Giorno: 13 Luglio 2012

"I fondi non salvano Pompei. Aperte solo quattro domus", di Alessandra Arachi

Stamattina gli scavi di Pompei rimarranno chiusi. Anche mercoledì mattina sono rimasti chiusi. E i sindacati, la Cisl in prima linea, giurano che continueranno così, a tenerli sbarrati un giorno sì e un giorno no, fino a quando non avranno quello che vogliono. Competenze accessorie non pagate da due anni. Ma pure un piano di riorganizzazione del personale. Sembra la ciliegina su una torta avvelenata. Anche stamattina i turisti che da ogni parte del mondo arrivano qui per ammirare le rovine della città antica soffocata dal Vesuvio troveranno i cancelli serrati e faticheranno a capire perché un patrimonio dell’umanità possa essere gestito come il cortile di un condominio di periferia. Non sembra cambiato nulla, neanche adesso che sono arrivati 105 milioni di euro dall’Europa, tutti per gli scavi più invidiati del mondo. Ieri, giovedì 12 luglio 2012, a chiedere all’ingresso quante domus era possibile visitare la risposta era secca: quattro. Nella cartina della Soprintendenza a disposizione per la visita (aggiornata, dicono) sono segnalate (con la possibilità dell’audioguida) una quarantina di domus aperte al pubblico. In …

"La strana maggioranza si fa sempre più strana", di Francesco Cundari

Non stupisce la stizza con cui Pier Luigi Bersani ha commentato la notizia dell’incontro tra Mario Monti e una folta delegazione del Pdl, prontamente ricevuta a Palazzo Chigi per discutere «pesi e misure» all’interno della Rai. Poco dopo avere attribuito agli effetti della concertazione l’origine storica dei mali da cui oggi il governo tenterebbe faticosamente di guarirci, e nel pieno della pesante manovra di tagli ai servizi sociali chiamata «spending review» (tagli tutt’altro che concertati con sindacati ed enti locali), il presidente del Consiglio, evidentemente, trova il tempo di concertare proprio in quell’unico campo in cui davvero, da quarant’anni, si è concertato anche troppo: la tv. Dalla «strana maggioranza», per usare l’efficace definizione con cui Monti ha battezzato l’eterogenea coalizione parlamentare che lo sostiene, era obiettivamente difficile aspettarsi luminose prove di coerenza, compattezza e coesione. E certo non può sorprendere che la televisione resti il «core business» del Pdl, l’unico argomento su cui non possa accettare mediazioni o concessioni di sorta, il solo tema dell’agenda di governo che stia davvero a cuore al partito del …

"L'Italia senza una legge sulla tortura tradisce la convenzione europea", di Gian Antonio Stella

Cesare Beccaria non avrebbe mai immaginato che due secoli e mezzo dopo il suo Dei delitti e delle penel’Italia sarebbe stata ancora priva di una legge contro la tortura. E la lettera che Amnesty International ha inviato al governo ricordandogli l’impegno a introdurre il reato, impegno violato da 25 lunghissimi anni, è un atto d’accusa che ci umilia. Era il 1987, quando l’Europa invitò gli Stati membri a ratificare la convenzione contro la tortura. Alla Casa Bianca c’era Ronald Reagan, al Cremlino Michail Gorbaciov, la Dc aveva il 34% dei voti, Napoli era in delirio per lo scudetto vinto grazie a Maradona, mezza Italia era innamorata di una Whitney Houston apparsa bellissima a Sanremo e i membri di un gruppo di ricerca di Pisa giravano gli atenei per spiegare come avevano fatto a collegarsi per la prima volta a Internet, di cui quasi tutti ignoravano l’esistenza. Insomma, era tantissimo tempo fa. Già il 7 marzo 1988 l’Ansa segnalava che il governo maltese aveva provveduto a ratificare la convenzione europea e spiegava che «il governo italiano …

