Giorno: 19 Luglio 2012

"L'uomo della pianura", di Dario Franceschini

La piccola stazione era sempre pulita e ordinata. Per arrivare ai binari si attraversava l’androne, con la biglietteria su un lato e l’orario dei treni attaccato sul muro opposto, dietro le due panche di legno che servivano da sala d’attesa. La ferrovia passava un po’ lontana dal centro del paese, perché il ponte sul Reno l’avevano costruito in un punto dove il fiume era più stretto e così, per raggiungerla, si era dovuta fare una strada lunga e diritta, costeggiata da due filari di pioppi che tagliavano la pianura. Ogni mattino presto, d’estate e d’inverno, Udilio Cesari la percorreva lentamente, appoggiandosi al bastone. Andava sul marciapiede del primo binario, entrando dal cancelletto di fianco all’edificio, senza mai attraversare l’androne della biglietteria. Poi raggiungeva una vecchia panchina di legno verde accostata al muro della stazione, la puliva appena con un fazzoletto e si sedeva. «Pensa di certo ai suoi anni in America», mormoravano i paesani in attesa dei treni. Stava appoggiato con le mani sul bastone davanti a sè, con lo sguardo fisso per ore sulla …

Vecchi “Liberazione Urru grazie all’impegno di migliaia di persone”

Grande soddisfazione per la liberazione viene espressa da tutto il gruppo Pd in Regione. “Questa felice conclusione, dopo mesi di sofferenza, rappresenta uno stimolo importante per continuare a rafforzare la cooperazione internazionale con la popolazione Saharawi”: lo afferma il consigliere regionale Pd Luciano Vecchi in merito alla liberazione della cooperante italiana Rossella Urru. “Innanzitutto vorrei esprimere grandissima soddisfazione per la liberazione di Rossella Urru. – dichiara il consigliere regionale Pd Luciano Vecchi – Abbiamo avuto modo di conoscere direttamente Rossella, nel suo generoso impegno umanitario a favore del popolo Saharawi, al quale la nostra Regione è fortemente legata. L’esito positivo del drammatico rapimento della cooperante italiana è una vittoria non solo della diplomazia, ma della mobilitazione di migliaia di persone tra cittadini, associazioni, movimenti e istituzioni, che si sono spese in prima persona per la sua liberazione, senza abbandonare mai la speranza. Questa felice conclusione – conclude Luciano Vecchi – dopo mesi di sofferenza, rappresenta uno stimolo importante per continuare a rafforzare la cooperazione internazionale con la popolazione Saharawi, rifugiata ormai da decenni in Algeria. …

Cinecittà: Ghizzoni (Pd), piano industriale non è questione privatistica

“Il piano industriale di Cinecittà non può, e non deve, restare una questione privatistica. Il Parlamento, e in particolare la Commissione competente, hanno il compito di verificare lo stato di un patrimonio professionale, culturale e industriale, riconosciuto nel panorama internazionale – lo dichiara Manuela Ghizzoni, presidente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati, annunciando per giovedì prossimo l’audizione in Commissione delle rappresentanze sindacali dei lavoratori di Cinecittà – L’audizione della delegazione dei lavoratori di Cinecittà è solo un primo passo che la commissione compirà per fare luce su quanto sta accadendo nel più importante polo cinematografico del Paese. Nei prossimi giorni – annuncia Ghizzoni – chiederemo di audire anche il Ministro Ornaghi. Lo Stato continua a trattenere una quota del 20% di Cinecittà Studios, pertanto non può esimersi dalla verifica dell’adempimento contrattuale e dal garantire che la vocazione culturale di un luogo simbolo del cinema italiano sia mantenuta. Gli studi di Cinecittà sono un bene comune del nostro Paese e – ha concluso Ghizzoni – come tale devono essere rinnovati e valorizzati, affinché tornino ad …

«I tagli alla ricerca sono un suicidio», intervista a Craig Venter di Elisabetta Tola

