Giorno: 29 Aprile 2010

"Non ho soldi, li boccio tutti?" Un preside scatena la protesta, di Salvo Intravaia

La lettera del dirigente di un liceo romano alla Gelmini: “Niente fondi per i corsi di recupero”. Esplode un problema causato dai tagli e che sta mettendo in crisi moltissime scuole. Nel 2008 vennero stanziati 95 milioni per 735mila studenti. Sei politico a tutti gli studenti per mancanza di fondi per i corsi di recupero. O tutti bocciati. Il preside del liceo scientifico Keplero di Roma scrive una lettera aperta al ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, prospettando queste due ipotesi. Un modo per scatenare una protesta e far emergere il disagio comune a moltissime scuole dopo i tagli della Gelmini. Ma ce ne sarebbe una terza, che il dirigente scolastico esclude: fare pagare alle famiglie i corsi estivi. Come accadrà a all’istituto Fermi di Verona che farà pagare 100 euro per ogni corso di recupero di 15 ore. LEGGI LA STORIA 1 “La rigorosità di preparazione scolastica complessiva richiesta dalle nuove norme cozza fragorosamente – scrive il preside Antonio Panaccione – con la drammatica realtà di scuole senza soldi e sostegno per sopravvivere. A giugno prossimo …

"Ricercatori, la protesta dilaga rischio blocco in tutti gli atenei", di F.V.

La protesta dei ricercatori universitari contro la riforma Gelmini, scoppiata nelle facoltà scientifiche della Statale, ha raggiunto tutti gli atenei milanesi. Alla Bicocca, nei consigli di facoltà di Scienze della formazione e Psicologia, professori ordinari e associati hanno espresso ufficialmente la loro solidarietà ai ricercatori, che minacciano di «rifiutare ogni incarico didattico non obbligatorio» se la riforma diventerà legge. Che equivale a dire, di fatto, che non si terrà più lezione. E che, di conseguenza, dal prossimo settembre si bloccheranno i corsi di laurea. Al Politecnico un gruppo di ricercatori si è riunito per discutere «azioni da intraprendere contro un provvedimento che cancella la nostra esistenza». Il problema è sentito a livello nazionale. Oggi alle 10.30, nel polo scientifico della Statale a Città Studi, in via Colombo, si incontreranno ricercatori di 27 atenei, dalla Sapienza di Roma all´università di Lecce, per studiare un documento comune con l´obiettivo di mettere pressione al governo e convincerlo a fare marcia indietro. Le preoccupazioni dei ricercatori si basano sul fatto che il documento licenziato dal ministero dell´Istruzione – che …

"Napolitano sospende la firma del decreto per lo spettacolo", di Marcella Ciarnelli

Per ora il presidente della Repubblica non ha firmato il decreto legge che interviene in materia di «spettacolo e attività culturali» che è arrivato al Quirinale nella tarda serata del 23 aprile dopo essere stato approvato dal Consiglio dei ministri del giorno 16. Dopo aver esaminato attentamente il decreto, i cui contenuti sono di esclusiva responsabilità del governo, il Capo dello Stato ha deciso di segnalare al ministro per i Beni e le attività culturali, Sandro Bondi «osservazioni di carattere tecnico-giuridico e specifiche richieste di chiarimenti sul testo inviatogli per l’emanazione» è scritto in una nota del Quirinale. Sono state molte le richieste arrivate in questi giorni a Napolitano di non firmare il decreto. Anche durante la visita alla Scala per la celebrazione del 25 aprile i lavoratori avevano ripetuto la richiesta al Capo dello Stato che a loro, come a tutti gli altri che gli avevano avanzato analoga richiesta compreso i 7.607 artisti che gli hanno inviato una lettera aperta, aveva spiegato i termini dettati dalla Costituzione per un suo intervento. Che non è …