"Editoria, nuove regole per il finanziamento pubblico", di Roberto Monteforte

Sono legge i nuovi criteri per l’assegnazione dei fondi pubblici per l’editoria alla stampa no profit, di idee, politica, cooperativa e delle minoranze linguistiche. Ieri la Camera ha convertito in legge il decreto del governo predisposto dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Peluffo. A favore hanno votato 454 parlamentari, i contrari sono stati 22 (idv e minoranze linguistiche) e 15 gli astenuti. Tra le principali innovazioni introdotte dal decreto vi è la correlazione tra contributi e vendite effettive delle testate. Passa al 25% (attualmente è al 15%) la percentuale relativa al rapporto tra le copie vendute e quelle distribuite necessaria per accedere ai contributi. Per le testate locali la quota è del 35%. Vengono considerate testate nazionali quelle che vengono distribuite in almeno tre regioni. Il 50% del contributo alle testate è calcolato in base ai costi per il personale dipendente, per l’acquisto della carta, della stampa e per gli abbonamenti ai notiziari delle agenzie di stampa. Tra i criteri per accedere al contributo vi è l’occupazione: il numero dei dipendenti, in prevalenza giornalisti, …

Bersani a Monti: «Noi preferiamo la concertazione», di Maria Zegarelli

Al leader Pd non sono piaciute le esternazioni del premier «Le riforme migliori le ho fatte sempre col dialogo». Intervista al Financial Times che lo definisce un leader responsabile «in grado di vincere le elezioni». All’Assemblea nazionale di domani i punti cardine della Carta di intenti da sottoporre ai futuri alleati. Quelle parole pronunciate l’altro ieri dal presidente del Consiglio Mario Monti «esercizi profondi di concertazione in passato con le parti sociali hanno generato i mali contro cui noi combattiamo e a causa dei quali i nostri figli e nipoti non trovano facilmente lavoro» non sono piaciute affatto in Largo del Nazareno. E ieri il segretario Pd lo ha esplicitato calibrando le parole ma con determinazione. Il dialogo e la concertazione «fanno bene a tutti», dice Pier Luigi Bersani arrivando nella sede Pd dopo l’incontro al Quirinale con Giorgio Napolitano con il quale ha discusso di legge elettorale. LA CONCERTAZIONE «Ognuno ha la sua esperienza, e io rispetto le esperienze di tutti. La mia commenta , di esperienza, mi dice che a me è capitato …

“Senza regole e senza fondi la nostra battaglia solitaria per difendere l’Appia Antica”, di Francesco Erbani

Da quando dirige l’ufficio della Soprintendenza che tutela l’Appia Antica, l’archeologa Rita Paris fa l’archeologa per un venti per cento del suo tempo. L’ottanta lo spende in altre incombenze. Mettere vincoli. Rigettare richieste di condoni. Studiare le carte degli avvocati pagati da chi non vuole vincoli e invoca condoni. Aggirarsi fra le norme che dovrebbero proteggere questo territorio di stupefacente bellezza, e che invece si aggrovigliano in un campionario di inefficacia. Sgranare gli occhi per scovare quali schifezze nascondono le plastichette verdi di un cantiere. Difendersi dal fuoco amico. Sollecitare i suoi superiori al ministero fino a strattonarli se si assopiscono. Tenere a bada la solitudine che, quando stringe la gola, le fa dire che tutto questo non ha senso e, subito dopo, che se mollasse sarebbe peggio. L’Appia Antica è un’area di verde e di archeologia grande 3.800 ettari. L’antica strada romana scorre fiancheggiata di pini a ombrello in un lembo di campagna che arriva nel cuore di Roma. Rita Paris la custodisce dal 1996, quando gliel’affidò l’allora soprintendente Adriano La Regina. Dal 2004 …

"Spending review, il Pd non ci sta: ecco gli emendamenti sulla scuola", di A.G. da La Tecnica della Scuola

Saranno presentati alla Camera e al Senato. Non piace la gestione dei soprannumerari, la trasformazione degli inidonei in Ata, la riduzione del contingente di prof da mandare all’estero e l’abbattimento del tetto delle tasse universitarie. Il Governo non potrà non tenerne conto. La posizione critica del Partito democratico sulla necessità di modificare molti dei provvedimenti inclusi nel decreto sulla spending review, approvato la scorsa settimana dal Cdm, si sta traducendo in una serie di emendamenti. Da presentare sia alla Camera che al Senato. Nel primo caso a farsi portavoce della richiesta ufficiale delle modifiche da apportare al decreto salva conti dello Stato è la responsabile del settore per il partito, Francesca Puglisi, reduce da un incontro con una rappresentanza dei precari della scuola. Puglisi ha detto che “l’Italia ha bisogno di una scuola pubblica di qualità per tornare a crescere. Per questo il Partito Democratico chiede con forza al Governo di correggere le misure sulla scuola che prevedono di immettere nelle classi, a prescindere dalla materia e dall’ordine di scuola per cui sono abilitati ad …