Giorno: 10 Marzo 2011

"Le donne agli Stati generali", di Fabrizia Bagozzi

Dopo l’8 marzo, le prospettive del movimento. Se l’otto marzo è arrivato di slancio, come una sorta di prosecuzione naturale delle piazze del 13 febbraio, ora le ragazze che in entrambi i casi hanno fatto da spinta propulsiva si interrogano su come andare avanti per dare gambe e fiato a quell’onda. E rispondere alle aspettative che il 13 ha messo in circolo come «da tempo non capitava », ricorda Francesca Izzo, docente universitaria e Dinuovista membro del comitato Se non ora quando. Uno scossone arrivato «dopo anni di dispersione e frammentazione che hanno fatto languire le connessioni nel mondo delle donne e indotto a perdere il senso e l’autopercezione di forza collettiva». Oggi «la portata politica di quelle piazze è evidente a tutti». Capitalizzarla è un dovere. Su come procedere le romane hanno già fatto un primo giro di opinioni la sera dell’otto marzo all’Ambra Jovinelli e torneranno a ragionarci presto. «Ora – spiega Izzo – le diverse anime del comitato valuteranno il da farsi, ognuna secondo il proprio punto di vista». Ma la prospettiva, …

"Giustizia, un progetto con molte incognite", di Michele Ainis

Allacciate le cinture: oggi prenderà forma la riforma. Anzi la madre di tutte le riforme, non a caso definita “epocale” dal presidente del Consiglio. Quella sulla giustizia, come sbagliarsi? Ma in realtà fin qui è stato epocale l’annuncio di questa rivoluzione normativa, nel senso che ci risuona nelle orecchie da un’epoca intera, da quando la seconda Repubblica ha mandato in cenere la prima. E il messaggero non è soltanto, fin dal 1994, Silvio Berlusconi: ci ha provato la Bicamerale di D’Alema, nei giorni del primo governo Prodi; ci ha riprovato il ministro Mastella, nelle notti del secondo governo Prodi. Prova e riprova, tre lustri dopo ci sale in gola un fiotto di domande: sicuro che c’è bisogno di scomodare la Costituzione per curare i guai della giustizia? Sicuro che la prima riforma costituzionale da mettere in cantiere è proprio questa? E saranno davvero salutari i nuovi principi iniettati nella Carta? Stando alle anticipazioni, la terapia verrebbe somministrata in sei dosi. Primo: via l’obbligatorietà dell’azione penale. Secondo: via il controllo delle toghe sulla polizia giudiziaria. Terzo: …

"Il federalismo? Premia le Regioni più in rosso Al Sud 340 milioni in più, 350 milioni in meno al Centronord", di Sergio Rizzo

Per capire perché con l’applicazione dei costi standard nella sanità la Lombardia rischierebbe di rimetterci 40 milioni di euro l’anno, mentre la Campania potrebbe addirittura guadagnarne un centinaio, è sufficiente riascoltare quanto ha detto in Parlamento Luigi Giampaolino giovedì 24 febbraio. Quando il presidente della Corte ha spiegato in modo disarmante come «il metodo individuato per il calcolo dei costi standard non ha alcun effetto sul riparto» del Fondo sanitario nazionale. Ma come, non doveva essere proprio quella parolina, «standard» , la bacchetta magica per punire le Regioni sprecone e premiare quelle virtuose? La medicina per curare una sanità malata dove in certe situazioni territoriali un posto letto costa come due stanza d’albergo a cinque stelle e una siringa di plastica come se fosse d’oro? Niente di tutto questo, almeno all’inizio. La prova è in un documento di 12 pagine spedito dalla Ragioneria generale dello Stato alla Copaff, la commissione tecnica paritetica per il federalismo fiscale presieduta da Luca Antonini, nel quale sono contenute alcune simulazioni su come dovrebbe funzionare il meccanismo dei costi standard …

Più sale la benzina, più salgono le tasse. Abbassiamo l'accisa

Quanto deve ancora aumentare il prezzo della benzina per costringere il governo ad intervenire? Questa è una delle tante domande a cui il governo Berlusconi dovrà rispondere in tempi brevissimi perché sono in gioco molti, troppi soldi per il bene dell’economia italiana e per le persone comuni. Non ci si può nascondere dietro la crisi libica per annunciare che è colpa del rapporto dollaro-euro la causa della crisi a cui non si porre rimedio. Che il prezzo dei carburanti abbia superato i suoi storici massimi del 1998 è ormai un fatto che non fa più notizia. Quello che però scandalizza è la discrepanza che esiste tra i prezzi di benzina e gasolio tra il Nord e il Sud dell’Italia e che alla fine, l’unico a guadagnarci sia lo Stato. Sarebbe troppo facile fare polemica e chiedere alla Lega cosa sarebbe accaduto se il prezzo dei carburanti nelle regioni del Nord fosse stato molto alto più che in quelle del Sud! Per “fortuna” non è stato così ma il contrario. Un litro di benzina in Sicilia …

