Giorno: 1 Marzo 2011

Il calendario della politica: l’autunno del patriarca, l’inverno del governo e la primavera delle donne (Newsletter n° 2 – febbraio 2011)

L’inverno del governo potrebbe durare ancora a lungo, ma l’accelerazione di questi mesi ha fatto comprendere a tutti che dobbiamo prepararci ad un cambio di stagione politica. Magari non seguirà il ritmo delle stagioni, ma non si può non vedere che è urgente, necessaria e inevitabile una svolta netta. Questa newsletter riguarda febbraio, che, sebbene sia il mese più breve dell’anno, è stato generoso di spunti per il dibattito politico. Lo ricostruisco brevemente, anche per i pochi affezionati del TG1, che di molte di queste vicende hanno potuto apprendere solo aspetti marginali. Febbraio comincia con il decreto legislativo sul federalismo comunale che non supera la prova della commissione bicamerale (dove la maggioranza non è più tale), ma il Consiglio dei Ministri tira dritto, salvo farsi stoppare dal Presidente della Repubblica, perché la “forma” se viziata, deturpa la “sostanza”. Ci penserà una doppietta di voti di fiducia nelle Aule parlamentari a condurre in porto l’agognato decreto, ma il giudizio nel merito non cambia: il “vedo, voto, pago” caro a Calderoli, lascia il posto ad un più …

Il governo dei record. Negativi.

Record di disoccupazione giovanile, record di disoccupazione nel Sud, record di cassa integrazione, record di recessione. Complimenti a Berlusconi, Bossi e Tremonti. Prosegue la crescita del tasso di disoccupazione giovanile, che raggiunge il dato record (dal gennaio 2004) del 29,4% in aumento dello 0,5% rispetto al mese precedente (28,9%), e del 2,8% rispetto a gennaio 2010 (26,6%). Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni, rileva l’Istat, aumentano dello 0,5% (80 mila unità) rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività è pari al 37,8%, dopo tre mesi in cui risultava stabile al 37,6%. “Record di disoccupazione giovanile, record di disoccupazione nel Sud, record di cassa integrazione, record di recessione, record di anemia nella ripresa, record di inflazione, record di pressione fiscale. Il governo Berlusconi-Bossi-Tremonti è, indubbiamente, il governo dei record. Quanti altri record disastrosi dobbiamo raggiungere prima di aprire una stagione di riforme?” è quanto si domanda Stefano Fassina, responsabile Economia e Lavoro del PD. Per Antonio Lirosi, responsabile Pd consumatori e commercio, “il balzo dell’inflazione a febbraio fa toccare al nostro Paese …

Anche il federalismo a colpi di fiducia

Nuova forzatura del governo sul federalismo municipale dopo le bocciature in commissione e le perplessità del Colle. Uno schiaffo al Parlamento Anche per il federalismo il governo porrà la fiducia alla Camera. Nella giostra medioevale che contraddistingue questo fallimentare governo, la scelta per l’ennesima volta è caduta sul voto di fiducia mortificando ancora di più il ruolo del Parlamento. La volontà della Lega è chiarissima: noi appoggiamo tutte le leggine ad personam sulla giustizia per Berlusconi, chiudiamo tutti gli occhi sugli scandali sessuali, facciamo orecchie da mercante sulle cricche tanto care a qualcuno ma sul federalismo andiamo avanti senza ascoltare nessuno. “Meglio essere sicuri” assicura il leader della Lega Bossi in merito della fiducia. Nessuna interferenza sulla relazione del ministro Calderoli nonostante la bocciatura nella commissione bicamerale e le perplessità procedurali del Presidente Napolitano. E così il federalismo municipale cacciato dalla porta rientra dalla finestra per portare nuove tasse e tagli per i comuni. Tasse? Quali tasse ha tuonato in Aula Calderoli. Il federalismo è fatto per unire! Forse il ministro si riferiva alla Lombardia …

