Giorno: 19 Ottobre 2010

Università, Pd: Su ricercatori Governo reticente, sono 200 i posti non banditi

Ghizzoni: nascondono dati che dovrebbero essere pubblici “Vista l’enfasi con cui il governo si apprestava a chiedere un’accelerazione dei tempi di discussione parlamentare del ddl Gelmini sull’università, ci saremmo aspettati la massima trasparenza sullo stato di svolgimento dei concorsi per ricercatore. E invece oggi a Montecitorio ci siamo trovati davanti ad una ennesima risposta ministeriale che nega, di fatto, alle opposizioni di conoscere come sono stati spesi e se sono stati spesi i fondi per quello che potrebbe essere l’ultimo bando di accesso alle università per giovani ricercatori. C’è da chiedersi perché tanta reticenza da parte del ministro di comunicare dati che dovrebbero essere pubblici. Forse teme che si sappia che dopo ben 18 mesi dalla ripartizione dei fondi della seconda tranche delle cosiddette ‘quote Mussi’ ben 200 posti per ricercatori risultano ancora non banditi”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni.

"Privatizzare la Rai? Perchè dico No", di Vittorio Emiliani

Privatizziam! Privatizziam! La Rai naturalmente. Da quando i finiani hanno presentato la loro idea (anti-Mediaset), il grido risuona ovunque per le italiche contrade. Assomiglia al “Partiam! Partiam!” di certi melodrammi, destinato a tenere tutti fermi finché a Palazzo Chigi ci sarà il padrone delle tv private, finché vigerà la legge Gasparri confezionata su misura per dare a Mediaset il primato nel duopolio con la Rai. La privatizzazione della Rai non è certo una bestemmia, se essa risulta parziale e garantita. Parziale perché nessun Paese europeo di alta civiltà democratica si è mai privato in toto dell’emittente pubblica pagata in prevalenza col canone (e che canone) e in competizione coi privati. Da noi si è tornati a parlare invece di privatizzare tutta la Rai (proposta da Paese “coloniale”) o due reti su tre. Potrebbe reggere un solo canale tv ai compiti di servizio pubblico? Potrebbe essere aziendalmente gestibile? Sulle tre reti attuali si è impiantato un sistema molto complesso (fiction, cinema, digitale e altro). Meglio parlare della messa sul mercato di una rete tv (come fece …

"Se Berlusconi parla «da imputato»", di Vittorio Grevi

Mentre tutto il mondo degli studiosi e degli operatori della nostra giustizia penale è d’accordo nel ritenere che il primo problema da affrontare sia quello della «eccessiva durata» dei processi (la quale, come ha sottolineato ancora di recente il presidente Napolitano, «mina la fiducia dei cittadini nel servizio giustizia», compromettendo «anche la capacità competitiva del nostro Paese sul piano economico»), il governo sembra volersi occupare d’altro. Tanto è vero che, invece di intervenire sul punto con adeguate strategie legislative e organizzative, preannuncia una «grande riforma» della giustizia, tutta incentrata sulla modifica di alcuni importanti principi dettati in materia dalla Carta costituzionale. A dimostrazione della mancanza di una linea coerente di politica legislativa si è così passati, nel giro di pochi giorni, dalle discussioni e dalle polemiche sul disegno di legge concernente il «processo breve» (un testo profondamente sbagliato nel metodo e nel merito, ma almeno consapevole della esistenza del problema) al ripescaggio di una serie di vecchie proposte di revisione costituzionale, che davvero nulla hanno a che fare con l’esigenza di accelerare i ritmi processuali. …

"Oh mio Verdi, sì bello e perduto", di Alberto Mattioli

Il nostro musicista più popolare potrebbe essere un veicolo eccezionale per esportare la cultura e il gusto italiani. Ma ciò non accade, ecco perché. Qui non si discute di Verdi parmigiano (senza entusiasmo: i suoi compatrioti se lo sono annesso, ma lui non li amava poi tanto) ma di Verdi come il parmigiano, inteso come formaggio. O come i tartufi o il Barolo o gli spaghetti e la pizza, beninteso quelli veri e non taroccati. Non sembri irriverente nei confronti di uno dei pochi Padri della Patria. Indiscusso e indiscutibile e tuttora in servizio permanente effettivo. Come il cibo, Verdi in particolare e l’opera in generale sono una componente dell’identità nazionale, una delle poche ancora vive e vitali sia all’interno che all’estero. Insomma, a parte il suo valore artistico, il melodramma è importante non solo perché racconta a noi italiani come siamo fatti, ma anche perché racconta come siamo fatti a chi italiano non è. E dà di noi un’immagine lusinghiera, tutto sommato preferibile alla solita mafia. La notizia è che il profeta di Slow …

