"La sfida per chi vuole l’alternativa", di Claudio Sardo
L’Europa finalmente ha battuto un colpo. Il deficit politico accumulato dal vecchio Continente resta ancora tutto da ripianare, ma il risultato del summit di Bruxelles stavolta ha avuto un segno positivo, riconosciuto anche dai mercati. Pure l’Italia è tornata a giocare un ruolo importante dopo gli anni bui di Berlusconi. Per il premier Monti è stato un successo. Personale, e non solo. Alle spalle aveva un mandato ampio (rafforzato dalla convergenza di Pd e Udc su un documento parlamentare comune, a fronte dei distinguo del Pdl) e al fianco Monti ha avuto Hollande, il neopresidente socialista della Francia, l’uomo che ha cambiato gli equilibri dell’Unione. L’Europa è il nostro destino. È la crisi politica dell’Europa che sta mettendo a rischio un modello sociale. Solo una reazione comunitaria può portarci fuori dalla depressione economica e dal declino. Ma intanto il declino favorisce le chiusure nazionaliste, gli egoismi di classe, il diffondersi dei populismi (purtroppo non solo a destra). C’è poco tempo per reagire. Il recente Consiglio europeo ci ha dato un po’ di ossigeno: guai a …