Giorno: 12 Aprile 2010

Istituire subito Authority trasporti

Dal Pd proposta di legge depositata in Parlamento. “L’incidente avvenuto sulla linea ferroviaria gestita dalla società regionale Sad nella Provincia autonoma di Bolzano, una delle più moderne in Alto Adige essendo stata inaugurata nel 2005, dimostra come sia necessario tenere sempre alta la guardia sulla sicurezza nei trasporti”. Lo afferma il capogruppo del Partito Democratico in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta, commentando le prime “drammatiche notizie sulla scomparsa di 7 persone e sui feriti della sciagura ferroviaria, alle cui famiglie va la nostra solidarietà e la nostra vicinanza come Pd”. “Da tempo – ricorda Meta -, sollecitiamo il Governo ed il Parlamento ad assumere ogni iniziativa utile sul tema della sicurezza nel trasporto ferroviario che, dopo la sciagura di Viareggio, necessita di garanzie e certezze in particolar modo per il cosiddetto servizio universale, ovvero per i due milioni e seicentomila pendolari che quotidianamente usano questo mezzo di trasporto per scelta o necessità.pendolari che quotidianamente usano questo mezzo di trasporto per scelta o necessità. Occorre quindi – suggerisce Meta -, rafforzare l’Agenzia nazionale per la …

Rachel: morta per una tessera sanitaria

Il Pd ha proposto un’interrogazione parlamentare al ministro Fazio, per fare chiarezza sul caso della morte della bambina nigeriana, di 13 mesi, avvenuto dopo il presunto mancato ricovero nella struttura ospedaliera di Cernusco. “Abbiamo proposto una interrogazione parlamentare al ministro Fazio, per fare chiarezza sul caso della morte della bambina nigeriana, di 13 mesi, avvenuto dopo il presunto mancato ricovero nella struttura ospedaliera di Cernusco. Per capire le motivazioni, in merito al comportamento, degli operatori della Azienda Sanitaria di Cernusco in provincia di Milano. Crediamo che sia giusto comprendere bene come siano andate le cose accertando tutte le eventuali responsabilità, anche attraverso un’inchiesta interna del Ministero della Salute”. Così i deputati del Pd Emanuele Fiano, Presidente del Forum Sicurezza, Livia Turco, Presidente Forum Immigrazione, Barbara Pollastrini, Andrea Sarubbi, Antonio Misiani. ***** Rachel aveva 13 mesi. Poco più di una anno, una sorella di due anni e due genitori nigeriani. Rachel non sapeva ammalandosi, che quando suo padre, 6 settimane prima, aveva perso il suo posto di lavoro lei aveva perso il suo diritto alla salute. …

Patto di stabilità, federalismo fiscale: le proposte del PD

Il Partito Democratico al fianco dei Comuni per affrontare la crisi, contro un Governo federalista a parole e centralista nei fatti. La crisi economica colpisce pesantemente le famiglie e le comunità locali, intacca la tenuta e la solidità del sistema economico e imprenditoriale, causa il ricorso massiccio alla cassa integrazione, la precarietà e la perdita di lavoro. La risposta alla crisi sta nella capacità di sostenere la ripresa economica, favorendo processi di riorganizzazione produttiva, politiche di sostegno ai redditi e ai bisogni delle famiglie, sgravi fiscali e ammortizzatori sociali, oltre che investimenti pubblici e misure per l’accesso al credito da parte delle piccole e medie imprese. Il Patto anticrisi promosso dalla Regione Emilia-Romagna e condiviso con le organizzazioni imprenditoriali e sindacali, ha avuto questa funzione e queste finalità. Mentre assolutamente inadeguate e insufficienti si sono rivelate le politiche anticrisi del Governo. In particolare, con l’ultima Finanziaria, il Governo ha confermato il “patto di stabilità”, impedendo nuovamente ai Comuni di investire in opere pubbliche utili per lo sviluppo delle comunità ed efficaci anche contro la crisi, …

