Giorno: 22 Luglio 2012

"Nuovi contratti al via. Effetto Marchionne sui metalmeccanici", di Giuseppe Vespo

La campagna è stata inaugurata dai ferrovieri: dal primo settembre in novantamila si ritroveranno con un nuovo contratto che, tra le altre cose, allunga la settimana di lavoro da 36 a 38 ore, mentre i cugini di città, gli autoferrotranvieri, non riescono ancora a riscrivere la loro parte del cosiddetto contratto unico della Mobilità. Da domani la stagione dei rinnovi dei contratti nazionali di categoria prende vita con uno dei confronti più aspri, quello dei circa due milioni di metalmeccanici. Per la prima volta, lamenta la Fiom, Federmeccanica si riunirà solo con Fim e Uilm per riscrivere le regole delle tute blu che scadono a dicembre. Fuori dalla sede di Confindustria, l’organizzazione guidata da Maurizio Landini terrà un presidio di protesta che si ripeterà davanti alle sedi locali degli Industriali. Per l’occasione i lavoratori incroceranno le braccia. ACCORDO VIOLATO La Fiom punta il dito contro Federmeccanica, che ha invitato i metalmeccanici Cgil a un confronto separato. Invito respinto al mittente, con tanto di accusa di discriminazione: secondo le tute blu Cgil, gli industriali guidati da …

"Il voto anticipato può battere lo spred?", di Eugenio Scalfari

La giornata di venerdì non è stata la più felice sui mercati europei. In particolare non lo è stata per la Spagna e per l’Italia, ma — almeno per noi — nulla che somigliasse a un’ondata di panico. Quella mattina il governo ha lavorato tranquillamente esaminando una serie di provvedimenti in gestazione. Monti ha dichiarato che «il contagio era da tempo un problema con il quale ci si deve misurare» e che «l’Italia i suoi compiti li ha già fatti e altre manovre restrittive non sono e non saranno all’ordine del giorno». Il giorno prima si era recato al Quirinale. L’incontro è stato messo in relazione — da alcune voci interessate a diffondere nervosismo e incertezza — con il ribasso delle Borse e con il “contagio”, come se il premier l’avesse scoperto solo allora; i ribassisti sono specializzati nel manipolare i fatti per rendere più profittevoli le loro iniziative. Sta di fatto che il colloquio con il Quirinale aveva tutt’altro tema; un tema che Monti sta rimuginando da tempo e che al punto in cui …

"Responsabilità e opportunisti", di Claudio Sardo

In questa estate infuocata e così carica di paura per le sorti dell’Europa e per la stabilità finanziaria del nostro Paese, è doveroso il richiamo alla responsabilità. Nessuno – istituzioni, partiti, forze sociali, cittadini – può sottrarsi. Ma l’esercizio della responsabilità non è solo la pretesa di un comportamento altrui. Il premier Monti si sta prodigando per mettere l’Italia in sicurezza, minacciata com’è dai tassi troppo elevati con cui è costretta a finanziare il proprio debito. E la sua preoccupazione è condivisibile, compresa l’indicibile riserva di elezioni anticipate in autunno qualora l’emergenza si rivelasse tecnicamente ingovernabile da un governo di tecnici. Tuttavia anche il presidente del Consiglio dovrebbe evitare di rappresentare i nostri affanni sui mercati come se questi dipendessero dal «rischio democratico» delle elezioni future: non si può passare di colpo dalla narrazione di uno spread impennatosi per colpa del governo precedente al racconto di un spread che resta alto per colpa del governo futuro. Ci vuole misura, e rispetto, per la regola democratica, che resta la via maestra per il riscatto di un …

"L'abitudine alla violenza", di Michele Serra

Il giovane americano “normale” che si arma fino ai denti e fa strage di innocenti è una figura ormai tragicamente classica della cronaca nera. Ma così come nessuno ricorda niente, o quasi, degli autori delle stragi di Austin, o di Columbine, o di Fort Hood (non il nome, non il volto, non una qualche specifica vocazione al male), presto nessuno ricorderà niente di questo James Holmes, che si è accanito contro una folla di ragazzi e bambini a Denver, Colorado. L’anonimato — l’implacabile anonimato che la società dello spettacolo ha trasformato nella più definitiva, nella più insopportabile delle colpe — è l’ingrediente più vistoso di queste orribili mattanze. È il solo tratto comune tra le povere vittime e il loro carnefice, un essere umano impazzito o marcito nel bozzolo infetto della porta accanto, dove ha progettato per mesi o magari per anni, come via d’uscita dalla sua nullità, un tiro a segno da record. L’appuntamento è dentro un cinema, in un supermercato, in una scuola, dovunque si concentrino tante sagome umane quante ne bastano a …

"Tasse università: aumenti indecenti", di Mariagrazia Gerina

Le tasse pedagogiche sono l’ultima frontiera della spending review. Qualcuno in passato era arrivato a sostenere la bellezza del tributo versato allo Stato. Ma nessuno, ancora, si era spinto a suggerirne quasi il valore educativo, insieme all’aumento. Più si paga, più si impara? Se così fosse, gli studenti italiani dovrebbero davvero eccellere. Visto che le tasse che pagano sono già adesso tra le più alte d’Europa (più care, solo quelle di Regno Unito e Olanda). E invece succede che le università italiane devono fare i conti con 31mila matricole in meno rispetto a dieci anni fa. Ventenni, certo, scoraggiati anche dai costi dell’università. Non a caso, finlandesi, norvegesi, danesi, svedesi, islandesi, cechi per incentivare le iscrizioni non fanno pagare tasse. Il governo Monti ha scelto tutt’altra strategia. Nella revisione della spesa ha inserito una serie di norme che permetteranno in sostanza gli atenei di far pagare più tasse ai loro studenti. Il ministro Profumo, appunto, sostiene anche che ci sia un risvolto pedagogico in tutto questo. Il «processo di responsabilizzazione dei nostri studenti» – spiega …