Giorno: 26 Ottobre 2010

Il servizio pubblico nella società della comunicazione

Intervento di Pier Luigi Bersani e Relazione di Carlo Rognoni all’incontro del Forum Riforma del sistema radiotelevisivo. Questa mattina presso la sede del Partito democratico si è svolto un seminario sulla riforma della Rai messa a punto dal PD. Nel corso dell’incontro organizzato dal Forum presieduto da Carlo Rognoni il segretario del PD, Pier Luigi Bersani, è intervenuto sul tema del servizio pubblico. I segretario del Pd, nel suo intervento, afferma che bisogna rompere alcuni anelli della catena, a partire dalla governance, dal reperimento delle risorse e dalla necessità di garantire che sul mercato non vi siano posizioni dominanti, in modo da favorire il pluralismo, che non deve riguardare solo il servizio pubblico. L’intervento integrale di Pier Luigi Bersani. Relazione di Carlo Rognoni Presidente del Forum Pd Riforma sistema radiotelevisivo. Seminario su “il servizio pubblico nella società della comunicazione” Prima di tutto un grande grazie ai nostri relatori che hanno contribuito a fare di questa mattinata un appuntamento di sicuro interesse e spessore. A me tocca raccontarvi come il Pd intende muoversi nei prossimi mesi. …

"La via smarrita del sacchetto raccolta virtuosa solo al Nord", di Paola Coppola

Federambiente: poca differenziata, metà della spazzatura finisce in discarica. Non basta rivedere le linee guida sulla produzione, bisogna aumentare l’attività di riciclo. A Venezia si butta nelle cave solo il 3% degli scarti, a Bologna il 19%. A Roma la quota sale all’80%. Partono tutti dalle case degli italiani, ma subito ciascuno prende la sua strada. Alla fine quasi un sacchetto di rifiuti su due finirà in una discarica. Ma se si mette da parte il dato nazionale (il 45% dei rifiuti finiti in discarica nel 2008, dati Ispra) si scoprono i tanti viaggi della spazzatura, perché ci sono città che hanno sposato un modello virtuoso o cercano di avvicinarsi, e altre che sono ancora lontane, soprattutto al sud. A Torino la differenziata è al 41,5%, a Roma è un sacchetto su cinque, a Bari poco di più, a Napoli appena il 19%. Carta, vetro, plastica, metalli, distinti e raccolti, prendono la via del recupero. Per la parte non riciclabile c’è chi ha azzerato il ricorso alla discarica, come Milano o Venezia. Resta meta finale …

"Dislessia, 75mila euro per curarla", di S.M.

Presentato il progetto, un aiuto a chi ha difficoltà d’apprendimento. Sono stati presentati, ieri, presso il Municipio, la nuova Legge nazionale sui Disturbi Specifici di Apprendimento (Dsa) nella scuola e i relativi progetti avviati sul territori o dell’Unione. Alla conferenza stampa erano presenti Manuela Ghizzoni, parlamentare del Pd, membro della Commissione e relatrice della legge stessa, Giuseppe Schena, assessore alle politiche scolastiche dell’Unione, e Valentina Diazzi, associazione Effatà onlus . «E’ stato compiuto un lavoro bipartisan per arrivare all’approvazione definitiva di questa norma – afferma l’on. Ghizzoni – Essa definisce i principi cardine da seguire nell’assistenza dei giovani affetti da Dsa, come dislessici, e individua risorse per la formazione dei docenti e per gli strumenti a sostegno delle famiglie». «Sono due i progetti già attivi sul nostro territorio – precisa Schena – Il primo promuove l’agio in tutte le scuole e consente di effettuare la diagnosi iniziale o screening degli studenti e monitorare gli apprendimenti della lettura, scrittura e del calcolo ; i l secondo, invece, è volto a facilitare l’apprendimento scolastico e i compiti …

