Giorno: 9 Luglio 2012

Ma Bersani per il 2013 ha un'altra idea: «Toccherà a noi creare la maggioranza», di Maria Teresa Mieli

La frase del premier Mario Monti sull’incertezza politica del dopo-voto in Italia non ha turbato Pier Luigi Bersani più di tanto. Il segretario del Partito democratico non l’ha interpretata (o non ha voluto interpretarla) come una riproposizione anche per il futuro dell’attuale grande coalizione, guidata magari dallo stesso presidente del Consiglio. Secondo il leader del Pd si tratta di «una normale constatazione», dovuta al fatto che, tra grillini, Pdl versione Berlusconi e problemi economici, per qualsiasi governo la prossima non sarà una legislatura facile. Anzi. E «comunque è la straordinarietà dell’oggi» che, per Bersani, «porta necessariamente all’interrogativo sul domani». E la «straordinarietà dell’oggi» è questa maggioranza, non politica e non coesa, litigiosa e poco affine, che regge un esecutivo tecnico. Perciò il segretario del Pd non ha dubbi: «Tocca a noi — ripete spesso e volentieri — costruire un programma di governo per il 2013, con una maggioranza solida politicamente». È una sfida difficile, il leader del Partito democratico non vuole nasconderlo, ma è anche una sfida che il Pd «dovrà giocare in prima persona, …

"La spendig review decreta che l’abilitazione è carta straccia", da La Tecnica della Scuola

Che l’abilitazione all’insegnamento specifico di una data disciplina sia diventata superflua o addirittura carta straccia lo avevamo capito già con le tabelle di confluenza sostitutive di un tardivo regolamento di accorpamento delle classi di concorso. Con il comma 17 dell’art.14 del decreto legge 95 del 6 luglio 2012, questa evidenza viene addirittura decretata in modo inequivocabile. Infatti in questo particolare comma c’è scritto quanto segue: Al personale dipendente docente a tempo indeterminato che, terminate le operazioni di mobilità e di assegnazione dei posti, risulti in esubero nella propria classe di concorso nella provincia in cui presta servizio, è assegnato per la durata dell’anno scolastico un posto nella medesima provincia, con priorità sul personale a tempo determinato, sulla base dei seguenti criteri: a) posti rimasti disponibili in altri gradi d’istruzione o altre classi di concorso, anche quando il docente non è in possesso della relativa abilitazione o idoneità all’insegnamento, purché il medesimo possegga titolo di studio valido, secondo la normativa vigente, per l’accesso all’insegnamento nello specifico grado d’istruzione o per ciascuna classe di concorso; b) posti …

"Statali, gli esuberi sono 24mila", di Valerio Raspelli

Sono 24mila i dipendenti pubblici in esubero. Lo si spiega nella relazione alla spending review: circa 11mila nei ministeri e negli enti pubblici non economici (di cui 5.600 nei ministeri) e 13mila negli enti territoriali (escluse le regioni). Tra gli 11mila nei ministeri sono 6mila i pensionabili al 31/12/2011 e 2mila negli enti locali. I soggetti che hanno maturato i requisiti al 31/12/2011, sono rilevati sulla base di un importo medio di buonuscita/Tfr stimabile in circa 87mila euro per quanto concerne i dipendenti di ministeri e gli enti pubblici non economici e in circa 50mila euro per quanto concerne i dipendenti di enti locali, a fronte di un maggior onere pensionistico (di fatto compensato da minor costi retributivi e quindi non incidente sui saldi di finanza pubblica). Si stimano così gli effetti in termini di erogazione anticipata di buonuscita/Tfr (tenuto conto nella valutazione che in assenza della disposizione i soggetti in esame avrebbero acceduto al pensionamento in parte nel 2013 e in parte nel 2014 e delle relative regole di liquidazione della prestazione di buonuscita/ …

