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Matteo Renzi: "Il 40,8% è un investimento per cambiare l'Italia"

“Bello rivedersi dopo una straordinaria vittoria. Ciascuno avverta l’emozione di questo risultato del 40,8% alle europee, che ci carica di una responsabilità che fa tremare i polsi”. Così il premier Matteo Renzi ha aperto i lavori dell’Assemblea nazionale del PD, dall’Hotel Ergife a Roma. “E’ fondamentale fotografare questo dato, che non è solo il dato del segretario o di un gruppo dirigente, è un risultato che è un’attestazione di speranza. Un dato per molti aspetti sconvolgente, è dal 1958 che nessun partito prendeva tanto. Ma non è un punto di arrivo, ma un punto di partenza per provare a cambiare il Paese. Gli italiani hanno detto non ce n’è più per nessuno, se fallite, fallite anche voi”.

Risultati Elezioni. “Siamo felici di tutti i comuni vinti – ha detto il premier – ma prendere Casal di Principe, il comune di don Peppe Diana, con una battaglia contro la Camorra è straordinario. Ai ballottaggi il fatto che ci sono state delle sconfitte non può mettere in secondo piano i tanti comuni dove abbiamo raccolto risultati inaspettati. A tutti i sindaci eletti – ha aggiunto – vada l’abbraccio di tutta la comunità del PD, e un augurio di buon lavoro. Un augurio anche ai sindaci di destra e del M5S”, ha aggiunto.

“Su tre temi dovremo giocare la battaglia delle prossime settimane”, ha annunciato il segretario del PD: “l’Europa, la sconvolgente disoccupazione giovanile e una gigantesca campagna per l’educazione che riguardi anche Rai, scuola, università”.

Combattere la disoccupazione. “Il 40,8% è una percentuale che stupisce. Ma ricordiamoci che c’è un’altra percentuale che sconvolge con il 4 davanti e continua a crescere: la disoccupazione giovanile. Sul breve periodo in Italia dobbiamo combatterla e recuperare speranza, entusiasmo, perché c’è tanta domanda di bella Italia nel mondo, c’è tanta voglia di un’Italia che torni a correre e a esprimere speranza”.

Europa. “Vorrei presentarvi il partito d’Europa che ha preso il maggior numero di voti dei cittadini: siete voi”, ha detto Renzi, rivolto alla platea.
“Il nostro modello d’Europa cambia le regole. Se modificheremo l’impostazione dell’Europa sarà una delle più grandi occasioni perse. Il PD va in Europa non per farsi spiegare cosa deve fare, ma per proporre con rispetto delle soluzioni che parlino di più alle imprese e alle famiglie e un po’ meno a chi vive di rendita”.

Commissione europea: “Chi si candida alla guida della Commissione Ue ci chiarisca prima che intende fare sugli investimenti per la crescita e lo sviluppo. Le regole si applicano con un minimo di buon senso, cosa che talvolta in questi anni è mancato. E’ vero che non possiamo mettere diktat, e nessun Paese può farlo, sulla scelta del presidente della Commissione Europea. Non è un dibattito sull’Inghilterra, noi vogliamo mandarla a casa questa sera ai Mondiali, non dall’Europa”, ha aggiunto ironicamente.

Rai. “La discussione sulla Rai va aperta sul serio: i partiti in questi anni sulla Rai hanno pensato di poter avere ruolo e di poter giocare un piccolo potere. La storia della Rai è di grandissima bellezza, ma anche di una presenza forte dei politici. O prendiamo in mano la questione Rai, convinti che si tratti di uno straordinario vettore educativo per le prossime generazioni, con una informazione libera e programmi che arricchiscono l’Italia, o siamo in grado di fare una grande discussione in cui teniamo insieme scuola, cultura e rete o finiamo in pasto al sindacato di turno”.
Per Renzi “se continuiamo a pensare che la Rai ha quel numero di dipendenti, di sedi, quelle realtà economiche così stravaganti, quel potere pervasivo della politica, se pensiamo di continuare così, non andiamo da nessuna parte”.

Avanti con la rottamazione. “La politica non è per sempre. Facevo la battaglia per la rottamazione quando ero minoranza nel PD. La faccio ancora di più ora che sono segretario. Ciascuno di noi deve avere la consapevolezza che non è più il tempo di dire che la politica è per sempre. Stiamo cercando di essere, non solo quelli che vanno di rincorsa, ma di portare un rinnovamento anche negli stili e nei comportamenti, dobbiamo avere il coraggio di dire noi che un’esperienza politica che si fa per tutta la vita, si può mantenere l’impegno civile, non ci si dimette da cittadini”.

Sulla giustizia niente sconti. “Sulla corruzione siamo quelli che non fanno sconti a nessuno, neanche a noi stessi. Noi siamo un partito che quando uno di noi, iscritto o meno, patteggia per una operazione di finanziamento illecito, gli chiediamo di fare passo indietro. Chi patteggia significa che è colpevole, chi è colpevole è giusto che non faccia il sindaco”, ha affermato Renzi alludendo al caso Orsoni. Renzi si è poi rivolto all’assemblea del PD: “Se c’è qualcuno di noi che ha informazioni o notizie di reato, salga i gradini di un palazzo di giustizia e vada a raccontarlo ai magistrati prima che i magistrati vengano a chiederlo a lui. Lo faccia per rispetto agli uomini e alle donne delle feste dell’Unità”.

Il PD partito garantista. “Ci sarà la riforma della giustizia che sta preparando il ministro Orlando. Il PD è quel partito che non ha paura di vincere la sfida del garantismo. Noi siamo garantisti sul serio. A chi ci chiedeva la testa di sottosegretari solo per un avviso di garanzia, abbiamo detto che non è accettabile l’idea che un avviso di garanzia costituisca un elemento per mandare a casa qualcuno. Non è un elemento di condanna”.

Riforme. “Abbiamo un elenco di cose da fare impressionante. La riforma della Pa si collega con la riforma del Terzo Settore, con la riforma della Giustizia, e noi pensiamo che il terzo settore non sia il terzo, ma il primo. Inoltre, dopo la chiusura della legge elettorale, nel mese di settembre, dovremo realizzare un impegno vincolante per la nostra comunità sul quale non possiamo tirare indietro: il Parlamento sarà chiamato a lavorare su una proposta del PD sui diritti civili.
Entro luglio – ha annunciato – dobbiamo avere il coraggio di presentare un provvedimento di legge sulle infrastrutture perché per anni si è basato su regole astruse e su sistemi di controlli che erano sistematicamente elusi. Il nostro intervento sulle infrastrutture sara’ uno degli interventi più forti della storia d’Italia”.

Infine Renzi ha replicato duramente alle parole di Corradino Mineo: “Nessuna espulsione, ma non possiamo permettere a qualcuno di ricattare con la sua presenza la posizione del Pd”. Inoltre, ha tenuto a sottolineare Renzi: “Fate di me ciò volete, ma chi ha usato il termine ‘autistico’ ha offeso migliaia di persone: non è giusto per chi vive una situazione di sofferenza e di bellezza. Toccate pure me ma lasciate stare i ragazzi disabili”.

Il segretario del Pd ha concluso l’intervento annunciando che le feste del partito torneranno a chiamarsi ‘Feste dell’Unità’, perché, ha detto “dobbiamo colorare questa storia di futuro”.