"Chi vuole solo tecnici e comici", di Michele Prospero
Grandi manovre sono in corso per restringere sine die lo spazio della politica. E non è un caso che a distinguersi nelle operazioni per bloccare sul nascere ogni tentazione di ritorno a un normale gioco politico sia il Corriere della Sera. L’immaginario del quotidiano di via Solferino prevede un bizzarro condominio. Da una parte abita Monti, celebrato con aggettivazioni persino mitiche quando gonfia i muscoli e mette a tacere i partiti e le organizzazioni sociali. Dall’altra imperversa Grillo, osannato perché i suoi seguaci sono degli abili tecnici in pectore, con l’aggiunta di un giovanile vitalismo, da benedire soprattutto quando si scaglia contro gli odiati «capponi di partito». È chiaro che se questo è lo scenario agognato, un carnevale in cui il tecnico e il comico conducono la danza, non rimane che gettare polvere addosso al solo partito rimasto faticosamente in vita in questi anni turbolenti. Antonio Polito nell’articolo di fondo di ieri arriva a scomodare il massimo della ingiuria rivolta a un politico di sinistra, cioè quella di essere in preda alla demoniaca doppiezza togliattiana …