Giorno: 8 Ottobre 2010

"In piazza per difendere scuola e atenei pubblici", di Jolanda Buffalini

Macerie è quel che resta della scuola pubblica dopo i tagli che hanno riportato il numero degli studenti per aula a cifre da dopoguerra, abolito laboratori anche nei professionali e la possibilità di studiare due lingue, cancellato l’informatica e ridotto le ore di italiano. Caschetti gialli in testa, dunque, gli studenti delle superiori saranno oggi in 80 cortei annunciati dall’Uds, nelle strade e nelle piazze di 60 città italiane. Ma non saranno soli. Ci saranno anche gli universitari, perché il disegno di legge del ministro Gelmini, in discussione alla Camera, mina – anziché riformare – le fondamenta dell’università pubblica. l’Unione degli universitaria lanciato sul sito costruttori di sapere (costruttoridisapere. it) una foto-petizione: 1600 fotografie con caschetto giallo in testa. Anche Roberto Saviano – raccontano gli studenti dell’Udu di Pavia – ha solidarizzato, accettando una maglietta con la scritta «costruttori di sapere», dopo una conferenza sulla lotta alle mafie. Insieme a ragazze e ragazzi che hanno coniato lo slogan «chi apre una scuola chiude una prigione», ci saranno i sindacati e la rete dei ricercatori e …

"Democrazia malata", di Luigi La Spina

Il caso «Marcegaglia-il Giornale» segna un’altra tappa sulla via di un inquietante imbarbarimento della vita pubblica italiana. Da una parte, c’è un’inchiesta, condotta col solito metodo delle intercettazioni a strascico, che porta a un controllo delle conversazioni dell’intera direzione di un quotidiano, a perquisizioni in ufficio, in casa e, perfino, intime, di giornalisti a cui dovrebbe essere garantita la riservatezza delle fonti e la libertà di inchiesta. Dall’altra, la stessa libertà professionale a cui giustamente si appellano i vertici del «Giornale» dovrebbe essere tutelata nei confronti della presidente della Confindustria, la quale confessa di essersi sentita minacciata dagli avvertimenti ricevuti. In mezzo, una pubblica opinione sconcertata per il sospetto che il ricatto, il dossieraggio mirato ipotechi pesantemente le sorti della nostra politica e la condotta, sia dei nostri leader di partito, sia dei rappresentanti delle principali forze sociali del Paese. Le perplessità sulla robustezza dell’impianto accusatorio e sul modo con il quale si è giunti a giustificare una perquisizione così spettacolare nascono, purtroppo, per due ordini di considerazioni. Il primo riguarda la sorte di molte …