Giorno: 8 Marzo 2011

"Più rispetto per il corpo, più diritti sul lavoro", di Anais Ginori

Le quote rosa per dare un aiuto all’uguaglianza tra generi. Il Parlamento sta per approvare quelle nei consigli d’amministrazione. Un segnale importante per una festa dell’8 marzo che, quest’anno più che mai, ha il sapore della protesta. “Why not?”. Malvolentieri, turandosi il naso, con un po’ di rabbia dentro. Le quote rosa 1 avanzano, nonostante tutto. Anche le più reticenti hanno dovuto mettere da parte l’orgoglio e ammettere che, sì, oggi serve il fatidico “aiutino” per raggiungere la parità. “Perché no?” chiosa Viviane Reding, vicepresidente della Commissione europea, portavoce della nuova battaglia a livello del continente. I sondaggi parlano chiaro: dopo la violenza, la discriminazione sul lavoro è il tema più sentito dalle donne in Europa. E le quote di genere, come sarebbe giusto chiamarle, sono popolari soprattutto tra le giovani, consapevoli di non avere le stesse opportunità professionali dei loro coetanei. Dopo la Norvegia e l’Islanda, anche la Spagna, la Francia, l’Olanda hanno approvato delle leggi per riequilibrare la componente femminile nei consigli di amministrazione delle aziende quotate in Borsa. Altri progetti sono al …

"«Troppi allievi nelle aule». E al preside arriva la denuncia", di Marina Amaduzzi

Sopralluogo dei vigili del fuoco in una scuola: gli studenti dovevano essere 25, erano di più Aule affollate, scatta la denuncia per il dirigente scolastico. Un preside bolognese ha una denuncia alla procura della Repubblica in seguito al verbale d’ispezione dei vigili del fuoco che hanno sollevato rilievi su alcuni aspetti. Uno di questi riguarda l’affollamento delle aule: là dove per le norme di sicurezza potevano stare solo 25 alunni in realtà ce ne stavano alcuni in più. Troppi, per garantirne la sicurezza. L’interessato ha nominato un legale e per il momento non parla. Una relazione dei vigili del fuoco di un paio di anni fa segnalava in un centinaio le scuole ancora non a norma contro il rischio incendio tra Bologna e provincia. Questo caso ha spinto il coordinamento dei dirigenti scolastici di Cgil e Cisl a richiamare i colleghi «al rigoroso rispetto delle normative» nella formulazione delle proposte di organico all’Ufficio scolastico. In altre parole, nel calcolare le classi, e quindi i docenti necessari, i due coordinatori, Alessandra Francucci e Carla Neri, invitano …

"La scuola libera dall'ignoranza. Al premier fa paura", di Rosamaria Maggio

La sua frase è sbagliata politicamente e pedagogicamente. In classe non si va per vedere confermati i valori dei genitori. Ma per imparare a costruirsi la proprie idee in autonomia. Come insegnante ma anche come genitore e come cittadina sento l’obbligo di indignarmi per quanto il Capo del Governo italiano ha dichiarato in questi giorni a proposito della scuola pubblica del Paese di cui ormai da anni ha la responsabilità politica. È una strana idea di educazione quella che emerge dalla dichiarazione del premier, che di fronte ad un’ampia platea dichiarava: «Libertà vuol dire avere la possibilità di educare i propri figli liberamente, e liberamente vuol dire non essere costretti a mandarli in una scuola di Stato, dove ci sono degli insegnanti che vogliono inculcare principi che sono il contrario di quelli dei genitori ». Quindi la sua idea di insegnante ideale è quella di un educatore che «inculchi le idee dei genitori ai figli». Al contrario, gli insegnanti delle scuole di Stato inculcano altre idee «contrarie a quelle dei genitori degli studenti affidati alle …

"Riserve nei cda terapia d'urto per un welfare al femminile", di Alessandra Casarico e Paola Profeta