«I Comuni non accettano i tagli lineari» di Roberto Monteforte

«Non sono accettabili tagli lineari ai trasferimenti verso i comuni italiani. Il governo ci aveva garantito che si sarebbe operato contro gli sprechi, invece, si procede verso un puro taglio alle risorse destinate ai comuni. Abbiamo offerto la nostra massima disponibilità per una razionalizzazione dei costi, per una rapida definizione dei costi standard e per una riduzione degli spechi. Se, invece, tutto si trasformerà in un taglio lineare per di più imposto dall’alto, ci sarà la nostra più ferma opposizione». Lo mette in chiaro il presidente dell’Anci, l’associazione dei comuni italiani, il sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio. Il messaggio al premier Mario Monti è chiaro: non si cambino le carte in tavola. Che cosa accadrebbe se si procedesse già quest’anno al taglio lineare di 500 milioni di euro sui trasferimenti ai comuni? «Siamo praticamente a quattro mesi dalla chiusura del bilancio del 2012 e tagliare i trasferimenti nell’ultima parte dell’anno significa mandare in dissesto la gran parte dei comuni interessati. Se poi guardiamo ai 2 miliardi di cui si parla per il 2013 andiamo …

“Con la nostra ricerca cresce tutta l’economia”, di Cristina Galavotti

Che l’annuncio della scoperta del bosone di Higgs potesse essere il canto del cigno della fisica italiana, non l’avevamo messo in conto. Tutto avrebbe fatto pensare il contrario: l’enorme valore del contributo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) al Cern, provato dalla presenza di moltissimi italiani ai vertici del Laboratorio Europeo, la gioia senza ombre di centinaia di scienziati, e l’entusiasmo del grande pubblico. Eppure sabato, ad appena tre giorni dall’evento, è arrivato quella che suona come una condanna a morte. Tra tutti i grandi enti l’Infn è il più colpito dai tagli alla ricerca previsti dalla spending review. Nadia Pastrone, dell’Infn di Torino, coordinatrice dei fisici italiani impegnati in Cms (uno dei due esperimenti che hanno scoperto la nuova particella), non nasconde gli enormi problemi che si profilano. Dopo l’entusiasmo del giorno dell’annuncio, come si sente oggi? «Estremamente preoccupata, questa decisione è un vero disastro e non ce la saremmo aspettata. Per molti anni abbiamo cercato di essere un ente virtuoso e di mantenere al minimo le spese fisse, come gli stipendi, in modo …

"Ricerca, salvare le eccellenze", di Giovanni Bignami

Per fortuna che c’è l’Anvur, l’Agenzia nazionale per la valutazione della ricerca, ci dicevamo fino a ieri. Ha appena lanciato un megaprogramma di valutazione degli enti di ricerca per poi presentare al governo una lista ragionata dei «buoni e dei cattivi». Un lavoraccio per valutatori e valutandi, ma tutti l’abbiamo fatto volentieri, soprattutto noi degli enti di ricerca. Finalmente, ci dicevamo, avremo un giudizio di merito basato su standards internazionali, in base al quale assegnare i fondi. Noi dell’Istituto nazionale di Astrofisica ci sentivamo particolarmente contenti: qualunque graduatoria internazionale mette l’Inaf (e l’Italia) al quarto/quinto posto assoluto al mondo per produttività scientifica nel campo astrofisico. Ci eravamo, quindi, sottoposti volentieri al non piccolo sforzo della valutazione, contenti che l’Italia, finalmente, avesse anche lei una Agenzia ad hoc, come le grandi nazioni, da Usa a Francia. E pazienza se tutto il processo ha un suo costo: soldi ben spesi, ci dicevamo, pur di riuscire a far valere il merito, forse per la prima volta in Italia. Invece, colpo di scena: senza aspettare i risultati della valutazione, …

"Esternazioni irresponsabili", di Tito Boeri

Giorgio Squinzi è un noto appassionato di ciclismo. Sarà forse per questo motivo che ha deciso di ispirare la sua personale interpretazione del ruolo di Presidente di Confindustria al temperamento di un corridore di altri tempi. Ogniqualvolta si trova a commentare una qualche scelta del governo, non trova di meglio che ripetere la celebre frase di Gino Bartali al termine di ogni gara in cui non avesse trionfato: «L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare». Peccato che ciò su cui viene chiesto il parere di Squinzi non sia il risultato di una tappa del Giro, ma le scelte di un governo che opera in condizioni di emergenza con gli occhi del mondo puntati addosso. Peccato che Squinzi non si riferisca come Bartali a una sua prestazione, non parli del tempo da lui impiegato nella salita dello Stelvio, ma intervenga a nome di tutti gli industriali italiani, impegnati oggi in una prova molto più difficile di una salita di 24 chilometri. C’è sempre un tempo di apprendimento nel cambiare mestiere e speriamo che Squinzi rapidamente capisca …