Giorno: 7 Luglio 2012

"Quelle piccole patrie", di Francesco Merlo

NON muore, ma si esaurisce per accorpamento, che è la morte peggiore per una piccola patria, la cuccia calda del sentimento italiano, quella Provincia che fu l’identità in due lettere – MI oppure BA –, una targa, un fonema, la nostra particella di dio, Milano e Bari anche per gli abitanti di Lainate e di Bitetto che senza l’istituzione Provincia, non sarebbero mai stati milanesi e baresi. LA PROVINCIA è il bosone che ha dato massa all’Italia, mai isolato nel laboratorio del Cern e tuttavia modello standard dell’idea di nazione: «Paese mio che stai sulla collina / disteso come un vecchio addormentato …». Dunque neppure Monti riesce a togliere completamente di mezzo gli spettri della Provincia: l’albero degli zoccoli, il Friuli pasoliniano, la Racalmuto — metafora di Sciascia -, la dolce ferocia contadina sulle donne, i bambini e gli animali. E ancora le melanzane e il latte di capra come archetipi di una modesta ma sicura felicità, la vita come una lunga partita a carte che ricomincia ogni pomeriggio e non finisce mai. Sopravvivono come …

"Tagli per 26 miliardi fino al 2014", di Roberto Giovannini

È un’operazione che vale 26 miliardi di qui al 2014. «Non sono tagli lineari», assicura il presidente del Consiglio Mario Monti, «sarebbe stata una via più semplice ma abbiamo preferito intervenire nella struttura della spesa della Pubblica Amministrazione». Il day after il varo notturno del decreto legge della spending review – già firmato da Giorgio Napolitano – vede le prime (pesanti e negative) reazioni da parte di quell’ampia parte del lavoro pubblico e quelle categorie che si ritiene penalizzato dal giro di vite varato dal governo. La Cgil, con Susanna Camusso, parla di «manovra recessiva che distrugge lavoro», ma vista la posizione molto più morbida di Raffaele Bonanni e della Cisl l’impressione è che proteste ci saranno, ma che non si arriverà allo sciopero generale. La patata bollente se la ritrova il leader del Pd Bersani, che boccia i tagli sulla sanità, ma dovrà appoggiare un provvedimento che colpisce molti degli interessi che il suo partito rappresenta. Risparmi e nuove spese Il decreto legge vale 4,5 miliardi per il 2012, 10,5 per il 2013 e …

"Bersani con i sindaci e le Regioni: tagli non sostenibili", di Simone Collini

Il leader democratico su Monti: «Non si può dare la colpa 
al pompiere per il fuoco appiccato da Pdl e Lega» Ma avverte che «il Pd dirà come la pensa e come farà». Parla di primo mattino con il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani e con quello dell’Anci Graziano Delrio, oltre a molti altri amministratori locali sparsi in tutta Italia, per ascoltare la loro valutazione. E il discorso che Pier Luigi Bersani ascolta è ogni volta lo stesso: questa spending review non è sostenibile. Col passare delle ore emergono poi tutti i dettagli del decreto varato dal Consiglio dei ministri. E l’allarme lanciato da sindaci e presidenti di Regione, soprattutto per quel che riguarda i tagli alla sanità e i trasferimenti agli enti locali, si dimostra tutt’altro che infondato. «È paradossale che il titolo del decreto sia “revisione della spesa pubblica ad invarianza dei servizi ai cittadini”», scuote la testa Bersani. Perché i servizi, a leggere le 73 pagine del testo, inevitabilmente saranno a rischio. E nel Pd già si inizia a discutere …

"Spending review, la “stretta” all’istruzione c'è e si farà sentire", di Alessandro Giuliani

In attesa di prendere visione del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri contenente le “disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati” (spending review), il Governo ha reso pubblico un lungo comunicato stampa attraverso cui vengono riassunti tutti gli interventi previsti dal decreto. Disposizioni, come già rilevato su questa testata, nelle intenzioni del Governo dovrebbero far migliorare la produttività delle diverse articolazioni della Pa e consentire un risparmio per lo Stato di 4,5 miliardi per il 2012, di 10,5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014. La scuola è inserita nel raggruppamento I, denominato “Pubblica istruzione, Università, Enti di ricerca. Partiamo dall’utilizzo del personale docente in esubero (nell’anno scolastico ormai terminato si trattava di oltre 10mila insegnanti): il Governo avrebbe “previsto l’utilizzo in particolare dei docenti senza cattedra per attività di docenza in materie affini”. La davvero troppo generica espressione viene poi sostenuta con la necessità di adottare per ogni soprannumerario il dovuto “accertamento delle competenze necessarie a garantire il risultato didattico atteso. In particolare verificando il …