Ciò che noi chiamiamo presente, per lui è già passato. Il biologo Craig Venter, tra i primi scienziati a sequenziare il genoma umano, racconta le tecnologie studiate dai suoi laboratori per fare fronte alle sfide del futuro. Mentre la popolazione mondiale viaggia verso gli 8 miliardi di abitanti, la biologia si prepara a fornire soluzioni per fronteggiare carestie, pandemie e cambiamenti climatici. Con la biologia sintetica, per esempio, si può sfruttare l’anidride carbonica rilasciata dalle industrie per produrre cibo e carburanti «verdi», mentre lo studio del Dna consentirà di trasformare le informazioni genetiche scambiate via internet in materia vivente. «Possiamo trasformare questo pianeta ma la ricerca deve avanzare», dice Venter. Che aggiunge: «Le organizzazioni che non si rinnovano sono destinate a diventare un ricordo del passato. E questo vale anche per le università». La genetica, lei sostiene, rappresenta una promessa per rafforzare la sicurezza alimentare. Quali sono i problemi da affrontare?
«Entro 11 anni si prevede che avremo un miliardo di persone in più sul pianeta Terra. La popolazione è cresciuta in proporzioni preoccupanti e oggettivamente …

"Il mosaico della ripresa", di Pier Paolo Baretta

La buona notizia è che, secondo Bankitalia, nel 2013 la nostra economia riprenderà. Per intanto il Pil viaggia verso meno 2% e la disoccupazione a meno 11%. Ma, c’è da augurarsi che abbia ragione la nostra Banca centrale, perché la notizia cattiva è che la speculazione non smette di insidiarci. Il diffuso timore che il mese di agosto rappresenti una occasione ghiotta per gli speculatori sta assillando il governo e accentua la incertezza del quadro nel quale siamo chiamati ad operare e che il ministro Grilli non ha nascosto nel suo intervento alla camera. Come se non bastasse, il presidente Monti ha dichiarato, nei giorni scorsi, che più ci avviciniamo alle elezioni più l’attacco speculativo contro l’Italia aumenterà. Il che sposta esplicitamente sul quadro politico la querelle finanziaria. Ciò che appare più preoccupante, per noi, infatti, non è tanto la adozione di politiche rigorose di risanamento, che condividiamo, ma lo scarto, che c’è, tra le fatiche che stanno facendo i governi e i popoli per risanare i conti e rilanciare l’economia e il non riconoscimento …

"Vent’anni, nessuna verità", di Walter Veltroni

Credevamo di avere visto il peggio, col cratere di Capaci che inghiottiva, come in un bombardamento, la vita di Giovanni Falcone, di sua moglie e dei ragazzi della scorta. Credevamo che il fondo fosse stato toccato se la mafia poteva permettersi una dichiarazione di guerra così aperta e sfacciata, non un omicidio (ché quelli ne aveva consumati a decine anche contro i vertici dello stato e della politica) ma una strage, con una tattica che sembrava rovesciare le vecchie regole mafiose. Credevamo. Ma fummo costretti a vedere di più, un fondo ancora più buio. Vent’anni fa a via D’Amelio, sotto le finestre della vecchia madre Maria Lepanto, la mafia metteva in scena un nuovo atto terroristico: un’autobomba ammazzava Paolo Borsellino e con lui Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Quando qualcuno dice che sembrava Beirut e non Palermo non sta esagerando: la strada a brandelli, le case bucherellate, le finestre infrante, un groviglio di vetri, schegge, rottami e corpi. Credo che venti anni dopo si debba raccontare e …

"Stralciare il comparto ricerca dalla spending review" di Roberto Gualtieri

Fin dal 2008 le classi dirigenti più avvedute dei maggiori paesi mondiali si sono date l’obiettivo di trovare risorse da investire nella formazione e nella ricerca come risposta a breve e a lungo termine alla crisi economica. Per usare le parole del ministro statunitense dell’istruzione, ci si è impegnati per «tenere i giovani a studiare e i professori a insegnare». L’Italia ha rappresentato un’eccezione a questa strategia generale: fin dal 2005 infatti il nostro Paese ha avviato una lunga opera di ridimensionamento delle risorse pubbliche per la formazione e la ricerca. La decisione è stata giustificata con la teoria del «secchio bucato»: l’inutilità cioè di risorse impiegate in un presunto sistema inefficiente, destinato inevitabilmente a disperderle in sprechi. Questa linea ha caratterizzato governi di opposti schieramenti, sia pure con una differenza fondamentale. Negli anni del centro-sinistra, tra il 2006 e il 2008, i tagli delle risorse alla scuola, all’università e alla ricerca sono stati parte di una generale strategia di diminuzione del debito pubblico; in quelli del centro-destra invece l’intero comparto ha subìto una fortissima …