Mese: Dicembre 2013

“Uguaglianza e merito”, di Nadia Urbinati

Si parla spesso del merito come della soluzione ai problemi della nostra società bloccata da un sistema farraginoso e burocratico e da un perverso abito clientelare che premia chi ha amici potenti, non chi ha capacità. Per questo, merito e lavoro appaiono come una coppia inscindibile: il primo come condizione per il secondo. Da un’interessante analisi del voto delle primarie del Pd dell’8 dicembre scorso condotta dall’Osservatorio sulla Comunicazione Politica dell’Università di Torino, risulta che questa sia la tesi vincente e il segno dell’identità ideologica della nuova sinistra centrista. Tra i dati aggregati e interpretati da Luciano Fasano e dai suoi collaboratori emerge che nel suo complesso il Pd è un partito di centro-sinistra autentico nel quale la componente legata alla sinistra tradizionale è scarsamente rilevante nel suo elettorato e ancora di meno tra gli eletti. A comprovare questa valutazione è la collocazione del merito accanto al lavoro e distante dall’eguaglianza nelle proposte dei delegati del gruppo che ha raccolto più consensi. Non da oggi, il merito gioca un ruolo di primo piano nella riconfigurazione …

“Matteo contro tutti”, di Elisabetta Gualmini

L’intervista di ieri di Renzi sulla Stampa contiene cinque proposizioni che fanno capire molto bene qual è la postura del nuovo leader Pd nei confronti del governo e immaginare quali saranno le sue prossime mosse. Primo. Io non sono come Letta e Alfano. Renzi, senza giri di parole, marca la completa discontinuità della sua storia rispetto a quella del premier e del vicepremier. E questo nessuno lo può mettere in dubbio. Sono due mondi e due visioni della politica sideralmente opposte che hanno ben poco in comune. Non basta l’età a tenerle agganciate. Letta e Alfano sono arrivati a ricoprire vari incarichi politici, e certamente il più elevato della loro carriera, quello attuale, per nomina dall’alto, da parte di politici parecchio più anziani di loro. Renzi ci è arrivato con voti conquistati dal basso, ponendosi in aperto contrasto con chi ha mandato avanti i primi due. Renzi può far pesare voti, non generiche dichiarazioni di stima, già presi o attesi, che i coinquilini di Palazzo Chigi non hanno. Secondo. Il governo va facendo marchette. In …

“I padroni dell’Universo”, di Federico Rampini

C’è un fondo d’investimento che si compra un’intera città della California in bancarotta. C’è quello che controlla da solo il 7% di tutta la ricchezza mondiale, 15.000 miliardi di dollari. C’è il finanziere d’assalto che sfida Apple e si presenta, nientemeno, come il difensore dei piccoli azionisti. The “Masters of the Universe sono tornati”. I giganti della finanza americana rinascono più forti che mai. Il crac sistemico del 2008, che sembrava averli spezzati, è ormai un ricordo lontano. Se ne accorge anche Hollywood, con il duo Martin Scorsese-Leonardo Di Caprio dedica a “The Wolf”, il Lupo di Wall Street, il film più atteso di questo fine 2013. Degna chiusura di un anno che ha visto Wall Street polverizzare ogni record, con l’indice Standard & Poor’s 500 in rialzo del 30% rispetto al primo gennaio. The Economist dedica una copertina a Blackrock, il fondo d’investimento più grande del mondo, il primo azionista in metà delle 30 maggiori multinazionali del pianeta. E lo raffigura come una roccia nera che incombe su sfondo di cielo azzurro, un’immagine che …

“Vi racconto chi era Alessandra che aprì Palermo alla scuola”, di Mila Spicola

Mi chiamò una mattina dei primi di novembre nel 2007. “Ciao sono Alessandra Siragusa, sei Mila? Volevo incontrarti.” Erano i primissimi giorni del neonato PD, elette entrambe tra i delegati nel parlamentino regionale del Partito. E’ iniziato così un grande rapporto umano che ha avuto alti e bassi come tutte le amicizie. Mi hanno chiesto di scrivere di lei, adesso che un male fulminante ce l’ha tolta e siccome il personale è politico eccomi qua a parlare di Alessandra Siragusa, palermitana, ex parlamentare del PD, in modo politico e in modo personale. Le stragi del ‘92 furono uno spartiacque nella vita di entrambe e di questo parlammo durante quella prima chiacchierata al bar delle Magnolie di Palermo. Nel ‘92 lei era già impegnata in politica e decideva di impegnarsi ancor di più. Io fuggivo da Palermo letteralmente il 21 luglio del ’92, due giorni dopo la strage di Borsellino, per far ritorno proprio nel settembre del 2007, come vincitrice di cattedra nella scuola. «Ho un fratello magistrato, io faccio politica, cosa vuol dire fare antimafia …