"Tutti i disastri del Tg1 Così l’informazione è diventata emergenza", di Sandra Zampa*

Quando si arriva a manipolare le notizie, a falsificarle, a nasconderle, travestirle, camuffarle, e lo si fa in modo sistematico, utilizzando i canali dell’informazione pubblica, come avviene nel caso del Tg1, senza che gli organi di controllo e di garanzia intervengano con efficacia, si può sostenere di essere in presenza di una ferita della democrazia? Se si può sostenerlo, come io credo fermamente, allora è bene dirsi che dobbiamo fare i conti con questa realtà e trovare risposte politiche adeguate anche in relazione alla nostra partecipazione all’attività degli organismi di vigilanza e garanzia. L’analisi che qui propongo non prende in considerazione il dato “quantitativo” che certifica la presenza abnorme di Berlusconi in tv, ma contenuti e tecniche. Parto da un caso recentissimo che ha riguardato la Libia, Gheddafi e la qualità della relazione del governo in carica con il dittatore libico. Al Tg1 ci si deve essere a lungo interrogati su come convincere gli italiani che il baciamano di Berlusconi e le pagliacciate grottesche a cui milioni di italiani avevano assistito durante la visita di …

«Cultura, la scure non si ferma mai. Nuovi tagli saliti a 77 milioni», di Stefano Miliani

Togli il pane a chi è affamato e quello muore. La vittima stavolta ha il corpo della cultura e dello spettacolo. Già la Finanziaria ha “congelato” 27 milioni di euro al Fondo unico dello spettacolo ridotto ad appena 258 milioni per il 2011. Poi viene fuori che il ministero per i Beni culturali, indifeso da Bondi, perde altri 50 milioni (arrivando a 77) quando già le risorse sono peggio che al lumicino. Tanto che archeologi, storici dell’arte e quant’altri non hanno soldi per fare le ispezioni nel territorio, ovvero verificare come stanno scavi, urgenze ed emergenze. Un buon modo per distruggere in silenzio l’arte. Da via del Collegio Romano alzano le braccia, invocano ripensamenti, parlano di “amara sorpresa”. Qualcuno lo dirà in buona fede, dal titolare e i suoi fedeli però tante chiacchiere a vuoto sono inaccettabili quanto i tagli stessi. Bondi spera che il suo successore (a breve), sappia «rimediare e invertire la situazione», il mondo dello spettacolo si ribella. Gli altri 50 milioni mancanti li rivela la Uil beni culturali: come per gli …

"Insultano la Carta e tagliano 81mila prof: fermiamoli il 12", intervista a Giovanni De Luna di Oreste Pivetta

«Delegittimare la scuola vuol dire spaccare l’Italia». «Il governo sta attaccando ciò che rappresenta il primo grado di inclusione del Paese, il luogo dove si forma la comunità e l’identità di un popolo». La scuola maltrattata, la scuola offesa, la scuola tagliata. Eppure c’è anche la scuola nell’unità di Italia, l’Unità che non tutti vorrebbero celebrare in questi giorni. C’è la scuola assieme, ovviamente, ad altre “voci”: guerre, chiesa, fabbriche, politica, trasporti, comunicazioni di massa, mafie… Voci, che sono altri passaggi, nel bene o nel male, di un cammino contrastato e contradditorio verso l’unità e soprattutto nella costruzione di una identità comune, voci che diventano “isole tematiche” nella mostra “Fare gli Italiani. 150 anni di storia nazionale”, dal 17 marzo a Torino, alle Officine grandi riparazioni di via Castelfidardo 22, quattordicimila metri quadri di installazioni. «Ciascuna voce – spiega Giovanni De Luna, storico e curatore insieme con Walter Barberis – abbiamo cercato di interpretarla e di rappresentarla alla luce della coppia inclusione-esclusione. Alcuni esempi. La fabbrica è stata una straordinaria occasione di inclusione, perché nella …