Giorno: 20 Aprile 2010

Scuola, Pd a Gelmini: profondamente sbagliato far prevalere residenza su merito

Ghizzoni: Ministro sempre più appiattito su posizioni Lega, riferisca in parlamento. “Il reclutamento regionale è profondamente sbagliato, il principio territoriale non può prevalere sul merito e le capacità dei docenti”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni in riferimento alle affermazioni del Ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini sull’introduzione delle graduatorie regionali. “In questo modo – aggiunge Ghizzoni – il ministro dimostra il totale disinteresse per la proposta della sua collega di partito, Valentina Aprea, ed un appiattimento sulle pretese della Lega da sempre disponibile a graduatorie in cui la residenza del docente e la sua presunta omogeneità culturale con il territorio siano i criteri fondamentali per il reclutamento. Si tratta di una scelta profondamente sbagliata perché il principio territoriale non può prevalere su quello del merito. Fa inoltre disperare che nell’epoca della globalizzazione e nell’Europa che sancisce la libera circolazione delle persone si dica che ‘oltre alle mogli e ai buoi anche i docenti debbano essere dei paesi tuoi’. E a nulla serve invocare la sacrosanta questione della stabilità e …

La Bresso perde la presidenza delle Regioni europee per il veto del Carroccio

Così l’Italia rinuncia ad un incarico importante a livello internazionale. PD, “più la Lega Nord in Italia significa così meno Italia in Europa”. La lega Nord ha posto il veto sulla conferma di Mercedes Bresso alla presidenza del Comitato delle Regioni europee, che a Bruxelles riunisce i rappresentanti delle Regioni e degli enti locali. La nomina della Bresso risale allo scorso febbraio ed avrebbe dovuto essere riaffermata dal Governo, perché fondata proprio sul mandato di presidente della Regione. Ma nulla di fatto. La manovra politica della Lega Nord ha compromesso questa prassi. Il risultato è che l’Italia perde la Presidenza di un ente importante a livello internazionale. Il duello tra l’ex presidente Pd della regione Piemonte ed il neogovernatore sembra essere infinito, nonostante le urne si siano chiuse già da molto tempo. Per la Bresso è il finale della guerra, la coda di una campagna elettorale estremamente dura. Ha dichiarato, “ ho subito attacchi pesanti, anche personali. E io ho risposto con accuse politiche, più volte ho paragonato la Lega ai partiti xenofobi europei”. Il …

10 proposte per uscire dalla crisi

Il PD incontra le parti sociali per far fronte alla crisi economica. Letta: “Ricerca e innovazione, riforma degli ammortizzatori sociali, riforma del fisco: si riparte da qui”. Damiano: “Alla Camera c’è una proposta PD per tassare del 2%, nel 2010 e 2011, i redditi sopra i 200mila euro e destinare gli incassi alla Cig”. “Non si va oltre la crisi per decisioni unilaterali, si decide con chi ci sta dentro, con i rappresentati di lavoratori e imprese”. Con queste parole Enrico Letta spiega la scelta del Partito Democratico di riunire le parti sociali (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Lega Coop, Confartiguanato, Confartigiani, Confapi, Confagricoltura, Cia, Cna, Coldiretti) nell’incontro “Per andare oltre la crisi: analisi e proposte”. Il vicesegretario PD lo rivendica come un “metodo di lavoro che è anche un messaggio forte e chiaro”. “La caduta si è arrestata, ma se non viene seguita dal rimbalzo avremo davanti anni in cui il recupero sarà lungo e la capacità di contenere il danno, messa in campo finora da lavoratori e imprese, non sarà più …

"Via ai nuovi tagli, falcidiato il Sud", di Carlo Forte

Il prossimo anno scolastico inzierà con 25.558 cattedre in meno rispetto all’anno precedente. È la seconda tranche dei tagli previsti dal piano programmatico previsto dall’articolo 64 della legge 133/2008. Che nel trascorso anno scolastico ha già cancellato circa 42mila cattedre. E la scure dei tagli non si arresterà nemmeno nel 2011, perchè tra due anni è previsto un ulteriore taglio di 19.700 cattedre. Insomma, secondo quanto previsto dalle disposizioni, dal 1° settembre 2011 le cattedre in meno, rispetto al 2009, dovrebbero essere circa 80mila. Per il prossimo anno viale Trastevere ha già fatto i conti ed ha disegnato la mappa delle riduzioni di organico regione per regione con il relativo decreto e circolare del 13 aprile scorso (si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi di martedì scorso). A guidare la classifica è la Campania che perderà 3.686 cattedre, seguita a ruota dalla Sicilia che dovrà rinunciare a 3.325 insegnanti. La Lombardia perderà invece 2.760 posti e la Puglia 2.535. Nel Lazio la scure del governo taglierà 1.830 cattedre, mentre in Piemonte l’organico sarà ridotto di 1.639 …