Renzi gela Letta e Alfano: “Niente in comune con loro”, di Federico Geremicca

Renzi, a colloquio con La Stampa, rifiuta la vicinanza generazionale con Letta e Alfano. «Io sono totalmente diverso, per tanti motivi». E sul governo: «Bisogna tener fede a quanto detto: se Letta fa, va avanti. Certo, se si fanno marchette e si passa dalle larghe intese all`assalto alla diligenza, non va bene». «Me l`ha mai sentito dire? Io quella parola, intendo rimpasto, non l`ho mai pronunciata e mai la pronuncerò. E se proprio lo vuol sapere, anzi, mi fa anche un po` senso». Matteo Renzi al telefono, sei del pomeriggio, giusto così, per uno scambio d`auguri. Auguri per un 2014 migliore del 2013, naturalmente. Auguri anche ad Enrico Letta, certo: pur se la letterina che il leader del Pd invia al premier è di quelle che uno preferirebbe non ricevere mai. Partire dal presidente del Consiglio e dall`indecifrabile rapporto tra i due «giovani leoni» del Pd può forse avere un senso perché è proprio quella vicinanza generazionale – tanto per cominciare – che Matteo Renzi rifiuta, anzi rigetta, spiegando con puntiglio il perché: «Non posso …

“L’orrore di quelle minacce di morte che delegittimano la battaglia di Grillo”, di Paolo Conti

«Attaccate la corrente a 3000 volt sotto le loro poltrone». «Ma quali famiglie, direttamente al crematorio, assassini statali siete». «Andate a casa dalle vostre famiglie, ci penso io a mettervi il tritolo nelle poltrone». «Dovete bruciare vivi». «Dovete solo che morireeeeeee». «Ma perché, dico io, non li abbiamo ancora bruciati col lanciafiamme». Si potrebbe continuare a lungo. È il mare di post apparsi ieri sera sulla pagina Facebook di Beppe Grillo. Tutti contro Titti di Salvo (Sel) e Andrea Romano (Scelta civica) «colpevoli» di aver chiesto al M5S di non protrarre la discussione in Aula alla Camera fino ai giorni del 24 e del 25 dicembre anche per «rispetto delle nostre famiglie». Grillo ha collocato il video su Facebook col suo commento: «Avevano paura che il M5S li facesse lavorare durante le feste! Guardate come reagiscono questi parlamentari pagati dai cittadini. Massima diffusione! Tutti devono sapere!». E giù, il diluvio di autentiche minacce di morte. Perché espressioni di questo tipo non appartengono alla categoria della metafora, dell’allegoria o del traslato. Qui si parla di tritolo, …

“Il coraggio di fidarsi dei competenti”, di Mario Calabresi

Ogni giorno che passa la storia del metodo Stamina si fa sempre più inquietante, non solo per i retroscena che ormai da dieci giorni vi raccontiamo e che mostrano un’idea della medicina molto più simile all’azzardo che alla scienza, ma anche per il livello a cui è scaduto il dibattito pubblico italiano. L’ultima parola, anche quando si tratta di decidere se una cura è efficace o inutile o pericolosa, sembra dover spettare non ai ricercatori e ai medici ma all’uomo della strada e ai giudici. Ognuno pensa di poter dire la sua e il fin troppo noto Tar del Lazio ormai stabilisce chi e come si debba curare e anche la composizione (in stile manuale Cencelli) delle commissioni scientifiche di valutazione. Sarebbe tempo che giornalisti, comici, intrattenitori televisivi, esperti improvvisati e giudici si facessero da parte per lasciar parlare chi ne ha conquistato il diritto con una vita di studio e di risultati tangibili. Da parte nostra possiamo solo continuare a raccontare tutto quello che finora è stato nascosto e dare voce alle persone più …