«Bondi, un comò molto scomodo», di Tomaso Montanari *
Un mobile da 15 milioni di euro, prima patrimonio italiano, improvvisamente svincolato dal Comitato scientifico del ministero: indaga la Procura di Roma A fine anno, la Consulta Universitaria Nazionale di Storia dell’Arte (Cunsta) aveva chiesto le dimissioni del ministro Bondi. Martedì si è nuovamente riunita e a seguito delle notizie sullo svincolamento della commode Luigi XV la Cunsta chiede le dimissioni anche del Comitato tecnico scientifico per il patrimonio storico e artistico del Mibac. Una delle più inquietanti caratteristiche del ‘pontificato Bondi’ è stato l’ostentato disprezzo nei confronti delle competenze tecniche presenti all’interno del ministero per i Beni e le Attività culturali. Il mellifluo ministro ha affidato a discutibili commissari esterni il cantiere degli Uffizi e gli scavi di Pompei; ha fatto carte false pur di offrire a Vittorio Sgarbi una soprintendenza delicatissima (quella di Venezia) che poteva andare a candidati interni molto meno costosi e molto più affidabili; ha demandato la valorizzazione del patrimonio artistico a un supermanager degli hamburger. E ANCHE quando le competenze tecniche non sono state esautorate, la loro indipendenza e …