"Un Paese che non fa scuola", di Stefano Lepri

C’è nel mondo un paese avanzato, ricco, dove le persone istruite sono meno numerose che negli altri, eppure a chi si istruisce non è facile trovare un posto di lavoro adeguato agli studi, e se lo trova non è pagato bene. Per questo gli studenti si impegnano poco e i loro risultati, nel confronto internazionale, sono deludenti. E’ un paese dove le iscrizioni all’Università diminuiscono; dove le famiglie pagano rette di scuole private non perché i figli si istruiscano meglio, ma per rimediare alle bocciature o per condurli al «pezzo di carta» con meno sforzo. All’impressione diffusa di un declino culturale dell’Italia – che nelle nostre élites alimenta la dilagante moda di spedire i figli in università estere – ora un libretto appena uscito dà una rigorosa base di dati, senza forzature ideologiche. Piero Cipollone e Paolo Sèstito, economisti della Banca d’Italia, riassumono i risultati dei loro studi in centotrenta pagine della collana divulgativa del Mulino, «Farsi un’idea». Prima di intitolarle Il capitale umano, si sono domandati se questo concetto tecnico comunicasse in pieno ciò …

"L'appetito della Lega", di Rinaldo Gianola

Nel 2009 il Veneto, che ha appena tributato un consenso elettorale record alla Lega, ha perso circa 52.000 posti di lavoro, il numero dei disoccupati ha raggiunto il livello di 126.500 persone. Secondo l’agenzia Veneto Lavoro il prodotto interno lordo in questa regione chiave dell’economia nazionale è calato del 4,8% lo scorso anno, il prodotto pro-capite è sceso ai livelli di dieci anni fa e un recupero sulla media del 2008 sarà possibile solo nel 2015, se tutto andrà per il meglio. I più colpiti, quelli che pagano gli effetti più duri della crisi, sono gli operai maschi, stranieri e con un contratto a tempo determinato. Sono stati licenziati, difficilmente troveranno un’occupazione nel breve-medio periodo. Questa è la realtà sociale ed economica del Veneto. Una realtà difficile come in molte altre regioni italiane. Poi c’è la politica, ci sono le amministrazioni, ci sono i nuovi leader leghisti. Uno si aspetterebbe che davanti a una crisi spaventosa e dopo una vittoria elettorale senza condizioni gli amministratori di Bossi affrontassero questo momento delicato con piglio deciso e …

"La caccia no limits spacca la destra 30 deputati: cedimento alle lobby", di Antonio Cianciullo

Sulla caccia il centrodestra si spacca. Alla vigilia del voto di Montecitorio sull´articolo 43 della Legge Comunitaria che allarga i confini della stagione venatoria, una trentina di deputati della maggioranza ha inviato una lettera al presidente del Consiglio annunciando il dissenso per motivi di coscienza: «Non vogliamo legittimare con il nostro voto il cedimento politico di alcuni a una piccola lobby di settore e a meno di 750 mila cacciatori. Né, tanto meno, alla loro volontà di sparare indiscriminatamente tutto l´anno e contro qualsiasi specie animale». Tra i firmatari Fiorella Ceccacci Rubino, Margherita Boniver, Flavia Perina, Fiamma Nirenstein e Pietro Lunardi. Se a questi nomi aggiungiamo quelli degli esponenti di centrodestra già schierati contro la caccia no limits (Franco Frattini, Sandro Bondi, Stefania Prestigiacomo, Michela Brambilla, Francesca Martini) otteniamo il quadro di una frattura che si sta allargando. Anche perché all´interno del centrodestra molti non colgono le ragioni di questa spinta verso la deregulation venatoria in un paese in cui, come risulta dai sondaggi, esiste una larga maggioranza contro la caccia. E infatti alle ultime …