Giorno: 13 Ottobre 2010

"Italia ultima in Europa nelle opportunità di lavoro per le donne" di Monica D'Ascenzo

Italia maglia nera dell’Unione Europea. Non è una sorpresa ma i nuovi dati del Global gender gap report 2010 del World economic forum indicano addirittura un peggioramento rispetto al passato. «Il rapporto del 2010 – spiega Saadia Zahidi, direttore del World Economic Forum – tiene conto dei dati raccolti negli ultimi cinque anni. Il risultato emerso indica come dei 114 paesi in esame in questo arco di tempo l’86% abbia registrato un miglioramento delle differenze d genere, mentre solo il 14% ha visto un peggioramento». Il nostro paese rientra nella minoranza che ha visto le condizioni delle donne in peggioramento con la conseguente discesa dell’Italia al 74esimo posto della classifica dal 72esimo del 2009 e dal 67esimo del 2008. In particolare ci penalizza l’accesso e le opportunità delle donne nel mondo del lavoro. In questo ambito l’Italia scende addirittura al 95esimo posto su un panel di 134 paesi dell’ultimo rapporto. La differenza più rilevante è nella partecipazione alla forza lavoro che vede, secondo i dati del World economic forum, le donne impegnate al 52% mentre …

"Ocse, 13 milioni di disoccupati in più", di Roberto Petrini

L´esercito dei senza-lavoro nei 33 maggiori paesi industrializzati resta enorme in cifre assolute: nell´agosto di quest´anno è stato pari a 45,5 milioni. I dati diffusi ieri dall´Ocse indicano anche quanto è costata la Grande Recessione in termini di disoccupazione: dal luglio del 2008 ci sono 13,4 milioni di disoccupati in più. C´è comunque lo spazio per un piccolo spiraglio di ottimismo tanto che l´Ocse arriva a parlare di situazione «stabile»: il tasso di disoccupazione ad agosto, nell´area Ocse, è sceso all´8,5 (rispetto all´8,6 di luglio). Piccole variazioni, ma se si va a guardare il dato di aprile 2010, quando la disoccupazione era all´8,7 per cento, si scopre che è stato recuperato circa 1 milione di posti di lavoro. Molto grave la situazione i paesi come la Spagna, che in agosto ha fatto registrare un picco di disoccupazione pari al 20,5 per cento, come il Portogallo con il 10,7 per cento e l´Irlanda con il 13,9 per cento. Va bene l´Olanda dove la disoccupazione è al 4,5 per cento. E l´Italia? In agosto il nostro tasso …

«Il nuovo fisco regionale? Quello di prima», di Alberto Zanardi

Nel decreto omnibus sul federalismo fiscale approvato dal governo è delineato anche il sistema di finanziamento delle Regioni a statuto ordinario. I tributi disponibili restano quelli di oggi: Irap, addizionale Irpef, compartecipazione Iva, con qualche margine di manovra in più, seppure sotto il vincolo di non aumentare la pressione fiscale generale. Sul sistema perequativo delle Regioni, lo schema di decreto aggiunge poco a quanto detto dalla legge delega. Scioglie alcuni ma non tutti i dubbi e suscita però anche nuovi interrogativi. Con un colpo di reni in parte imprevisto (aria di elezioni?), il Consiglio dei ministri del 6 ottobre ha approvato, impacchettandoli in un decreto omnibus, una serie di blocchi fondamentali della riforma del federalismo fiscale: il sistema tributario delle Regioni, i fabbisogni standard in sanità (su lavoce.info discussi approfonditamente da Massimo Bordignon e Nerina Dirindin e da Vittorio Mapelli), il meccanismo perequativo regionale, quello dei Comuni e il sistema dei tributi provinciali. L’impressione generale è che la riforma vada avanti per compartimenti stagni, che non comunicano tra loro, senza un quadro di insieme che …

«Dal federalismo all’illusionismo verde», di Raffaella Cascioli

Altri pasticci sulla riforma federale, super-Giulio ricorre ai soliti trucchetti Che il federalismo post estivo non sarebbe stato lo stesso d’inizio legislatura era largamente atteso. Che il ministro Calderoli, annusando aria di ricorso alle urne, gettasse la maschera di riformatore pronto a condividere con l’opposizione il processo federalista pure. Che la Lega, alla luce delle difficoltà di legislatura, si prestasse ai giochetti illusionistici del ministro Tremonti anche. Tuttavia, che il conto per i cittadini potesse risultare così salato nessuno finora era in grado di immaginarlo. Stante il testo dell’ultimo maxi decreto attuativo relativo al fisco regionale, le addizionali Irpef potrebbero aumentare fino al 300% nelle regioni in rosso a partire dal 2013. A fare i conti con gli esigui dati diffusi dal governo è stato ieri Il Sole 24 Ore. Il quotidiano di Confindustria ha anche ricordato come, se nel testo del provvedimento si legge che «la pressione fiscale non potrà superare i tetti fissati nella Dfp», si deve tener conto anche del fatto che «ciò che succederà nelle singole regioni dipende invece dalla salute …