"Ecco i magnifici ragazzi del bosone i cervelli italiani che brillano al Cern", di Elena Dusi

«La scoperta del bosone di Higgs ha dato grande lustro all’Italia e onora il prestigio della scuola di fisica italiana che ci ha reso famosi nel mondo». Da Roma a Ginevra, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano manda i suoi complimenti agli scienziati italiani che lavorano al Cern e li invita al Quirinale a settembre. Nella città della fisica di Ginevra mercoledì è stata annunciata la scoperta dell’ultima particella elementare che sfuggiva alle osservazioni: il bosone di Higgs. Se il Cern con i suoi 10mila scienziati da 113 paesi è uno specchio del mondo, l’Italia ha un colore particolarmente brillante nella mappa. Brillante come la passione di Fabiola Gianotti, che mercoledì ha annunciato al mondo la scoperta del bosone di Higgs con il collega americano Joe Incandela. Gianotti, diplomata anche in pianoforte, da quasi tre anni guida Atlas. Questo grande occhio da 42 metri e 7mila tonnellate ha il compito di scrutare le particelle di dimensione infinitesima che sono le tracce del bosone di Higgs, con un lavoro che impegna 3mila fisici di tutto il …

"La fiducia torna solo con le regole", di Stefano Lepri

E’ ancora meno facile prendere di petto difetti annosi e intricati dell’Italia, come quelli che gonfiano e rendono inefficiente la spesa pubblica, quando in tutto il mondo le condizioni dell’economia tornano a peggiorare. La crisi globale che tra un mese compirà cinque anni e non è mai finita pone ora problemi nuovi, che sono politici nel senso più profondo del termine, e vanno riconosciuti come tali. Il cieco instabile potere della finanza rende oggi arduo sanare quegli squilibri enormi della globalizzazione (Paesi avanzati che vivono al di sopra dei propri mezzi, in debito verso i Paesi emergenti) che lo hanno fatto crescere a dimensioni spropositate. Le ricette di politica economica applicate finora – tutte, non solo quella neoliberista che ha condotto alla crisi – diventano o inefficaci o dannose. L’area euro fatica a risolvere i suoi problemi perché non riescono ad essere solidali tra loro le nazioni che la compongono. Negli Stati Uniti la ripresa stenta a causa della paralisi del governo, dovuta a contrasti politici mai così aspri, insomma a un calo della solidarietà …

"Protestano Pd e sindacati: solo tagli e Grilli prepara un nuovo decreto", di Roberto Petrini

Sale la tensione sul fronte sindacale dopo la lunga notte della spending review ma il governo tira dritto e rilancia. L’intervento di complessivi 26 miliardi di risparmi in tre anni (4,5 nel 2012, 10,5 nel 2013 e 11 nel 2014) non esaurisce l’azione di Mario Monti sul fronte dei tagli: durante la conferenza stampa che ha seguito il consiglio dei ministri il «numero due» del Tesoro Vittorio Grilli ha annunciato che l’esecutivo è alla ricerca di altri 6 miliardi: «Lo stop all’Iva aiuta il Pil: siamo riusciti a sterilizzare l’aumento, l’obiettivo è di farlo sparire», ha detto. Dunque già si lavora per evitare l’incremento di 2 punti dal luglio del prossimo anno. Nelle prossime settimane mentre la spending review affronterà il cammino parlamentare con l’obiettivo di essere approvata prima della pausa estiva – sono attesi nuovi provvedimenti di riorganizzazione della spesa: si interverrà sulle agevolazioni fiscali e sui contributi pubblici alle imprese. I prossimi interventi potrebbero arrivare dai «dossier» affidati poco più di un mese fa a Francesco Giavazzi, al quale erano state chieste analisi …