Giorno: 14 Marzo 2011

Nucleare, la scelta sbagliata

Il terremoto giapponese mette in allarme il mondo sui rischi imponderabili che la scelta dell’atomo può provocare. Bersani: siamo stati, siamo e saremo contro il piano nucleare del governo Il terremoto in Giappone e l’allarme nucleare dopo le esplosioni nelle centrali di Fukushima e Tokai e Onagawa mettono in allarme la gestione l’intera gestione energetica mondiale e pongo nuovi interrogativi sull’effettivo e necessario uso dell’energia nucleare. Mentre si piangono ancora le migliaia di morti in un numero crescente non ancora quantificabile, l’attenzione mondiale resta ancorata sugli effetti che l’esplosione del reattore numero 3 dell’impianto nucleare di Fukushima potrebbe provocare per il Giappone e i territori limitrofi. Attualmente le barre di combustibile non sono completamente sommerse dall’acqua di raffreddamento e questo fa sì che si possa creare un processo di fusione con conseguente creazione di idrogeno che, danneggiando le stesse barre, provocherebbe fuoriuscita di isotopi radioattivi. Questa mattina, ore italiane, nella terra del Sol Levante pioveva il che significava una minaccia per la popolazione viste le possibilità che le polveri si potessero spargere in un raggio …

Disabili esclusi dai Giochi studenteschi, il Pd: “Scandaloso”

La denuncia dell’on. Ghizzoni che ha presentato un’interrogazione al ministro Gelmini Per la prima volta i ragazzi disabili saranno esclusi dalle finali nazionali dei Giochi Sportivi Studenteschi di corsa campestre che si svolgeranno domenica 20 marzo a Nove, in provincia di Vicenza. La denuncia arriva dall’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Istruzione e Cultura della Camera, che ha subito presentato un’interrogazione al ministro Gelmini. “L’esclusione dei ragazzi disabili dalle finali dei giochi sportivi studenteschi è scandalosa – dichiara la parlamentare del Pd – e in netto contrasto con le norme di legge sull’integrazione scolastica, che da sempre costituisce un punto di forza del nostro sistema educativo”. L’on. Ghizzoni chiede di conoscere le ragioni di tale scelta e di sapere come il ministero intenda ovviare ad una situazione discriminatoria “che contrasta con la piena inclusione di questi alunni, obiettivo prioritario della scuola dell’autonomia”. Una scelta, quella di escludere dai Giochi gli studenti e le studentesse disabili, che – a giudizio dell’esponente democratica – limita fortemente “il diritto allo studio e alla crescita individuale e sociale …

Cultura massacrata, Carandini si dimette

Si è dimesso Andrea Carandini presidente del Consiglio superiore dei beni culturali. Lo si è appreso dal ministero dei beni culturali. Le dimissioni sono legate agli ulteriori tagli alla cultura e allo spettacolo ed è un gesto clamororo. L’archeologo aveva sostituito Salvatore Settis che si era dimesso dall’incarico contestando le scelte (e le non scelte) del ministro Bondi. Il crollo di Pompei dell’autunno scorso può essere la giusta immagine per quel che diventa il crollo della cultura italiana. Le dimissioni di Carandini sono – qualunque siano le dichiarazioni che seguiranno – nei fatti una sconfessione dell’operato del titolare del dicastero, oltre che del governo. E l’archeologo è uno dei più stimati e preparati non solo d’Italia. Il Consiglio è l’alto organo consultivo del dicastero. E’ formato da tecnici del ministero ed esperti come docenti universitari che valutano le politiche del ministero e le sue spese. Carandini non è l’unico che intende lasciare l’incarico nell’organismo. E all’Accademia di Santa Cecilia è in corso un cda: il sovrintendente Cagli dovrebbe confermare le sue dimissioni, sempre perché ritiene …

«I cervelli in fuga all’estero costano 200 milioni l’anno», di Marco Alfieri

Così l’Italia perde competenze, competitività e nuove opportunità di crescita Quattro miliardi di euro. Duecento milioni persi ogni anno nell’arco 1989-2009, solo calcolando il valore economico dei brevetti (301) depositati dai 20 principali scienziati italiani emigrati all’estero. Ma la fuga dei cervelli è un’emorragia ancor più letale della nuda contabilità tenuta dall’Istituto per la Competitività (Icom). Il costo di una generazione di cervelli che vola via staccando la spina è semplicemente incalcolabile. Non importa dove stanno gli italiani nel mondo ma cosa sanno fare, come sono legati tra di loro e che tipo di impatto producono sul paese di origine», spiega Nicola Crosta, capo missione in Cambogia dell’Uncdf, il fondo delle Nazione Unite a sostegno della governance locale e della microfinanza. «Il network è tutto ma va alimentato dalle istituzioni italiane altrimenti è impossibile fungere da ponti verso i nuovi mercati e la nuova conoscenza globali». Di questo hanno discusso nel weekend a Cernobbio, raccolti dall’Aspen Institute Italia, una sessantina tra ricercatori, scienziati, funzionari internazionali, manager, imprenditori e professionisti italiani che lavorano in 31 paesi …

