Giorno: 21 Marzo 2011

Acqua, in Italia cresce il consumo ma quasi la metà si perde per strada

Il rapporto dell’Istituto di statistica per la Giornata mondiale dedicata all’oro blu. In alcune regioni del Mezzogiorno, per assicurare una fornitura di 100 litri bisogna immetterne 180: la differenza va sprecata per le condizioni disastrate delle condotte. Con 152 metri cubi “prelevati” pro capite nel 2008 e un consumo per abitante di 92,5 metri cubi, l’Italia è uno dei campioni europei nel consumo di acqua a uso potabile. Negli ultimi dieci anni, prelievi e uso sono cresciuti dell’1,2%, soprattutto nelle regioni del Nord (Trentino, Alto Adige e Valle d’Aosta in testa), mentre il consumo cala al Sud con la Puglia che ha il valore più basso d’acqua erogata per abitante. Sono i dati forniti dall’Istat in occasione della Giornata mondiale dell’acqua istituita dall’Onu e celebrata il 22 marzo. Considerando i consumi pro capite nei 27 Paesi dell’Unione europea per il periodo 1996-2007, l’Italia presenta valori superiori alla media europea (92,5 metri cubi pro capite annuo contro 85). In particolare, i consumi medi in Italia sono inferiori rispetto a Spagna (100) e Regno Unito (110), ma …

Europa – Italia, un progetto alternativo per la crescita Presentato il contributo del Pd al Programma nazionale di riforme.

Due obiettivi: crescita del tasso di occupazione femminile al 60% in 10 anni (3 milioni di donne occupate in più) e l’innalzamento della specializzazione produttiva dell’Italia. Bersani: “Nel governo nessuno si occupa in questo momento di lavoro, di redditi, di servizi”. Fassina: “Facciamo proposte alternative alla politica economica del governo, per risanare le finanze pubbliche e rilanciare la crescita senza patrimoniali”. 92 pagine di proposte per far ripartire l’Italia: è il contributo del PD per il Programma Nazionale di Riforme che il governo dovrà presentare in aprile alla Commissione europea. Contributo che sentiamo come un dovere verso l’Italia perché, come ha detto Bersani “nessuno si occupa in questo momento di lavoro, di redditi, di servizi. Questioni che non da oggi sono senza presidio. Come partito di opposizione c’è sembrato giusto avanzare una proposta per il Piano nazionale di Riforme, anche perché i documenti del governo sono stati sin qui assolutamente insufficienti, ed è un problema, perché l’Italia arriva da un decennio di scivolamento, da una crisi dopo la quale rimonta meno degli altri”. Come se …

“Andate in piazza e chiedete cultura”, di Maria Giulia Minetti

Andrea Jonasson, vedova Strehler, nominata Grande Ufficiale “Fate come in Germania, la crisi c’è ma nessun teatro ha chiuso”. «E a Vienna per incoraggiare i giovani se la sala non è piena vendono i biglietti a 7 euro». Può anche darsi che ce ne siano in giro di più emozionati, più felici e stupiti di essere stati così onorati dallo Stato, ma sembra assai improbabile. Grande Ufficiale al merito della Repubblica è un titolo che difficilmente un’artista del palcoscenico si aspetta (pure Commendatore, del resto, anche se Mariangela Melato lo divenne, nel 2003), e dunque Andrea Jonasson, italiana d’adozione, tedesca di nascita e crescita, s’è davvero commossa ricevendolo. Titolo non raro, va detto, e generosamente distribuito sono migliaia i Grand. Uff. che popolano l’elenco degli insigniti dal 1951, anno d’istituzione dell’Ordine, a oggi -, ma a rendere speciale, o almeno fuori del comune, quello attribuito a Jonasson è il giorno in cui l’ha avuto, lo scorso 10 marzo. Per legge, le onorificenze vengono concesse il 2 giugno (fondazione della Repubblica) e il 27 dicembre (promulgazione …

Non abbiamo un governo. Le polemiche sulla Libia lo dimostrano

Il segretario PD a RaiNews24: “I diversi ministri stessero zitti. Intervento necessario e legale”. E sul nucleare: “Tremonti non sa se ci farà risparmiare o indebitare. Il piano nucleare va respinto”. L’intervento in Libia sta dimostrando che l’Italia è un Paese che “deve partecipare molto per decidere poco”. Lo dice Pier Luigi Bersani intervistato da RaiNews 24 sulla vicenda libica. Secondo il segretario del Pd, ciò si spiega alla luce della “diplomazia berlusconiana fatta di personalismi” che ha “sbilanciato largamente” la politica estera italiana. Altri “hanno avuto rapporti con Gheddafi, ma nessuno ha fatto come l’Italia mettendosi in una situazione di subalternità”. Pier Luigi Bersani ha auspicato che vi sia un dialogo con l’opposizione nelle decisioni sull’operazione in Libia. “Ci vuole una grande fermezza, un grande concerto e una grande condivisione, prima di tutto nella maggioranza e auspicabilmente anche del dialogo con l’opposizione, come ha detto Napolitano serve una responsabilizzazione anche del Parlamento”. Per questo ha aggiunto riferendosi alle polemiche nella maggioranza, “sarebbe meglio in queste ore che i diversi ministri stessero zitti e il …

