Mese: Giugno 2011

Bersani: «Ecco la legge elettorale per andare oltre il Porcellum»

Un sistema misto a doppio turno con una soglia di sbarramento e il diritto di tribuna. È questa la proposta di riforma della legge elettorale decisa oggi dal Pd in un vertice tra il segretario Pier Luigi Bersani e i big del partito. «L’attuale legge elettorale – afferma Bersani – è indecente. La nostra proposta non è né ungherese né svedese, né turca… ma italiana e attorno ad essa faremo una discussione aperta con le forze di opposizione perché noi ai prossimi appuntamenti politici ed elettorali vogliamo andare dicendo che il Porcellum non va bene». Prima di depositare la proposta di legge, ha spiegato Bersani, «vogliamo discutere con le forze di opposizione». Dopo essersi divisi a lungo tra sostenitori del maggioritario e proporzionalisti il Pd sembra trovare la quadra sulla legge elettorale. «Su questa proposta siamo tutti d’accordo», assicura il segretario Pier Luigi Bersani al termine del vertice nel quale i Democratici hanno messo a punto una proposta su un modello maggioritario a doppio turno con una quota proporzionale e un sistema di soglia di …

"Vogliono demolire RaiTre. Maggioranza diserta il Cda"

Rai sempre più nel caos, Raitre al centro dello scontro con i programmi senza via libera perché la maggioranza la sabota. Il Cda di oggi è saltato perché i membri voluti dalla maggioranza non si sono volutamente presentati, i palinsesti autunnali sono fermi – ed è già tardi per decidere, scontri e tensione. E l’Usigrai, il sindacato, minaccia lo sciopero se il consiglio di amministrazione di Viale Mazzini lunedì non vara i palinsesti. Cda saltato, tensione alle stelle, palinsesti al palo. E resta irrisolto il nodo della conferma dei programmi di Raitre: l’uscita di Michele Santoro ha fatto saltare i nervi nell’azienda ora alle prese con le riconferme e con uno scontro ai piani alti. Il presidente Garimberti e i consiglieri di opposizione attaccano la maggioranza, giudicata irresponsabile per l’assenza in Cda oggi. E il direttore generale Lorenza Lei richiama alla responsabilità e punta all’ok – possibilmente unanime – nel Cda di lunedì. Alla riunione convocata per stamani, il Consiglio è durato giusto il tempo di constatare l’assenza del numero legale: tutti assenti nella stanza, …

"Riformiamo la Rai per esserne orgogliosi", di Matteo Orfini

Secondo il responsabile cultura Pd l’azienda «ha bisogno di ripartire scrollandosi di dosso mesi di paralisi. Per questo chiederemo di calendarizzare la proposta di Rognoni al più presto in Parlamento». Il caso Santoro e più in generale le cronache di questi giorni trasmettono la sensazione desolante di una Rai ferma e ingovernabile, paralizzata dalla politica in un perenne stato d’eccezione. Al paese servirebbe, invece, un’azienda in grado di svolgere la funzione di servizio pubblico innovando contenuti e contenitori, sperimentando, guidando la transizione digitale, aggredendo i nuovi mercati che si aprono, nel Mediterraneo e non solo. Può fare tutto questo la Rai di cui quotidianamente seguiamo le convulsioni? Può farlo un’azienda in cui palinsesti, nomine e assunzioni sono di fatto delegate alla magistratura (per fortuna, viene da dire, dato che se ciò accade è per sanare abusi)? Un’azienda che, salvo la straordinaria eccezione del programma di Fazio e Saviano e il coraggioso tentativo di Potere, è sempre uguale a se stessa da dieci anni? Se oggi paventiamo il rischio di perdere le star più note è …

"Acqua, prima due Sì poi nuove regole", di Marco Causi

La riforma dei servizi pubblici locali approvata a colpi di voti di fiducia fra il 2008 e il 2009 è, allo stesso tempo, pericolosa e carente. Il pericolo è una spinta non controllata in direzione di privatizzazioni senza liberalizzazioni. La carenza è l’assenza di un quadro di regolazione forte, affidato alle cure di vere Autorità indipendenti, e innovativo, in grado di modernizzare le regole stabilite durante gli anni ’90 e ormai obsolete, come ad esempio quelle per la determinazione delle tariffe. Abrogare l’articolo 23 bis, con un “sì” convinto ai “referendum sull’acqua”, permetterà al parlamento di lavorare su una vera riforma che non soltanto elimini i pericoli di quella varata dal centro-destra, ma inoltre ampli il campo di intervento. Attenzione: un simile lavoro andrà comunque messo in campo anche nel caso di fallimento dei referendum. La pericolosità della riforma emerge innanzitutto nelle norme che obbligano le società pubbliche non quotate concessionarie di servizi pubblici a far spazio a soci privati oppure a passare per una gara: un obbligo non richiesto dall’Europa, tanto che nessun cittadino …

