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"L'antiriciclaggio svela l'evasione", di Marco Mobili e Giovanni Parente

Il contrasto al riciclaggio «accende» sempre più la lotta all’evasione. Le segnalazioni di operazioni sospette (Sos) sull’utilizzo di denaro sporco arrivate al nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza nel 2013 hanno superato quota 91mila, in aumento del 47,5% rispetto all’anno precedente e addirittura del 384,3% (quasi quintuplicate) nei confronti del 2009. Ma c’è di più: l’attività di contrasto al riciclaggio ha messo in luce un reimpiego di denaro proveniente da diversi reati per 3,4 miliardi di euro, con un aumento del 29% rispetto al 2012. E il 56% (1,9 miliardi) deriva da frodi a carattere fiscale.
Il tetto al contante
La crescita continua delle segnalazioni di operazioni sospette, sottolinea il comandante del terzo reparto operazioni della Guardia di Finanza, Francesco Mattana, trova una sua giustificazione soprattutto con il passaggio da 5mila a mille euro della soglia oltre la quale banche, intermediari e professionisti sono chiamati a effettuare le segnalazioni antiriciclaggio.
Non si tratta solo di una crescita quantitativa. Le Sos, aggiunge Mattana, ormai rivestono un ruolo più che strategico nell’attività della Guardia di finanza. E proprio la trasversalità dell’azione condotta dal corpo consente alle Fiamme gialle di utilizzare uno strumento nato per contrastare il riciclaggio anche per altri fini legati all’attività di polizia economica finanziaria come il contrasto all’evasione, alla criminalità organizzata, la tutela della spesa pubblica così come dei prodotti made in Italy. Come a dire che c’è un flusso sempre più integrato delle diverse forme di violazioni che girano intorno al reimpiego del denaro sporco.
In questo senso, precisa ancora il comandante del terzo reparto operazioni del Comando generale, «3 finanzieri su 4 oggi sono impegnati in attività di polizia economica-finanziaria a 360 gradi». E per sgombrare il campo da ogni equivoco «degli attuali 59mila finanzieri il 72% è impegnato in attività operative e di questi il 70% è, ad esempio, attivo nel contrasto all’evasione. Il 18% delle Fiamme Gialle è impegnato in attività di formazione e il restante 12% è utilizzato per il funzionamento dell’intera macchina».
La dinamica
L’attività di controllo innescata dalle Sos ha dato risultati di un certo rilievo nel 2013: i flussi finanziari oggetto di riciclaggio accertati hanno sfiorato i 3,4 miliardi di euro. I sequestri di beni e delle disponibilità finanziarie, anche per equivalente, sono stati pari a 49,1 milioni mentre 1.347 sono state le persone denunciate di cui 166 sono state arrestate. Per quanto riguarda la provenienza delle operazioni sospette, sono sempre le banche in testa (86,2%) mentre l’apporto dei professionisti sconta le solite difficoltà (le segnalazioni sono appena il 2% del totale), dovute a un rapporto molto più diretto e “personale” con i clienti, e quasi tutto concentrato nelle regioni del Centro Italia.
Il monitoraggio e l’approfondimento delle Sos generate dal sistema finanziario, sottolinea Mattana, costituiscono l’input per ulteriori approfondimenti investigativi che spesso portano a far emergere riciclaggio, terrorismo o evasione fiscale.
Un’attenzione specifica nell’ultimo tempo è stata dedicata alla crescita del numero degli operatori che ormai si muovono all’interno dell’intero sistema finanziario come agenti, mediatori creditizi, promotori e consulenti finanziari o ancora i compro oro. Il tutto con un duplice obiettivo, ricorda ancora il Comandante: «Prevenire il rischio che questi soggetti possano essere utilizzati come canali preferenziali per ripulire capitali sporchi agevolandone l’immissione nei circuiti finanziari, e reprimere eventuali condotte fraudolente nei confronti dei risparmiatori».

Il Sole 24 Ore 08.04.14