Giorno: 18 Marzo 2011

"Centocinquant'anni di Unità d'Italia. La trappola di credere che non siamo una nazione", di Stefano Folli

È singolare che qualcuno si preoccupi di un eccesso enfatico nelle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità. A dire il vero in tali manifestazioni non si scorge traccia né di enfasi né di retorica. Non solo per l’ottimo lavoro svolto dal comitato presieduto da Giuliano Amato (e prima di lui da Carlo Azeglio Ciampi), ma soprattutto perchè l’atmosfera di questo 17 marzo è tale da suggerire una generale sobrietà. Si è detto che il modo giusto di celebrare consiste nel riflettere sull’identità italiana, sulle sue opportunità e i suoi limiti. Ma non è ciò che sta accadendo? In una nazione che troppo spesso è priva di memoria e non crede nel futuro, quasi vivesse in un eterno presente, il centocinquantenario ha spinto molti a riflettere. Forse è la prima volta che accade. Nel 1911 i primi cinquant’anni furono festeggiati – mentre le nostre truppe occupavano la Libia – nel registro glorioso di un’Italia che si pretendeva grande fra i grandi nel concerto europeo. Nel 1961 il centenario coincise con il miracolo economico al suo culmine. L’espansione …

Intervento del Presidente Napolitano alla Seduta comune del Parlamento in occasione dell'apertura delle celebrazioni del 150° anniversario dell'Unità d'Italia

Sento di dover rivolgere un riconoscente saluto ai tanti che hanno raccolto l’appello a festeggiare e a celebrare i 150 anni dell’Italia unita : ai tanti cittadini che ho incontrato o che mi hanno indirizzato messaggi, esprimendo sentimenti e pensieri sinceri, e a tutti i soggetti pubblici e privati che hanno promosso iniziative sempre più numerose in tutto il Paese. Istituzioni rappresentative e Amministrazioni pubbliche : Regioni e Provincie, e innanzitutto municipalità, Sindaci anche e in particolare di piccoli Comuni, a conferma che quella è la nostra istituzione di più antica e radicata tradizione storica, il fulcro dell’autogoverno democratico e di ogni assetto autonomistico. Scuole, i cui insegnanti e dirigenti hanno espresso la loro sensibilità per i valori dell’unità nazionale, stimolando e raccogliendo un’attenzione e disponibilità diffusa tra gli studenti. Istituzioni culturali di alto prestigio nazionale, Università, Associazioni locali legate alla memoria della nostra storia nei mille luoghi in cui essa si è svolta. E ancora, case editrici, giornali, radiotelevisioni, in primo luogo quella pubblica. Grazie a tutti. Grazie a quanti hanno dato il loro …

«Ecco le risposte che vogliamo, Ministro Gelmini!», di S.B.

Perché le studentesse e gli studenti con disabilità sarebbero stati esclusi dalla partecipazione alla Finale Nazionale di Corsa Campestre dei Giochi Sportivi Studenteschi, come è stato anche denunciato in un’Interrogazione Parlamentare? In una recente trasmissione televisiva, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini ha dichiarato di essere «per le pari condizioni di partenza» tra tutti gli studenti. Rispondere quindi in modo chiaro e netto alla discriminazione denunciata da quell’Interrogazione Parlamentare potrebbe essere un primo modo per dimostrarlo concretamente «L’esclusione dei ragazzi disabili dalle finali dei Giochi Sportivi Studenteschi è gravissima e in netto contrasto con le norme di legge sull’integrazione scolastica, che da sempre costituisce un punto di forza del nostro sistema educativo»: questa la denuncia della deputata Manuela Ghizzoni, che il 14 marzo scorso ha presentato come prima firmataria, in Commissione Istruzione e Cultura della Camera, un’Interrogazione al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Mariastella Gelmini, in riferimento appunto alla Finale Nazionale di Corsa Campestre dei Giochi Sportivi Studenteschi, prevista per il 20 marzo a Nove, in provincia di Vicenza, «su uno spettacolare percorso ricavato nell’area …

"L'Unità batte Silvio 1 milione a zero", di Claudia Fusani

Diritto di cronaca e di critica esistono e vanno tutelati. Per legge, come in ogni contesto che si voglia definire democratico. Se ne deve fare una ragione anche il Presidente del Consiglio. Ad esempio, è stata cronaca e poi esercizio di critica aver scritto nel luglio 2009, ai tempi dello scandalo D’Addario, che il Cavaliere cercò uno “scambio” con le gerarchie ecclesiastiche che stavano pesantemente criticando le sue abitudini private concedendo un’accelerazione sul disegno di legge del testamento biologico. Un vero e proprio «mercato delle indulgenze» come scrisse l’Unità il 13 luglio 2009 LEGGI LA SENTENZA Per ben quattro degli articoli pubblicati quel giorno, l’editoriale del direttore Concita De Gregorio e gli articoli di Natalia Lombardo e Silvia Ballestra, il premier ha chiesto i danni perchè quel prodotto giornalistico era stato «altamente lesivo della sua immagine». Un sacco di soldi, aveva chiesto il Cavaliere: un milione e 600 mila. Bene: il 21 gennaio scorso il giudice Franca Mangano, prima sezione del Tribunale civile di Roma, ha rigettato la richiesta e ha condannato il Presidente del …