"Il Nucleare e Noi", di Sergio Rizzo

Sarebbe sbagliato sottovalutare quello che sta accadendo alle centrali atomiche in Giappone, Paese che 65 anni fa ha già visto in faccia lo spettro dell’olocausto nucleare. Quello di Fukushima è uno dei più gravi incidenti che si ricordino. E non ne attenua la gravità il fatto che non sia stato causato dall’imprudenza umana, come a Chernobyl, né da un’avaria, come a Three Mile Island, ma da un terremoto devastante. Una prova ancora più tremenda di quante questa orgogliosa nazione ha dovuto affrontare nella sua storia, rialzandosi sempre. C’è stato chi, magari confortato dai 10 mila chilometri di distanza, ha detto che alle nostre future sicurissime centrali non potrà succedere. L’impianto di Fukushima è vecchio. E poi in Italia ci sono siti sicuri al riparo dai terremoti. Tutto vero. Resta il fatto che l’opinione pubblica ha il diritto di sapere che cosa si sta davvero rischiando. Senza reticenze. Al tempo stesso siamo convinti che non possa essere la comprensibile emotività suscitata da quella tragedia a determinare scelte fondamentali di politica energetica. L’abbiamo già fatto e ne …

Agenti, protesta ad Arcore Berlusconi prende fischi", di Alberto Custodero

Sit in davanti alla residenza di Berlusconi, assenti alcune sigle sindacali. “Il vicecapo vicario della Polizia ci ha convocati al Viminale per chiederci di sospendere la manifestazione, in cambio il premier ci avrebbe riconosciuto gli aumenti”. Ma la mossa ha funzionato solo in parte. Sit-in dei sindacati di polizia stamattina ad Arcore davanti a villa San Martino, la residenza del premier. Berlusconi è sceso per parlare con gli agenti. Ha promesso che manterrà gli impegni e ha ricevuto qualche fischio. All’arrivo di un giornalista di Annozero, è andato via. “Siamo qui per protestare – spiega Giuseppe Tiani, segretario generale del Siap – contro la politica economica e della sicurezza del governo Berlusconi”. Il sindacato indipendente Coisp ha esposto uno striscione con la scritta “Berlusconi dimettiti”. Ma il cartello sindacale delle divise manifesta oggi, per la prima volta negli ultimi anni, spaccato. Assenti, le sigle Sap, Ugl e Siulp. Per capire il perché di questa divisione dei sindacati di polizia bisogna tornare a venerdì scorso, quando il vicecapo vicario della Polizia, Nicola Izzo, ha convocato al …

«Italia, la vera sfida è quella di darsi un futuro», intervista a Giuliano Amato di Federica Fantozzi

Giuliano Amato è costituzionalista, docente universitario, ex premier e ministro di diversi governi (da ultimo: al Viminale con Romano Prodi nel 2006), oggi alla guida della Treccani. È il presidente del comitato dei garanti per le celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia che avranno il loro culmine giovedì 17 marzo. Del tema ha parlato ad una platea internazionale alla conferenza a inviti promossa dal Consiglio per le Relazioni Italia-Usa e dal German Marshall Fund. Professore, l’Italia unita compie 150 anni. Tanto o poco? «L’Italia era culturalmente una nazione molto prima di essere Stato. Non solo in un affresco di Cimabue ad Assisi troviamo la parola Italia, ma il nostro patrimonio, cioè il linguaggio comune, esiste da secoli: scorre da Petrarca a Leopardi. Il problema di passare da entità culturale a politica si pose nel 19esimo secolo, e non a caso la Repubblica Cisalpina adottò già allora il Tricolore». Che Paese siamo? «Nato da diversi ingredienti: l’azione sovversiva di Mazzini, quella militare di Garibaldi. Cavour usò entrambi per sostenere l ’unificazione: la sua abilità politica assorbì …