Giorno: 7 Aprile 2010

Carpi (Mo) – Mostra foto-documentaria e presentazione del libro sull'On. Gina Borellini

Auditorium Biblioteca Loria via Rodolfo Pio, 1 – Carpi Ore 16.30: Inaugurazione mostra Intervento della curatrice Barbara Pederzini L’inaugurazione fa parte del programma di “Mese della Memoria” Ore 17.30 Presentazione del libro “Un palto’ per l’Onorevole – Gina Borellini Medaglia d’Oro della Resistenza” Intervengono: Le autrici Caterina Liotti e Mariagiulia Sandonà e l’On. Manuela Ghizzoni

«In Emilia accettiamo la sfida. Non basta parlare solo ai nostri», intervista a Stefano Bonaccini di Andrea Bonzi

Il segretario regionale Pd: «Il radicamento c’è ma faremo di più: entro l’anno nuovi circoli» Arginare la Lega: «Urbinati ha ragione, dobbiamo essere percepiti come forza di cambiamento» La sfida? Andare a confrontarci non solo con “i nostri”, ma laddove i problemi emergono davvero. Anche a costo di prendersi qualche fischio». Non si nasconde, Stefano Bonaccini, segretario del Pd dell’Emilia-Romagna. Nella regione “rossa” per eccellenza, il messaggio – il calo dei consensi (non percentuale ma in termini assoluti) e l’avanzata della Lega Nord, mediamente al 13,7% – è stato recepito. Ma c’è anche la consapevolezza di un partito che ha la forza per rilanciare l’azione politica. Bonaccini, il Carroccio punta alla conquista dell’Emilia-Romagna. E usa le stesse armi del Pci di quarant’anni fa: forte identificazione coi propri elettori, da un lato, e radicamento sul territorio,dall’altro. «Il Pd deve essere percepito come forza di cambiamento, perché noi non possiamo essere la fotocopia di chi sta dall’altra parte, su questo ha ragione la politologa Nadia Urbinati, e nemmeno un partito “né carne né pesce”. È il motivo …

"Ru486. Il turismo dei diritti", di Stefano Rodotà

Strane parole percorrono l´Italia. “Federalismo etico” è una formula che descrive bene non solo un clima, ma una deriva istituzionale già avviata e che può dare il vero tono all´annunciata stagione delle riforme. Quando il neopresidente del Piemonte ha parlato di pillole RU 486 che sarebbero “rimaste in magazzino”, si è materializzata davanti ai nostri occhi un´Italia nella quale i diritti fondamentali non sono più un patrimonio che accompagna ogni persona, quale che sia il luogo in cui si trova. Ma dipendono dalla regione in cui vive, dai capricci della maggioranza d´un momento. Non è una novità in assoluto. Ricordate le ultime fasi della drammatica vicenda Englaro, quando i suoi familiari erano alla ricerca di una struttura ospedaliera dove Eluana potesse trovare quella morte dignitosa che i giudici avevano riconosciuto essere un suo diritto? Il presidente della Lombardia levò alte mura intorno alla sua regione, mentre la presidente del Piemonte correttamente disse che non si sarebbe opposta al ricovero. I giudici amministrativi ritennero illegittima la decisione di Formigoni, ma una rottura si era già consumata …

Basta chiacchiere, ora riforme vere

Bersani a tutto campo a Otto e mezzo: “Si parta da un piano anticrisi che aiuti la gente. Poi si facciano riforme vere: se a destra accettano siamo disposti a votare domani per Senato federale e taglio dei parlamentari”. Sulla legge elettorale: “Se non cambia obbligatoriamente sceglieremo i parlamentari con le primarie”. E sul presidenzialismo: “Se Berlusconi ci vuole come il Sud America anni ’70, diciamo no!”. “Se le riforme servono a risolvere i problemi del paesi noi siamo a discutere se invece si tratta di risolvere le aspettative di Berlusconi non ne vale la pena. Penso anch’io sia ora di voltare pagina, non so se lo pensa Berlusconi”. È solo la prima stilettata di un Pier Luigi Bersani a tutto campo, ospitato da Lili Gruber a Otto e mezzo. Rispondendo alle domande della giornalista di La 7, e dell’intervistatore d’eccezione Diego Bianchi, il segretario PD traccia un quadro che a dalle riforme istituzionali, al federalismo, alle recenti elezioni regionali. Riforme: basta con le chiacchiere del governo. Bersani si rivolge a Umberto Bossi e Silvio …

