Borgonovo Val Tidone (Pc) – Chiusura Festa Pd
Chiusura Festa PD con On. Manuela Ghizzoni
Chiusura Festa PD con On. Manuela Ghizzoni
Il Parlamento farà la sua parte su sviluppo e crescita. “Per esprimere un giudizio complessivo è necessario aspettare il testo definitivo, ma da quanto emerso sinora, in particolare per il settore della conoscenza, sembra che la visione strategica che ha guidato la Spending Review nel settore della conoscenza sia debole. -lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura, scienza e Istruzione della Camera dei deputati – La revisione della spesa pubblica è necessaria per indirizzare il nostro Paese verso un futuro di sviluppo. Quando questa, però, si abbatte su ricerca e università, attraverso la chiusura di piccoli enti di ricerca, indipendentemente dalla loro capacità produttiva, e con blocco del personale, si rischia di trovarsi un pugno di mosche in mano. Il rapporto tra tagli effettuati e risparmi risulta negativo: non è sopprimendo piccoli enti di eccellenza, che fanno parte della storia della ricerca italiana, che si avrà un bilancio positivo per le casse dello stato e un supporto per il progresso. Adesso il Parlamento farà la propria parte – ha concluso la presidente Ghizzoni – …
Con gli interventi odierni il risparmio per lo Stato sarà di 4,5 miliardi per il 2012, di 10,5 miliardi per il 2013 e di 11 miliardi per il 2014, per un totale di 26 miiardi di euro. 4,5 miliardi i tagli subito. Salvi i piccoli ospedali, 60 province in meno, slitta l’aumento Iva (era previsto a ottobre, sarà nel 2013), niente fondi alle scuole paritarie: “Non abbiamo toccato né scuola né sanità”. Dopo sette ore di riunione, Il Consiglio dei ministri ha approvato nella notte il decreto legge «disposizioni urgenti per la riduzione della spesa pubblica a servizi invariati» (spending review), la «seconda rata», come la definisce il premier Mario Monti in conferenza stampa, dell’operazione di revisione della spesa pubblicata. Che, assicura il Professore non prevede «tagli lineari» ma bensì una sforbiciata «ponderata». Si tratta, dice, di una «missione collettiva» pensata «per i cittadini» e che per i prossimi sei mesi del 2012 comporterà tagli per 4,5 miliardi, che l’anno successivo salgono a 10,5 e a 11 nel 2014. E nonostante numerosi stop and go, …
«Proprio dalle grandi crisi tendono a scaturire le rotture più profonde», scriveva qualche giorno fa Gianni Cuperlo, sollecitando il Pd e le forze progressiste a non rinunciare a coltivare l`utopia, la prospettiva di un cambiamento radicale. Condivido. Siamo di fronte al fallimento di un modello in cui è stata egemone la destra su scala mondiale e rispetto al quale la sinistra di governo, in Europa e non solo, non è stata in grado di elaborare una visione alternativa e credibile. Questa inadeguatezza ha coinciso con la perdita di peso della politica, organizzata ancora in gran parte su scala nazionale, nei confronti dei poteri globali della finanza e della comunicazione. È dunque indispensabile prendere le mosse da una riflessione strategica sull`Europa che affronti le contraddizioni che questa crisi ha fatto emergere drammaticamente. Queste contraddizioni possono avere un effetto deflagrante oppure spingere l`Europa, e i soggetti politici che credono nell`utopia realistica del progetto originario, a compiere una svolta. «In ogni singolo stato dell`Europa – scrive Ulrich Beck – si è finora potuta adottare la metafora nota e …
Caro direttore, Tullio Gregory (sul Corriere del 27 giugno) attribuisce all’equilibrio imperfetto del Comitato internazionale di esperti la distrazione del Documento strategico del Cnr sulla cultura umanistica. Avendo auspicato un dibattito ampio e costruttivo, non è mia intenzione replicare difendendo posizioni e indirizzi, ma portare punti a chiarimento e se possibile provocare ulteriori riflessioni. L’equilibrio imperfetto non è un felice ossimoro, ma un dato di fatto. È inutile negarlo. È più agevole dialogare per macroambiti culturali piuttosto che per singole specificità. Ed è indubbio che alcune aree scientifiche, per storia, metodo, sensibilità, probabilmente scaltrezza degli stessi ricercatori, tendano con maggiore facilità a proporsi, presentarsi, riconoscersi e farsi riconoscere come masse critiche omogenee e coese, salvo poi frantumarsi in mille e mille rivoli. La ricca articolazione della cultura umanistica dovuta alla specificità, autorevolezza e spesso anche alla individualità delle ricerche non ha fino a oggi favorito l’agglomerazione, tanto che quella più utilizzata resta sostanzialmente un ibrido concettuale di scarsa capacità attrattiva e rappresentativa. Ma non per questo però si disconosce valore e presenza. Quanto poi questa …
Finalmente la Rai ha il proprio “governo” e può quindi tentare di risollevarsi dalle crisi. Si può criticare il fatto che Monti abbia nominato al vertice di Viale Mazzini due “guardiani dei conti” i quali poco sanno di Rai e di multimedialità. Ma va aperto loro tutto il credito necessario. Certo, il centrodestra, con le solite manovre di basso livello (avallate in corsa da un presidente del Senato sdraiato sulla sua parte politica) si è assicurato di nuovo la maggioranza in Cda. Come ai cari vecchi tempi. Grazie a Schifani e grazie all’assenza in Vigilanza del solito Marco Beltrandi radicale (ma l’impassibile Pannella denuncia, come un disco rotto, lo «scempio partitocratico» della Rai…). Ai nuovi amministratori Rai (che il Pd ha concorso a eleggere seguendo con saggezza le corrette indicazioni delle associazioni) va ricordato che le crisi da affrontare sono parecchie. I conti non vanno per niente bene, ma minacciano di venire appesantiti dalla più generale crisi di identità del servizio pubblico, del suo rapporto con gli abbonati. Un caso fresco: la Rai ha avuto …
D’ora in poi i partiti potranno contare su un finanziamento pubblico dimezzato ma la vera novità è che le risorse così risparmiate nel 2012 e nel 2013 andranno direttamente a finanziare la ricostruzione delle aree colpite dalle calamità naturali dopo il 2009. Si tratta di 165 milioni (91 per quest’anno, 74 per il prossimo) che già fra 15 giorni potrebbero transitare dalla disponibilità di cassa del Parlamento a quella del Tesoro per essere destinati alla ricostruzione dell’Emilia e dell’Abruzzo, regioni colpite dai terremoti, ma anche alle Cinque Terre e alle aree del Messinese flagellate dalle alluvioni. Questi 165 milioni andranno comunque principalmente ad alimentare una parte del fondo istituito dal governo per l’Emilia. Ieri il presidente del Consiglio ha firmato l’apposito decreto che stabilisce la ripartizione dei fondi per la ricostruzione (contributi fino all’80% dei costi sostenuti dai privati e dalle imprese) tra le regioni: il 95% dello stanziamento spetterà all’Emilia Romagna, il 4% alla Lombardia, l’1% al Veneto. Nel 2013 e 2014 la ripartizione verrà rideterminata dopo la definitiva valutazione dei danni. Il fondo …