cento. Il dato è stabile. Finita la stagione delle grandi gang degli anni Settanta e Ottanta, ridotto ai minimi termini il terrorismo, eliminate negli anni Novanta molte strutture mafiose, soprattutto al Nord si è vista la violenza, che stava in strada, sfondare le porte dei tinelli, infiltrarsi sotto gli zerbini. È …

"Ditte insospettabili, la lista dimenticata", di Sergio Rizzo

Doveva essere varata per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Abruzzo. Ma passati dieci mesi il decreto non è ancora stato approvato. Congelata la norma sul bollino di garanzia anticlan per chi rifornisce i costruttori. «White list», l’avevano chiamata. «Lista bianca», ovvero l’elenco dei fornitori delle imprese di costruzione ai quali le prefetture avrebbero dovuto dare il bollino di garanzia antimafia. Da dieci mesi, quando una legge dello Stato l’ha introdotta, è scomparsa nel nulla e nessuno sa ufficialmente perché. Eppure era contenuta in un emendamento durante la discussione in Parlamento sul decreto per l’Abruzzo, varato dal governo il 28 aprile 2009. Fortissime erano state le pressioni dei costruttori, per i quali il sistema del vecchio certificato antimafia, in generale poco efficace, in questo caso è del tutto inutile. Come hanno ormai da tempo accertato innumerevoli inchieste giudiziarie, la criminalità organizzata si infiltra nel settore edilizio prevalentemente attraverso il canale delle forniture: materiali di cava, calcestruzzo, bitume, movimenti di terra. Per non parlare dello smaltimento dei rifiuti e delle discariche. Tutte attività sostanzialmente incontrollabili con gli …

"L'euro diventa scudo di vetro, di Tito Boeri

La crisi d’insolvenza della Grecia è diventata nelle ultime due settimane una crisi di liquidità. È un’accelerazione e insieme un salto di qualità della crisi, di cui l’Europa porta una responsabilità non irrilevante. Intervenendo subito si sarebbe potuto evitare questa nuova escalation, pagando un costo molto più contenuto per uscirne. Non è più solo una crisi di insolvenza. Nelle ultime due settimane il mercato dei Cds, Credit Default Swaps, le assicurazioni contro il rischio di ripudio del debito è rimasto relativamente tranquillo. Ma sono schizzati verso l’alto i rendimenti dei titoli di stato. Il governo greco fatica sempre più a trovare qualcuno disposto a comprarli. Oggi è costretto ad offrire tassi vicini al 10 per cento. Si tratta di più di 10 euro all’anno in termini di potere d’acquisto per ogni cento investiti, dato che i prezzi in Grecia stanno calando. Quando si pagano interessi così alti su un debito pari al 125 per cento del prodotto interno lordo, è impossibile stabilizzare il rapporto fra debito pubblico e pil. Per farlo bisognerebbe varare una manovra …