La proposta sull’introduzione di quote di rappresentanza di genere nei consigli di amministrazione delle società quotate ritorna in discussione al Senato, dopo le richieste di maggiore gradualità avanzate da Confindustria, Abi e Ania. La notizia è positiva. Questa legge può contribuire a rompere il monopolio maschile nelle posizioni di vertice e aprire la competizione a tutta la platea di talenti a disposizione del nostro paese, donne e uomini in ugual misura. Per trarre i maggiori benefici da questa “terapia d’urto” che si prevede di carattere temporaneo, è bene anche riprendere il dibattito sull’importanza di misure che sostengano la partecipazione femminile al mercato del lavoro a tutti i livelli. I vantaggi di una maggiore presenza femminile non sono solo quelli associati alla miglior performance delle imprese dove più donne sono ai vertici (come ricordato molto in questi giorni), ma anche quelli derivanti da una maggiore presenza delle donne nel mercato del lavoro. Come abbiamo più volte sottolineato, il lavoro femminile rappresenta un fattore produttivo importante per la ricchezza del nostro paese, per il benessere e la …

Il gran pasticcio della valutazione" di Alessandra Ricciardi

Al senato il governo parla di «errore tecnico» in riferimento alla riforma del decreto Milleproroghe. Una nuova puntata nella telenovela del sistema di valutazione che dovrà decollare dal prossimo anno. La riforma delineata dal decreto Milleproroghe si regge su tre gambe: l’Indire, per il sostegno alla didattica, l’Invalsi, per la valutazione degli studenti, e il corpo ispettivo, a cui compete giudicare gli sviluppi di ogni singola scuola. Ma al senato è venuto fuori quanto alcuni sospettavano sin dalla prima lettura della norma, ovvero che il sistema si regge su una gamba che non esiste. Si tratta dell’Indire, chiuso con la Finanziaria del 2007, e ad oggi dunque non più nell’esercizio delle funzioni di supporto che il Millproroghe richiama senza ististuire ex novo l’istituto. Cosa che sarebbe necessaria visto che l’istituto non esiste. A sollevare il problema la commissione cultura del senato, alle prese con il parere sul regolamento di istituzione dell’Ansas, l’agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica, che proprio il decreto Milleproroghe, nel definire il nuovo sistema di valutazione, proroga in vita per un …

"La laurea non batte la crisi. Fuga di iscritti all’Università", di Flavia Amabile

L’ università pubblica italiana è in calo costante. Quella privata invece aumenta. Del 2%, qualche centinaio di studenti, ma aumenta. Nelle pubbliche invece non c’è nulla da fare. Diminuiscono gli iscritti, e pure i laureati. La situazione è meno drammatica al Nord e nelle facoltà scientifiche ma tutte le facoltà perdono iscrizioni (-5% nell’ultimo anno, -9,2% negli ultimi 4). E’ quello che risulta da due rapporti presentati ieri, realizzati dal Cun (Consiglio universitario nazionale) e dal consorzio Almalaurea. Calano del 5% le immatricolazioni: 3986 nuovi iscritti in meno nel 2010 rispetto al 2009. Negli ultimi quattro anni il calo è del 9,2% con 26 mila nuovi studenti in meno. Tutto questo nonostante il numero dei diplomati delle scuole superiori sia aumentato dello 0,9% nell’ultimo anno (sono stati 450.150 i diplomati nel 2010, 445.968 nell’ anno 2009). Nel 2010 hanno scelto di andare all’università il 62% dei neodiplomati. Erano il 66% nel 2009, il 65% nel 2008 e il 68% nel 2007. in quattro anni i diplomati che si sono iscritti all’università sono calati del 6%. …

Conciliazione orari lavoro-famiglia. Raggiunta intesa tra governo e sindacati

Governo e parti sociali hanno raggiunto l’intesa sulle linee guida per la conciliazione degli orari tra lavoro e famiglia. La pre-intesa è stata firmata anche dalla Cgil, che però si riserva una valutazione dell’allegato all’avviso comune, che sarà perfezionato con un ulteriore tavolo tecnico. La data scelta per la prosecuzione del confronto non è stata casuale visto che cade alla vigilia dell’8 marzo, con l’intenzione, ha spiegato il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, di rappresentare “un atto concreto in favore delle donne e della famiglia”. Questo, in sintesi, il quadro delle misure: impiego del telelavoro in alternativa ai congedi parentali o facoltativi; orari flessibili in entrata e in uscita per madri e padri entro i primi tre anni di vita del bambino; trasformazione temporanea del rapporto di lavoro a tempo pieno in rapporto a tempo parziale per i primi cinque anni del bimbo o per assistere genitori e familiari in rilevanti esigenze di cura; possibilità di una flessibilità di orari concentrati, intesi cioè come orario continuato dei propri turni giornalieri. Inoltre anche la possibilità, da …