"La partita delle tasse", di Claudio Tito

«IL Tesoro ha una linea sola: quella della serietà e del rigore». La tensione è altissima. Le incomprensioni tra Berlusconi, Tremonti e Bossi ormai sono quotidiane. Lo scontro è diventato pubblico. E nel centrodestra tutti sono pronti al peggio. Perché tutti sono ormai convinti che la “partita delle tasse” è quella decisiva. Per il futuro del governo e della legislatura. Per gli assetti del Pdl e per le aspettative della Lega.Da giorni, però, il ministro dell´Economia ripete questa frase come un mantra. Una formula sacra intoccabile. Lo ha fatto prima delle amministrative, lo ha ripetuto lunedì scorso nel vertice di Arcore. Lo ha confermato martedì notte nel summit supersegreto con il premier e i ministri leghisti. L´idea di dare una sforbiciata alle aliquote irpef non trova la sponda del titolare del Tesoro. Che stavolta ha dovuto far fronte – con la sola comprensione di Gianni Letta – non solo al Cavaliere ma anche alle pressioni del Senatur. «Dobbiamo ridurre le tasse in modo tale – è stata la richiesta formulata dal premier con una certa …

"Ma quale Stato sociale. In tre anni i principali capi di spesa del welfare tagliati del 78 per cento", di Salvatore Cannavò

“Non abbiamo messo le mani in tasca agli italiani”, ha sempre detto Silvio Berlusconi. “Non è assolutamente vero”, dice invece il “Rapporto sui diritti globali”, presentato ieri mattina dalla Cgil e redatto assieme a un nutrito gruppo di associazioni come Arci, Gruppo Abele, Legambiente, ActionAid e altre. In tre anni i dieci principali ambiti di spesa pubblica sociale hanno avuto tagli complessivi del 78,7 per cento, passando da 2.5 miliardi di euro del 2008 ai 538 milioni del 2011. Il Fondo per le politiche sociali tra il 2009 e il 2010 è passato da 435 a 380 milioni. E perderà ancora perché il suo ammontare è previsto in 44 milioni nel 2013. Il governo più amato dal Vaticano, per fare ancora un altro esempio, ha ridotto il Fondo per la famiglia dai 346,5 milioni del 2008 ai 185,3 milioni del 2010. IL FONDO per l’inclusione sociale degli immigrati, varato nel 2007 dal governo Prodi, è semplicemente sparito. Così come non sono stati più finanziati gli interventi straordinari per i servizi socioeducativi per la prima infanzia: …

Sabina Guzzanti: «Salviamo la cultura: No alla Sala giochi», di Marco Guarella

Puntare sulla cultura. Basterebbe questo gioco di parole per raccontare una storia significativa: un quartiere di Roma mobilitato contro l’apertura di un Casinò-Sala da gioco. Siamo a San Lorenzo storico quartiere della capitale per raccontare due mesi di occupazione dell’Ex Cinema Palazzo, un luogo storico della cultura, di inizio secolo, dedicato al teatro e al cinema dove tra gli altri calcarono le scene anche Ettore Petrolini e Romolo Balzani. Molte storie di siti culturali assomigliano alle vicende di questo spazio: il cinema non esiste più da trent’anni, poi, a lungo, una sala biliardo e ancora dieci anni fa lo stabile fu ristrutturato per ospitare una Sala Bingo, progetto che fallì dopo poco. Pochi mesi fa, l’ingresso da parte di una società per la gestione del casinò, con slot machine e video poker. Un pasticcio in quanto il piano regolatore non ammette sale giochi, viene chiesto un condono non concesso e risulta chiaro come si possa fare solo attività culturale. Dentro questa «storia all’italiana» si inserisce il business della quasi liberalizzazione del gioco di azzardo che …