«Tasse zero a chi investe nell’impresa», di Mario Sensini

Bersani scrive a Tremonti: la riforma del Fisco è la cosa più urgente. «Caro ministro, il dato saliente della crisi oggi si chiama lavoro. Non avremo crescita senza uno stimolo alle attività economiche e all’occupazione attraverso riforme incisive e coraggiose, e la più urgente tra le riforme è quella fiscale». A due giorni dall’apertura del tavolo tra il governo e le parti sociali sulla revisione del sistema fiscale, il segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, lancia al ministro dell’Economia le sue proposte, che puntano su un fisco assai più leggero per i lavoratori e le imprese, più favorevole all’ambiente e più penalizzante sulle rendite finanziarie. Un sistema fiscale che se nella sostanza non è molto diverso da quello immaginato da Giulio Tremonti, presuppone tempi di realizzazione certamente più rapidi e forme di copertura che il Tesoro ha sempre considerato un po’ troppo rischiose, visto lo stato dei nostri conti pubblici. Tutto il piano di alleggerimento fiscale proposto dal Partito Democratico, infatti, sarebbe finanziato dal recupero dell’evasione fiscale. In cinque anni, si legge nel documento del …

"Il Quirinale contro i tagli del governo all’università", di Caterina Perniconi

La piccola piazza dei Cavalieri, davanti all’ingresso della Scuola Normale di Pisa, è piena di persone già dalla mattina presto. Ci sono i ricercatori col lutto al braccio, gli studenti, dietro allo striscione “il futuro non ci aspetta”, molti precari. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, arriva poco dopo le undici, per celebrare il bicentenario dell’università, e prova a rassicurarli: “Condivido la forte preoccupazione di studenti e docenti per le difficili condizioni del sistema universitario che nessuno può fingere di ignorare”. Difficile però spiegare perché a quei ragazzi che qualcuno il futuro glielo sta rubando. Tagliando gli investimenti sull’istruzione, riducendo i diritti sul lavoro, precarizzando una generazione. “Conto sul vostro sentimento di responsabilità, al di là di ogni momento di comprensibile frustrazione”, ha detto il Capo dello Stato, interpretando i sentimenti di chi non ce la fa più. “Senza interferire sulle decisioni del governo e sulle discussioni parlamentari – ha continuato Napolitano – sento di dover riaffermare, e non cesserò di farlo, che occorre rafforzare il rilievo prioritario che va attribuito, non a parole ma …

"Paradisi fiscali, evasione, affari. Nella caverna di Alì Babà", di Sergio Rizzo

La globalizzazione ha abbattuto in tutto il mondo il tabù della libera circolazione dei capitali. Figurarsi perciò se l’Italia può impedire ai suoi cittadini di comprare ville ai Caraibi. Chi la governa ha però il dovere di verificare che gli investimenti siano fatti nel rispetto delle regole. Quasi sempre, tuttavia, è impossibile. Anche se quei Paesi hanno sottoscritto protocolli e accordi internazionali, poi concretamente non li applicano. Così, al riparo dei segreti bancari e delle società anonime continuano a essere un comodo rifugio per chi non paga le tasse o peggio. Si chiamano infatti paradisi fiscali. E giustamente il governo italiano li combatte con determinazione, al fianco di tutti gli altri Stati occidentali. Consapevole che si tratta di una battaglia planetaria per la civiltà. In un Paese con il record di evasione e dove la propensione all’esportazione illegale di denari non si è purtroppo fermata negli ultimi anni, come dimostra il «successo» dell’ultimo scudo fiscale, questo è un nervo scoperto. Sul quale il servizio di Report, la trasmissione di Milena Gabanelli andata in onda domenica …