"Tempo pieno e la "no-fly zone" di Petralia", di Pippo Frisone

A Milano l’organizzazione delle classi funzionanti a tempo pieno potrà essere realizzata nei limiti della dotazione complessiva provinciale dell’organico di diritto 2008/09. Il neo-provveditore dell’UST di Milano, dr.Petralia l’ha detto, scritto e ribadito in tutte le salse: l’organizzazione delle classi funzionanti a tempo pieno potrà essere realizzata nei limiti della dotazione complessiva provinciale dell’organico di diritto 2008/09 (Circ.del 11.3.11): Le classi successive alle prime funzioneranno secondo l’organizzazione oraria autorizzata sia nel caso della scelta operata dalle famiglie sia nel caso di classi richieste a T.P. ma autorizzate dall’UST a Tempo normale per l’a.s.2010/11. Ecco delineata da Petralia “la no-fly zone” sul Tempo pieno. Due sono le gravi conseguenze di tale decisione: -le 3.000 famiglie che avevano chiesto nel 2010/11 l’iscrizione alle prime a tempo pieno e non l’avevano ottenuto, non potranno più richiedere alcuna trasformazione a tempo pieno. -le nuove iscrizioni alle classi prime a tempo pieno del 2011/12 dovranno fare i conti coi limiti invalicabili dell’organico provinciale, determinato nel 2008/09! Ciò significa che le attuali 7.065 classi funzionanti a tempo pieno dovranno rientrare nel …

"Affidamoci allo stellone", di Lucio Caracciolo

Siamo in guerra: come vincerla? La prima domanda che ogni governo responsabile dovrebbe porsi, quando decide di partecipare a un conflitto, è la domanda che il nostro governo non si pone. Non è un paradosso. È l´effetto dell´incrocio di tre fattori. Primo: la nostra storica refrattarietà al pensare strategico, surrogata con l´affidamento allo Stellone. Secondo: l´ignoranza del campo di battaglia, sia in quanto alle effettive capacità del nemico (Gheddafi), sia soprattutto relativamente a caratteri e forza dei nostri alleati sul terreno (i ribelli della Cirenaica), ossia di coloro che dovrebbero svolgere i compiti della fanteria che né noi né gli americani e nemmeno i franco-inglesi intendono schierare. Terzo: perché temiamo che comunque vada perderemo. Tre ottime ragioni per non rovinarci l´umore con fastidiosi rovelli. A questo si aggiunga la necessità di non ammettere a noi stessi ciò che stiamo facendo. “Guerra” è vocabolo espunto dal nostro gergo istituzionale. Perché la costituzione ci impedirebbe – secondo l´interpretazione corrente – di chiamare la guerra per nome. Risultato: non abbiamo mai partecipato a tanti conflitti da quando ne …

"Inno di Mameli e gembiule, alla Camera la “nuova” scuola", di A. Mig

No all’insegnamento obbligatorio dell’inno di Mameli nelle scuole del primo ciclo di istruzione. La Lega spacca la maggioranza in commissione Cultura alla Camera e dice “no” alla proposta di legge della pidiellina Paola Frassinetti. Dopo essersi messi di traverso sui festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia i parlamentari del Carroccio ora se la prendono con la “colonna sonora” di questa ricorrenza. Mercoledì la commissione dovrà dire sì o no a una legge che prevede l’insegnamento obbligatorio (con relativa spiegazione storica) dell’inno fra i banchi delle ex elementari e medie. La Lega ha già annunciato il suo voto contrario. Udc, Pdl, Idv, Pd voteranno a favore. Il Carroccio boicotterà l’iniziativa perché, come ha spiegato la capogruppo in commissione, Paola Goisis, «l’inno di Mameli non è ancora stato adottato ufficialmente quale inno nazionale». Meglio occuparsi dei dialetti: la Lega ha presentato una proposta di legge per riconoscere il piemontese come lingua. Ma la prima firmataria della legge sull’inno, Paola Frassinetti, dorme sonni tranquilli: «Gli altri gruppi – afferma – l’hanno sottoscritta, quindi passerà. E’ anche uno strumento …