Occuperemo il tappeto rosso del Festival

«Occupiamo il tappeto rosso». E’ il coro unanime del mondo del cinema. La protesta contro i tagli allo spettacolo proseguirà al Festival di Roma con l’occupazione del red carpet durante la giornata di inaugurazione e di uno spazio fisso dentro l’auditorium come presidio permanente. Sono le due azioni votate ieri sera all’unanimità, durante l’incontro al teatro Eliseo, da decine di associazioni. Si chiama «Tutti a casa» — dallo striscione appeso davanti alla Casa del Cinema, occupata venerdì scorso — la mobilitazione dello spettacolo italiano. «Abbiamo capito come questo governo dà senso a parole come azzerare ed espropriare, noi possiamo dare un senso alla parola occupare — dice Andrea Purgatori dell’associazione Centoautori, motore dell’occupazione —. Il giorno dell’inaugurazione dobbiamo dichiarare che quel tappeto rosso è nostro». Tra il pubblico c’è anche Piera Detassis, direttore del Festival di Roma, che precisa: «Non viviamo questa iniziativa come qualcosa contro il Festival di Roma, cercheremo il dialogo. E’ comunque una manifestazione della vitalità della rassegna». Per Stefano Rulli, presidente dei Centoautori «questo governo apparentemente è forte ma non sa …

"Se l´immigrato resta un estraneo", di Renzo Guolo

La Merkel proclama il fallimento del multiculturalismo, o di quel modello di integrazione che si regge sul riconoscimento di un certo grado di diversità culturale nello spazio pubblico, soprattutto in relazione alla presenza dell´islam in Europa. Ma tutti gli Stati europei sono alle prese con la crisi del proprio modello di integrazione. A riprova che il radicale mutamento indotto dalla globalizzazione ha sottoposto a dura prova un bagaglio di soluzioni che si riteneva ormai consolidato. L´irruzione di culture altre nello spazio sociale solleva, infatti, questioni enormi, tra le quali il concetto di cittadinanza, la laicità dello stato, il pluralismo religioso. Tutti si interrogano sul che fare ma nessuno dispone di ricette miracolose. Il multiculturalismo mostra palesi limiti perché amplifica la già vasta frammentazione sociale. Ma in crisi è anche il modello assimilazionista, come ci ricorda non solo il famoso caso delle ragazze musulmane del liceo di Creil, espulse da scuola perché la laicità francese non permette che venga ostentato alcun segno religioso nella sfera pubblica, nemmeno il velo. Un modello che taglia gordianamente i nodi …

"Riformisti Fiom, un patto con la Fiat", di Gianni Del Vecchio

Da Firenze la controproposta a Marchionne delle tute blu anti-Landini. A Fausto Durante, leader dell’ala riformista della Fiom che conta per il 27 per cento all’interno del sindacato dei metalmeccanici, l’intervista di Sergio Marchionne di domenica sera non è piaciuta più di tanto. Non lo hanno convinto alcuni slogan recitati dall’amministratore delegato della Fiat, come quello sulla mancanza di utili provenienti dalle fabbriche italiane («alla Ferrari e alla Sevel, dove si producono veicoli commerciali, i bilanci parlano chiaro, gli utili ci sono», nota Durante) o quello sulla scarsa produttività degli stabilimenti nazionali («il problema è che in Italia si produce poco, gli impianti non lavorano a pieno regime e non per colpa dei lavoratori», precisa l’esponente Fiom). «In generale, la sua performance è stata negativa, ha esagerato, ho l’impressione che non abbia molta dimestichezza con il mezzo televisivo nonostante sia un grande comunicatore ». Su una cosa però Durante è sostanzialmente d’accordo con Marchionne: il deficit di competitività che il nostro paese sconta rispetto alle altre economie europee. E i riformisti della Fiom sono pronti …

"Disagio 2.0", di Marina Boscaino

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Esiste un divario ampissimo tra le competenze che un insegnante dovrebbe avere e quelle che i docenti italiani effettivamente possiedono. Prendiamo, ad esempio, le tecnologie: sempre “nuove”, a dispetto dello scorrere dei decenni. Ci muoviamo in apparenza in uno scenario che tende a sostituire il libro cartaceo con l’e-book, ma svolgiamo ogni giorno le nostre lezioni in aule in cui esiste spesso una sola presa per la corrente. Un mondo in cui molti di noi, come ha dimostrato una ricerca condotta dal prof. Domenici dell’Università RomaTre, non sono in grado di usare un computer, se non per approcciare con fatica programmi di scrittura. D’altro canto, celebriamo il trionfo della Lavagna interattiva multimediale, nuovo totem tecnologico dell’apparente modernità cui circolari, rappresentazioni mediatiche e intenzioni organizzative (rigorosamente e volontariamente abbandonate alla fase dell’annuncio) vogliono adattare la scuola. Una scuola che non c’è, ora più che mai, assillati come siamo da problemi di stentata manutenzione del quotidiano, da cure che sono il segno del declino inarrestabile dell’idea …