"Terremoto, la solidarietà passa anche per il cibo", di Carlo Petrini
Ricordo che quando ci fu l’alluvione del ’94 nelle Langhe, che fece danni ingenti e si portò via anche vite umane, uno dei primi segnali del ritorno alla normalità si ebbe quando ricominciarono ad aprire i bar, le osterie e altri luoghi di socializzazione. Non tanto perché delle attività commerciali ricominciavano a lavorare, ma piuttosto perché le persone avevano posti in cui incontrarsi, per cui uscire. La stessa sensazione, anche se il ricordo del terremoto è troppo fresco e presente concretamente, l’ho avuta a Bomporto presso La Lanterna di Diogene, un’osteria modello (con orto e acetaia) che impiega alcuni ragazzi portatori di handicap, danneggiata dal sisma ma che circa una settimana fa mi ha invitato a una serata che voleva anche essere un modo per annunciare al mondo che si riparte. La stessa cosa me l’hanno raccontata quelli che erano presenti all’osteria Entrà di Massa Finalese nei pressi di Finale Emilia. L’oste Antonio Previdi, insieme alla sorella cuoca e proprio con l’aiuto di Giovanni della Lanterna di Diogene, ha riaperto ufficialmente le danze. Una cena …