"Supplenti e bidelli pagati dai genitori", di Erminia della Frattina

Un “buco” da 5 milioni di euro, insegnanti e bidelli che non prendono lo stipendio da gennaio. È la situazione drammatica delle scuole nel Padovano tra licei, tecnici professionali e istituti comprensivi (quelli con elementari e medie). Per loro mancano cinque milioni dal ministero del Tesoro, per ripianare le spese ordinarie tra esami di maturità, supplenze, materiali scolastici e di laboratorio. “È una cifra anticipata come tutti gli anni dagli istituti per pagare il normale funzionamento del regime scolastico – racconta il dirigente del liceo scientifico Cornaro Massimo Vezzaro, 900 studenti e un credito verso lo Stato di almeno centomila euro – tra supplenze, esami di maturità, materiale per i laboratori. Di solito anche alla spicciolata ma le risorse anticipate dalle scuole arrivavano dal ministero. Quest’anno però con i tagli voluti dalla Gelmini arriva poco o nulla, e noi abbiamo grattato il fondo del barile”. Insomma gli istituti scolastici sono rimasti a secco, così se un insegnante si ammala improvvisamente non ci sono i soldi per pagare un supplente. La soluzione rimediata alla meno peggio …

Un anno perduto. Ricostruzione: la scelta sciagurata dei «due tempi», di Vittorio Emiliani

Una strategia sbagliata dietro il fallimento della fase di ricostruzione e l’abbandono del centro storico. Ascolto il prefetto dell’Aquila che esorta a non contrapporre «due curve: una che dice tutto va bene e l’altra che dice tutto va male». E’ già un passo avanti rispetto alle trombe suonate a tutto spiano da Berlusconi & Bertolaso a sostegno dell’intervento più straordinario mai realizzato in una zona terremotata a livello planetario. Nell’organizzazione dei soccorsi mi sembra obiettivo osservare che la Protezione civile – grazie anche ai Vigili del Fuoco, di cui non si parla quasi mai, e dei volontari – ha operato con efficacia e solerzia. Qui mi fermo. Sul piano, infatti, dei ricoveri e ancor più dei recuperi e dei restauri, o si sono ripetuti vecchi errori, o si sono volute attuare misure «nuove» che peseranno per decenni sui centri storici, sul loro territorio e paesaggio, a partire dall’Aquila. Chi dice queste cose viene accusato dal potente Guido Bertolaso di «buttarla in politica». E l’arcivescovo dell’Aquila, Giuseppe Molinari, vede nel «popolo delle carriole» chi «vuol creare …

"Tregua finita, la benzina oltre 1,42 euro", di Lucio Cillis

Finisce l´esile tregua pasquale e ripartono i prezzi dei carburanti e le polemiche consumatori-petrolieri. A venti giorni dagli ultimi ritocchi, le compagnie rimettono mano ai listini. Erg, secondo Quotidiano Energia, una delle pochissime fonti che con la Staffetta Quotidiana seguono giorno per giorno l´andamento dei prezzi del settore, ha alzato di un centesimo il prezzo di riferimento di verde e gasolio, portando l´asticella rispettivamente a 1,418 euro al litro e a 1,244. Ritocchi anche da Q8 (salita di 1,4 centesimi su entrambi i prodotti fino a 1,424 e 1,254 euro al litro) e da Shell che ha mosso verso l´alto di 0,2 centesimi la verde, ora a 1,424 euro al litro, e di 0,5 centesimi il gasolio, a 1,254. Restano al palo tutte le altre aziende, con il leader del mercato Agip che non sposta i propri listini dal 18 marzo. Il Quotidiano energia annuncia anche una iniziativa dell´Antitrust che con una lettera inviata venerdì scorso alle compagnie petrolifere, ha chiesto chiarimenti sull´andamento dei listini di benzina e gasolio nel periodo tra il 1 marzo …