Giorno: 9 Marzo 2011

Quote rosa: il dietrofront del governo

Accolto l’emendamento bipartisan che prevede nei Cda di società quotate il 20% di donne entro il 2012 e il 30% entro il 2015. Finocchiaro: è stata una bella prova di autonomia del Parlamento rispetto alla posizione del governo. Nuovo dietrofront del governo. Questa volta il ripensamento tocca le quote rosa nei Cda. Dopo il parere negativo espresso proprio nel giorno internazionale delle donne, l’esecutivo ha deciso di accogliere l’emendamento Germontani, presentato bipartisan da tutta la Commissione Finanze del Senato, che che prevede nei due mandati per i rinnovi dei Cda delle società quotate il 20% di donne al primo rinnovo (nel 2012) e il 30% al secondo rinnovo (nel 2015). Molto delusa sarà il sottosegretario all’Economia, Sonia Viale, sostenitrice ad oltranza di prorogare l’entrata a regime delle quote rosa solo dal 2021. Ma davanti ad una possibile sconfitta in commissione anche lei ha ceduto al rinvio per “approfondimento”. Solo oggi pomeriggio si saprà se la decisione finale verrà portata in Aula del Senato o deliberata direttamente dalla commissione. Sono passati anche tre ordini del giorno: …

Scuola: Franceschini, ministro Gelmini difende solo Berlusconi, non quella pubblica

Per questo sabato il Pd sarà in piazza insieme all’Italia che vuole cambiare pagina. “Il ministro Gelmini, rispondendo oggi alla nostra interrogazione, ancora una volta ha superato se stessa nel suo dovere istituzionale di difendere sempre e comunque il Presidente del Consiglio, qualsiasi cosa dica o faccia. Le frasi intollerabili di Berlusconi contro la scuola pubblica, insieme agli otto miliardi e mezzo di tagli, dimostrano quale sia l’idea del governo del settore sul quale noi dovremmo investire di più, per rispetto dei nostri ragazzi e, soprattutto, per investire sull’unica risorsa che l’Italia ha per reggere nel mondo globale, cioè i cervelli, l’intelligenza, la creatività. Per questo, dopo la manifestazione delle donne del 13 febbraio, le piazze torneranno a riempirsi sabato prossimo per difendere insieme la scuola e la Costituzione, che sono due facce della stessa medaglia, due aspetti della stessa battaglia civile. Quelle piazze dimostreranno che vi è un’Italia che ha voglia di voltare pagina”. Lo ha detto alla Camera durante il question time il presidente dei Deputati Democratici, Dario Franceschini ****** Di seguito il …

«Caro mutuo, famiglie con più debiti e meno soldi», di Bianca Di Giovanni

Meno risparmi, più debiti e più costi da pagare. È la fotografia scattata da Palazzo Koch sul rapporto tra banche e cittadini. Famiglie impoverite, che ora si ritrovano a gestire l’aumento dei mutui. Meno risparmi, più debiti, e adesso anche prestiti più costosi. Gli ultimi dati di Bankitalia accendono un faro su famiglie impoverite, su cui da gennaio si abbatte anche la richiesta di tassi più pesanti su mutui casa e su prestiti al consumo. I mutui casa hanno raggiunto il livello più alto almeno dal 2009. Questo nonostante il fatto che le autorità monetarie non abbiano (ancora) modificato il costo del denaro, ma a provocare il rialzo è stato l’Euribor a 3 mesi (parametro usato per i mutui) in rialzo sui mercati. Peccato che, al contrario, il «costo» pagato dalle banche ai loro correntisti, invece, sia diminuito, visto che gli interessi riconosciuti sui conti correnti registrano una limatura (dallo 0,36 allo 0,35% in media). I numeri di palazzo Koch parlano da soli. Rispetto a gennaio del 2010, quest’anno le richieste di prestiti delle famigliesono …