"Io sto con Emergency", di Marco Cattaneo*

Io sto con Emergency perché io, lì, c’ero. Ero in Cambogia, nel 1999, all’ospedale di Battambang. Era appena iniziato il rimpatrio definitivo dei profughi cambogiani dai campi thailandesi, e migliaia di persone tornavano ai loro villaggi nei pressi del confine. Ma quei villaggi erano disseminati di milioni di mine antiuomo, lasciate dall’ultima, disperata ritirata dei Khmer Rossi. Non c’era giorno che non arrivasse in ospedale una persona, per lo più bambini, con le gambe, le braccia, gli occhi dilaniati dall’esplosione. Monconi di carne con il puzzo e la consistenza di uno pneumatico bruciato. Perché ero in Afghanistan, nel settembre 2000. All’ospedale di Anabah, nella valle del Panjshir, dove i mujaheddin di Ahmad Shah Massud resistevano all’avanzata dei talebani che stavano conquistando quel che mancava dell’Afghanistan. Lì c’era il primo ospedale di Emergency in Afghanistan. Ho visto gli uomini di Massud arrivare con un proiettile in una spalla, in una coscia. E ho visto anche i talebani colpiti e curati, per poi essere consegnati ai mujaheddin ed essere incarcerati nella prigione di Rokha. Ma ho visto …

"Una sfida sul destino della democrazia", di Stefano Rodotà

È mai possibile che si accetti senza reagire una politica che si manifesta con la distorsione dei fatti, l´aggressione alle istituzioni, l´esibizione di un potere ispirato da una logica autoritaria? Questi sono i temi nitidamente posti da Eugenio Scalfari, e conviene seguire la strada da lui indicata tornando su alcune delle cose dette sabato dal presidente del Consiglio ad una platea di imprenditori. E tuttavia, prima di seguire Berlusconi lungo l´abituale suo itinerario di aggressioni e vanterie, bisogna sottolineare la novità rappresentata dai tre fatti gravissimi narrati da Scalfari, rivelatori non tanto di una inammissibile doppiezza, ma di un sistematico mentire al presidente della Repubblica, che configura un caso clamoroso di slealtà costituzionale. Mentre Giorgio Napolitano si adopera per creare un clima propizio per una riforma rispettosa della Costituzione, Silvio Berlusconi tiene comportamenti pubblici e privati che mettono in discussione la funzione esercitata dal presidente e gli lancia una sfida che può sfociare in un gravissimo conflitto al vertice delle istituzioni. A Parma il presidente del Consiglio si è descritto come prigioniero di lacci e …

"Prodi al Pd: potere a leader regionali. Bersani: il partito sarà federale", di Maria Zegarelli

Entra nel dibattito, attraverso le colonne de «Il Messaggero», da padre nobile del Pd che quando vede il progetto vacillare pericolosamente non può fare a meno di suggerire interventi di consolidamento, anche se stavolta è alle stesse fondamenta del Partito democratico che guarda. Romano Prodi parte da un’antica riflessione, nata in seguito alla crisi dei partiti della prima Repubblica e pensata per la vecchia Dc prima del suo sgretolamento: ricostruire il partito su «su base strettamente regionale ma con un forte patto federativo nazionale». Oggi la ricetta, in fondo è la stessa: «Gli iscritti al Pd di ogni regione italiana dovrebbero cioè eleggere, naturalmente tramite le primarie, il proprio segretario regionale. L’esecutivo nazionale dovrebbe essere semplicemente formato dai venti segretari regionali, avendo il coraggio di cancellare gli organi nazionali che si sono dimostrati inefficaci». Un partito federale, con «venti uomini forti» che dovrebbero eleggere il segretario nazionale., «decidere sulle grandi strategie politiche del partito e, naturalmente insieme agli organi regionali, le candidature per le rappresentanze parlamentari». Prodi descrive il modello- partito come una stretta connessione …

"Fenomenologia dell'elettore scettico", di Ilvo Diamanti

ALLE regionali 15 milioni di elettori non hanno votato. È l’astensione più elevata del dopoguerra, considerando tutte le elezioni di rilievo nazionale dal ’46 ad oggi (referendum esclusi). Ma il fenomeno ha subito una accelerazione significativa nella seconda Repubblica. Se consideriamo le 13 regioni dove si è votato due settimane fa, la partecipazione è scesa dall’87% nel 1994 all’81% nel 2008 – alle elezioni politiche (3 punti in meno rispetto al 2006). Dal 75% nel 1994 al 70 % nel 2009 – alle europee (5 punti in meno rispetto al 2004). Infine, dall’82% nel 1995 al 64% del 2010 alle regionali (8 punti in meno rispetto al 2005). Insomma, a seconda delle elezioni, tra 2 e oltre 3 (anzi, quasi 4) persone su 10, ormai, non votano. E il dato si allarga nelle elezioni amministrative dei comuni oltre 15 mila abitanti, dove, in caso di ballottaggio, tra il primo e il secondo turno la percentuale di votanti scende ulteriormente. Da ciò la tentazione di evocare un “partito dell’astensione”, considerando il non-voto come un voto. Il …