"La primavera araba", di Tahar Ben Jelloun

Questa primavera in pieno inverno non assomiglia a nulla nella storia recente del mondo. Potrebbe far pensare alla rivoluzione dei garofani in Portogallo (novembre 1974), ma è diversa. I popoli arabi hanno subìto e sono rassegnati da molto tempo. In generale, però, il Maghreb e il Machrek hanno questo in comune: l´individuo non è riconosciuto come tale. Tutto è organizzato in modo che l´emergere dell´individuo in quanto entità singolare e unica sia impedito. È la rivoluzione francese che ha permesso ai cittadini di Francia di diventare individui dotati di diritti e doveri. Nel mondo arabo, ciò che viene riconosciuto è il clan, la tribù, la famiglia, non la singola persona. L´individuo invece sarebbe una voce, non un soggetto da sottomettere. Un individuo è una persona che ha da dire la sua e che la dice andando a votare liberamente e senza falsificazioni. In questo sta la base della democrazia – una cultura basata sul contratto sociale; si elegge qualcuno per rappresentare un popolo in un determinato periodo e poi o lo si rinnova nelle sue …

"L’Ue sanziona, l’Italia si accoda", di Mariantonietta Colimberti

Ancora nessuna decisione formale sul Trattato con Gheddafi. Bruxelles approva all’unanimità le sanzioni contro il regime di Muammar Gheddafi e gli Stati Uniti li si preparano a inviare due squadre di operatori umanitari alle frontiere della Libia con la Tunisia e l’Egitto e, forse, ad iniziare il riposizionamento delle forze navali e aeree per essere preparati a qualunque evenienza, ma non si scioglie l’ambiguità del governo italiano nei confronti del vecchio alleato con l’anello da baciare. Sono finora rimasti inascoltati gli appelli dell’opposizione, Pd in testa, perché l’esecutivo e il parlamento insieme compiano un atto formale per sospendere il trattato bilaterale stipulato da Berlusconi con Gheddafi nell’agosto 2008 e ratificato in via definitiva nel febbraio 2009. Nessun passo avanti concreto, infatti, è venuto ieri dai ministri più interessati alla vicenda. Né da Ignazio La Russa, che dopo le gaffe di questi giorni (la mancata presenza, venerdì scorso, alla riunione con i colleghi europei e con il segretario della Nato Rasmussen in Ingheria; poi l’allegra affermazione sulla sospensione «di fatto» del trattato con la Libia) ieri …

"Firme, primarie. Il Pd ci crede un po’ di più", di Rudy Francesco Calvo

Oltre i dieci milioni per “Berlusconi, dimettiti!” «Non sarà così sempre, perché tutto cambierà», cantava Neffa sul palco di piazza San Giovanni lo scorso 11 dicembre, giorno dell’ultima grande manifestazione nazionale del Pd. Da allora, in effetti, sembra che qualcosa sia cambiato: non il governo (anche se era quello che quella piazza si augurava…), ma piuttosto il rapporto dei Democratici con il paese. La partecipazione alle primarie di Torino è un segnale positivo, anche se limitato a una città storicamente certo non ostile. L’inversione di tendenza nei sondaggi, con il Pd che torna a crescere e un riequilibrio tra le due principali coalizioni, è registrata positivamente anche dai più scettici. Se questo non bastasse, poi, a dare il segno del nuovo clima che monta attorno al Nazareno c’è il risultato raggiunto con la raccolta di firme sotto l’appello Berlusconi, dimettiti!. In poco più di un mese, la soglia prefissata di dieci milioni di sottoscrizioni è stata già superata e la mobilitazione proseguirà fino all’8 marzo, quando gli scatoloni saranno portati da tutto il paese nella …

"La distruzione della scuola pubblica", di Salvatore Settis

È bello che l’onorevole Gelmini, nel commentare le dichiarazioni del presidente del Consiglio sulla scuola, abbia citato la Costituzione. Peccato che l’abbia citata a sproposito, capovolgendone il senso. Secondo l´on. Gelmini, «Il pensiero di chi vuol leggere nelle parole del premier un attacco alla scuola pubblica è figlio della erronea contrapposizione tra scuola statale e scuola paritaria. Per noi, e secondo quanto afferma la Costituzione italiana, la scuola può essere sia statale, sia paritaria. In entrambi i casi è un´istituzione pubblica, cioè al servizio dei cittadini». Ma la Costituzione non dice questo, dice il contrario (art. 33). Dice che «la Repubblica detta le norme generali sull´istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi». Che «enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato». Dice che «la legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali». …