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"Amnesty: un calendario di buone notizie", di Umberto De Giovannangeli

Un calendario della speranza. Le vittorie del 2010. Registrate in un campo cruciale: quello dei diritti umani. Le migliori 12 buone notizie del 2010. A indicarle è Amnesty International.
«Il risultato del nostro impegno e di chi ha cuore i diritti umani è dimostrato dalle buone notizie che ci arrivano ogni giorno: prigionieri politici liberati, condanne a morte commutate, leggi liberticide cancellate, sgomberi forzati fermati e tanto altro…..» rileva Amnesty.

Gennaio: rilasci – Guinea

Issiaka Camara, Alpha Oumar Diallo e Hassiniou Pendessa, tre militari arrestati nel dicembre 2008, sono stati rimessi in libertà il 25 gennaio 2010. Non sono mai state rese note le ragioni del loro arresto e, per tutta la durata della detenzione, i tre militari non sono mai stati portati di fronte a un giudice. Amnesty International aveva chiesto alle autorità guineane di sottoporli a un processo regolare per un reato di accertata natura penale oppure di rilasciarli.

Febbraio: campagna “Io pretendo dignità” – Burkina Faso

Il 12 febbraio 2010, nel corso di un incontro col Segretario generale ad interim di Amnesty International, Claudio Cordone, il presidente del Burkina Faso Blaise Compaoré si è impegnato a rimuovere tutte le barriere di natura economica che ostacolano l’accesso delle donne burkinabé alle cure ostetriche di emergenza e ai servizi di pianificazione familiare. Amnesty International aveva sollecitato queste misure in occasione del lancio, il 27 gennaio, di un rapporto sulla mortalità materna nel paese africano.

Marzo: pena di morte – Iran

Hossein Haghi, condannato a morte nel 2004 quando aveva meno di 18 anni, è stato graziato dai parenti della persona del cui omicidio era stato giudicato colpevole. Secondo la legge islamica in vigore in Iran, la famiglia di una vittima di omicidio volontario ha il diritto di chiedere la retribuzione (l’esecuzione dell’omicida) o un risarcimento, in denaro o in beni materiali.

Aprile: campagna “Più diritti più sicurezza” – Regno Unito

Il 23 aprile 2010 il ministro della Giustizia ha comunicato che Lofti Raissi, un istruttore di volo accusato di aver addestrato i dirottatori dell’11 settembre 2001, è “completamente esonerato” da ogni accusa. Questa decisione apre anche la strada alla possibile concessione di un risarcimento per l’uomo, ingiustamente accusato di terrorismo. Raissi era stato arrestato il 21 settembre 2001 sulla base di prove fornite dall’amministrazione Usa e di una successiva richiesta di estradizione. Era rimasto in carcere fino all’aprile 2002, quando un giudice ne aveva disposto il rilascio, non sussistendo alcuna prova sul suo coinvolgimento in attività terroristiche.

Maggio: prigionieri di coscienza – Malawi

Steven Monjeza e Tiwonge Chimbalanga, due uomini condannati poche settimane prima per “gravi atti di indecenza” e “atti contro natura”, sono stati rilasciati il 29 maggio 2010 a seguito della grazia presidenziale, concessa anche a seguito degli appelli inviati da Amnesty International e da altre organizzazioni che difendono i diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Monjeza e Chimbalanga erano stati arrestati il 28 dicembre 2009, due giorni dopo aver festeggiato il loro fidanzamento nel corso di una cerimonia pubblica.

Giugno: giustizia internazionale – Bosnia ed Erzegovina

Il 15 giugno 2010 il Tribunale penale per l’ex Jugoslavia ha condannato all’ergastolo due ex militari serbo-bosniaci, Vujadin Popovic e Ljiubisa Beara. I due imputati sono stati giudicati colpevoli di genocidio per il massacro di Srebrenica, dove nel luglio 1995 furono uccisi almeno 8000 musulmani bosniaci. Altri cinque imputati sono stati condannati a pene tra cinque e 35 anni di carcere.

Luglio: campagna “Mai più violenza sulle donne” – Italia

Il 2 luglio 2010 il presidente della Repubblica ha promulgato la legge che lo autorizza a ratificare la Convenzione del Consiglio d’Europa contro la tratta di esseri umani, approvata dal parlamento il 30 giugno. Il trattato, adottato nel 2005 ed entrato in vigore il 1° febbraio 2008, rappresenta strumento internazionale importante per garantire la protezione delle persone vittime di tratta in Europa. La Sezione Italiana di Amnesty International ha lavorato sia per l’adozione europea della Convenzione sia per la ratifica da parte dell’Italia.

Agosto: diritto internazionale

Il 1° agosto è entrata in vigore la Convenzione sulle munizioni a grappolo che vieta l’uso, la produzione, lo stoccaggio e il trasferimento delle munizioni a grappolo. Il testo è stato adottato a Dublino il 30 maggio 2008 e aperto alla firma a Oslo nel dicembre dello stesso anno. Amnesty International, che si è detta soddisfatta per l’adozione del testo, insieme ad altre centinaia di organizzazioni, aveva da tempo lavorato per un divieto totale delle munizioni a grappolo.

Settembre: difensori dei diritti umani – Repubblica popolare cinese

Chen Guangcheng, avvocato e difensore dei diritti umani, è stato rilasciato il 9 settembre 2010 dopo aver trascorso quattro anni in carcere. Nell’agosto 2006 era stato condannato a quattro anni e tre mesi di reclusione per “danneggiamento di proprietà pubblica e assembramento di persone per bloccare la circolazione”. Quell’anno Guangcheng aveva aiutato i cittadini di Linyi (nella provincia dello Shandong) a portare in giudizio le autorità locali per la loro politica illegale di sterilizzazioni e aborti forzati, a danno di migliaia di donne. Amnesty International lo aveva adottato come prigioniero di coscienza e aveva denunciato il suo caso durante la campagna “Pechino 2008: Olimpiadi e diritti umani”.

Ottobre: prigionieri di coscienza – Repubblica popolare cinese

L’8 ottobre 2010 a Liu Xiaobo, prigioniero di coscienza adottato da Amnesty International, è stato conferito il premio Nobel per la pace 2010. Liu Xiaobo, copromotore del manifesto per le riforme e i diritti umani “Charta 08”, sta scontando una condanna a 11 anni di carcere per “incitamento alla sovversione dei poteri dello stato”.

Novembre: prigionieri di coscienza – Myanmar

Il 13 novembre 2010 Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace e leader della Lega nazionale per la democrazia, è stata rimessa in libertà. Aveva trascorso 15 degli ultimi 21 anni agli arresti domiciliari.

Dicembre: pena di morte – Cuba

Il 3 e il 7 dicembre 2010 la Corte suprema ha commutato in 30 anni di carcere le condanne a morte di due cittadini salvadoregni, Ernesto Cruz Leon e Otto Rene Rodriguez, che nel 1997 avevano preso parte a una serie di sanguinosi attentati contro hotel e ristoranti frequentati da stranieri.

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