«Lo schiaffo di Cialente», di Mariantonietta Colimberti

A due anni dal terremoto, il capoluogo abruzzese senza pace anche dal punto di vista politico. Potrebbe diventare L’Aquila l’ultima frontiera, soprattutto simbolica, del Partito democratico. Ancor più di Napoli, che in molti danno ormai per persa, e di Milano, dove la par condicio delle disavventure abitative parentali del sindaco Moratti e dello sfidante Pisapia non appare comunque decisiva. Perché il capoluogo abruzzese, teatro dello show mediatico più imponente che terremoto ricordi, è l’ultimo avamposto del centrosinistra nella regione. L’alleanza guidata dal Pd prima ha perso il governatore, a causa della vicenda giudiziaria che ha travolto Ottaviano Del Turco, poi la provincia, indicata un anno fa da Berlusconi come obiettivo prioritario. Per conquistarla, il premier scatenò contro la nota ed apprezzata Stefania Pezzopane l’artiglieria pesante: via Quagliariello-Piccone riuscì a installare sulla poltrona di presidente Antonio Del Corvo, oscuro alle telecamere (di lui si ricorda una partecipazione quasi muta a Otto e mezzo), ma non agli elettori della Marsica, terrorizzati dallo spauracchio agitato dalla destra sui privilegi che una riconferma della presidente uscente avrebbe assicurato all’Aquila. …

«Allarme Cinecittà Luce da Benigni e Bertolucci appello anti-chiusura», di Arianna Finos

Oltre al futuro il cinema italiano rischia ora di perdere anche la memoria. I tagli drastici al Fondo unico per lo spettacolo si abbattono di riflesso su Cinecittà Luce, straordinario archivio audiovisivo ma anche agenzia che promuove il cinema italiano all´estero e che distribuisce in sala il cinema emergente. Da 17 milioni di euro di finanziamenti del 2010 si passa ai 7,5 del 2011. «È rischio chiusura», ha lanciato l´allarme l´associazione di sceneggiatori e registi 100autori, cui è seguita una pioggia di reazioni dal mondo del cinema. «Come si fa a chiudere la storia? Là dentro c´è tutta la nostra memoria, tutti i nostri sogni fabbricati per uomini svegli», dice Roberto Benigni. Con Bernardo Bertolucci il Luce ha collaborato a una retrospettiva sul regista al Moma di New York: «Lo spirito di partecipazione che ho avvertito mi ha permesso di riproporre i miei film nell´atmosfera che avevo sognato». John Turturro fa sapere dagli Stati Uniti che «da neo cittadino italiano», ringrazia gli uomini e le donne di Cinecittà Luce «per il loro aiuto e per …

«Solare, il governo fa marcia indietro», di Gianni Del Vecchio

Contrordine, il decreto sulle energie rinnovabili è da rifare. Alla fine il governo s’è arreso e ha fatto marcia indietro sul decreto che affossa la green economy. Durante un’audizione al senato, il ministro dello sviluppo economico, Paolo Romani, s’è impegnato a integrare il provvedimento-killer delle rinnovabili con un altro, che dovrebbe dare certezza a banche e imprese che investono nel fotovoltaico. E ha anche fissato una data precisa: venerdì ci sarà un incontro con le associazioni di settore per ascoltare le critiche sul primo decreto e tutto sarà chiuso al massimo entro due settimane. Ovviamente non è tutto rose e fiori per chi lavora con i pannelli solari. Romani ha sì detto che le tariffe incentivate verranno confermate ma ha anche aggiunto che ci sarà una diminuzione delle risorse messe a disposizione e che verranno spalmate su più anni. Arriva così a una svolta una vicenda che dalla settimana scorsa ha gettato nel panico un intero settore produttivo. Un settore che conta 10mila aziende e 120mila posti di lavoro, impattando per l’uno per cento sul …

«Galan qui, Romani là: il rimpasto dell'impunità», di Claudia Fusani

Vertice a Palazzo Grazioli Tutto al fuoco: ministeri, poltrone, giudici, bunga bunga. “Drammatico” testa a testa Santanchè-Brambilla per la carica di portavoce al posto di Bonaiuti La riforma della giustizia è solo l’ultimo tassello della strategia del premier contro le toghe e contro i processi. La «provocazione finale» ragionano i tecnici di giustizia nel pd che fanno notare come «il gradimento della magistratura sia tornato ai livelli del -95-96 intorno al 50 per cento» e come questo non sia certo un bene agli occhi del Cavaliere. La riforma, anche, come la creazione di un «grande incidente», l’alibi utile al premier per poter poi dire: «Mi condannano anche perchè io ho fatto quello che l’Italia chiede da vent’anni». Illuminante il titolo di Libero ieri a pag.3: «Sciopero ad personam, l’ultimo assalto dei giudici al Cavaliere». Peccato che l’Anm non abbia lo sciopero all’ordine del giorno. «Non lo abbiamo deliberato nè lo stiamo discutendo» precisa Giuseppe Cascini, segretario dell’Anm. «Se poi la riforma cosiddetta epocale dovesse camminare, allora, solo in quel caso, faremo sentire la nostra voce …