La Camera dice sì al ddl lavoro. Il testo ora passa al Senato

La Camera ha approvato il collegato lavoro. I sì al ddl sono stati 259, i no 214 e 35 gli astenuti. Il testo ora passa al Senato. Il ddl era stato rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che aveva chiesto correzioni su due punti in particolare: l’arbitrato e i risarcimenti per le cause di lavoro legate all’amianto. Sul primo punto, il governo è stato battuto ieri su un emendamento del Pd che ha fissato al momento del licenziamento, e non più alla firma del contratto, la possibilità per il lavoratore di optare per l’arbitrato anzichè per la giustizia ordinaria. La modifica potrebbe essere corretta a Palazzo Madama. ****** Di seguito riportiamo la dichiarazione di voto contrario appena formulata dall’On Cesare Damiano alla Camera dei Deputati Signor Presidente, con questo intervento, voglio annunciare e motivare il voto contrario del Partito Democratico sul disegno di legge atto Camera n. 1441-quater-E, che era stato rinviato alle Camere dal Presidente della Repubblica. Come è già stato ricordato, ci troviamo di fronte ad un iter estremamente travagliato: …

La voragine ellenica

La bancarotta greca rischia di trascinare con sé le economie deboli dell’Europa. Il Fmi aumenta di 10 miliardi l’aiuto finanziario. Fassina:”Se il governo presenterà, come annuncia, un decreto per 5,5 mld di euro il Pd lo sosterrà in Parlamento”. La Grecia è sull’orlo di una crisi senza precedenti. Ma ciò che fa ancora più male è l’effetto che la sua bancarotta potrà avere sulle economie europee e sulla stessa Italia. L’incertezza domina sulle strategie di salvataggio da intraprendere sull’onda del declassamento del rating di Atene e Lisbona, con l’euro al suo minino storico da un anno e con le Borse europee in segno negativo. Intanto il Fmi potrebbe aumentare di altri 10 miliardi di euro il suo aiuto straordinario. L’emergenza ha spinto i leader dell’Eurozona ad aprire la possibilità di un vertice straordinario per il prossimo 10 maggio a Bruxelles: del resto i soccorsi necessari per la Grecia ammonterebbero a ben 70 miliardi, ovvero 25 miliardi in più rispetto al pacchetto organizzato dall’Unione europea e il Fmi. Gli interessi sul debito sono saliti oltre il …

"Chi fa la festa allo Statuto dei lavoratori?", di Alfonso Gianni

Quest’anno ricorrono il centenario della Confindustria e il quarantennale dello Statuto dei diritti dei lavoratori. Dati i rapporti di forza attualmente esistenti, è lecito temere che il padronato cercherà di fare la festa allo Statuto dei diritti dei lavoratori. Le avvisaglie ci sono tutte, non solo nei comportamenti confindustriali, ma anche negli atti e nei propositi del governo. Quest’ultimo aveva tentato di ritornare all’assalto dell’articolo 18, procedendo con passi felpati e a fari spenti. Per fortuna qualcuno alla fine se ne è accorto, malgrado la disattenzione durata quasi due anni. La materia del licenziamento è stata espunta dal nuovo testo uscito dalla commissione Lavoro della Camera, ma questo resta del tutto insufficiente per rispondere positivamente ai rilievi mossi nel puntuale e puntuto messaggio con il quale il Presidente della Repubblica aveva rinviato il testo al legislatore. La rinuncia forzata al giudice non diventa meno incostituzionale se si esclude il licenziamento, poiché la Costituzione stabilisce che «tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi» e questi possono riguardare qualunque tipo …

Torna il Lodo Alfano

Dichiarato illegittimo, torna il provvedimento di scudo giudiziario nei confronti di Berlusconi. Questa volta a rimetterci restano i Presidenti di Camera e Senato. A pochi giorni dalla lite con Fini sembra difficile parlare di casualità. Orlando: ”L’annuncio di oggi segna ulteriormente la distanza tra l’agenda del governo e della maggioranza e i veri problemi del servizio giustizia e del Paese”. “Dialogo per le riforme condivise”: una frase senza senso o il solito spot pubblicitario? No nulla di questo, bensì l’ennesima ammissione di una colossale menzogna portata avanti dal fallimentare governo Berlusconi. Il Lodo Alfano, bocciato dalla Corte Costituzionale per illegittimità, esce dalla porta e ritorna dalla finestra. Un nuovo ddl, questa volta di natura costituzionale sebbene non vada ad intaccare minimamente la Costituzione, sarà presentato ad horas dalla maggioranza con le firme del capogruppo Maurizio Gasparri e del vicario Gaetano Quagliariello. Morale della favola, un nuovo testo di legge fatto di soli tre articoli riproporrà lo scudo giudiziario nei confronti del presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio e i ministri. Ironia della sorte è …