Giorno: 3 Ottobre 2009

«Centinaia di migliaia in piazza. “Giù le mani dall’informazione”», di Matteo Tonelli

Il centro di Roma gremito per la manifestazione per la libertà di informare. Giornalisti, sindacati e tanti giovani. Saviano ricorda i cronisti caduti Centinaia di migliaia in piazza “Giù le mani dall’informazione” “Il cittadino non informato o informato male è meno libero”. Basterebbe questa frase, detta dal palco dal presidente emerito della Corte Costituzionale Valerio Onida, per spiegare il senso della giornata. Questo 3 ottobre che ha visto 300mila persone (secondo la stima degli organizzatori, 60mila per la questura) stipare all’inverosimile piazza del Popolo a Roma, fino a creare un muro di persone in buona parte delle vie del centro. Dovere di informare e diritto di essere informati, è lo slogan di cui si è fatta promotrice la Federazione nazionale della stampa. E all’appello hanno risposto in centinaia di migliaia. Arrivati in piazza del Popolo per applaudire Roberto Saviano che elenca nomi dei giornalisti caduti mentre facevano il loro mestiere. Chiedendo che non si “infanghi” il loro nome. Ricordando che “verità e potere non coincidono mai”. In piazza per gridare la loro solidarietà a Repubblica, …

«”Più si taglia più si raglia: Gelmini dimettiti”. Precari in piazza», di Maristella Iervasi

Esasperati, raggirati, sfiniti dalla precarietà. In piazza a Roma per la “Dignità e il futuro della scuola pubblica”. Perchè l’”istruzione è in catene” e insegnanti, bidelli con la maschera simbolo del precario senza voce sul volto, hanno lasciato le occupazioni per manifestare tutti insieme e gridare l’unico coro: Gelmini dimettiti”. Arrivano da Palermo e Milano, da tutte le città d’Italia, cantano slogan e srotolano striscioni. Una protesta che va avanti da fine agosto, quando gli studenti erano ancora in vacanza e i precari arrampicati sui tetti. Pino La Fratta ha 36 anni, docente a Campobasso: “Non è possibile cancellare con un colpo di spugna otto anni di insegnamento – spiega -. Specializzarsi, sostenere Master… e notare che l’interesse del governo è sempre quello: cancellarci”. “Bisogna reagire” aggiunge Amalia Perfetti, 46 anni, di Frosinone, con accanto la figlia Beatrice al primo anno di liceo: “Più si taglia, più si raglia. Ribelliamoci. Il futuro dei giovani è nella conoscenza e non nelle politiche diseducative di questo governo”. Eccole dunque le ragioni del corteo dei precari del Coordinamento …

«Lo scudo non copre il Pd», di Pier Paolo Baretta*

Lo scudo fiscale, con il corollario dell’“amnistia” per i reati fiscali, è legge. La camera lo approva, dopo una mattinata turbolenta e con un numero di assenze eccessivo da parte dell’opposizione. C’è, indubbiamente, una componente fisiologica (malattia, missione). Nondimeno si tratta di una occasione persa, soprattutto per il Pd che aveva esplicitamente annunciato di volere impedire l’approvazione di questa legge. Non solo per il suo inaccettabile contenuto, ma, anche, per il deterioramento del clima politico che l’ha accompagnata. Dalla minaccia di Fini di stroncare il dibattito, al tentativo di buttarla in gazzarra che, sempre più, associa la Lega all’Italia dei valori, al lucido tentativo del Pdl di rendere residuale il ruolo della minoranza. In più occasioni si sentono tra i banchi della maggioranza affermazioni del tipo: «Noi rappresentiamo tutto il paese… noi siamo la sola cultura, la vera tradizione… noi rappresentiamo l’identità nazionale». Nessuno, sinceramente democratico, può, per quanto consenso popolare accumuli, sostenere di essere, da solo, tutto il paese, tutto lo stato, tutta la nazione. Bisogna, dunque, rompere questa spirale, anche agli occhi di …

“Un’anomalia per l’Occidente”, di Ezio Mauro

Il cittadino europeo conosce il caso Berlusconi meglio di quello italiano e può farsi un giudizio autonomo C´è un problema di libertà se i giornalisti devono pensare alla loro sorte quando si mettono a scrivere. Se è ancora possibile, nel mezzo dello scontro politico che divide l´Italia, vorrei provare ad uscire dagli slogan per ragionare su qualcosa che non è di destra o di sinistra e fa parte dei fondamentali di ogni normale democrazia, così come tutti noi la intendiamo: il diritto dei cittadini di sapere, cui corrisponde il dovere dei giornali di informare. Questo diritto nella democrazia italiana di ogni giorno è a mio parere fortemente indebolito. Il controllo dell´intero universo televisivo da parte di un solo soggetto – che è anche capo di un partito, della maggioranza parlamentare e del governo – è un´anomalia in tutto l´Occidente. Già questo dovrebbe farci riflettere come cittadini, così com´è anomalo il silenzio che ormai circonda il conflitto di interessi, quasi fosse un male incurabile, con cui convivere finché qualcuno inventerà il vaccino. Stiamo parlando di lui, …

“Tanti precari, due cortei”, di Francesco Piccioni

La scuola prova a farsi sentire. Assediata dai tagli del duo Gelmini-Tremonti, ammutolita dall’indifferenza dell’informazione, divisa da normative pensate apposta per preparare plurime «guerre tra poveri» e tenere le proteste lontane dal governo. Sovrastata mediaticamente, infine, dalla manifestazione per la libertà di stampa, spostata in seguito all’attacco contro i paracadustisti a Kabul e «atterrata» sulla scadenza nazionale preparata da oltre un mese dai precari dell’istruzione (docenti e Ata, il personale tecnico-amministrativo). Un insieme di difficoltà che ha inciso anche sulla tenuta unitaria di un movimento fiero della propria autonomia da partiti e sindacati, ma anche fatalmente obbligato a conquistarsi buone relazioni con il mondo che lo circonda. Una difficoltà che si esprime a Roma, oggi pomeriggio, con due cortei distinti. Che partono intorno alle 15 a pochi metri di distanza l’uno dall’altro, fanno percorsi diversi per poi ritrovarsi davanti al ministero dell’istruzione. Uno scenderà da Santa Maria Maggiore per via Labicana, il Colosseo, il Circo Massimo, piazza Venezia. L’altro si muoverà da piazza della Repubblica per raggiungere e attraversare piazza del Popolo (dove si concentrerà …

“Suina, prof costretti a casa Ma gli tagliano lo stipendio”, di Fabio Luppino

Nella foga di mettere in riga i professori il governo produce provvedimenti gli uni in contraddizione con gli altri. Il Brunetta castigatutti sulle assenze per malattia (se stai a casa perdi soldi in busta paga alla voce salario accessorio) è stato costretto a fare marcia indietro su polizia e vigili del fuoco. Con i docenti no, perché il discredito sociale verso la categoria, alimentato dallo stesso governo (quando si dice la pubblica distruzione), resta altissimo. CONTRADDIZIONI Succede però che la voglia di fare male agli odiati assenteisti (come se tutti quelli che si mettono in malattia siano per principio fannulloni) si scontra con «le raccomandazioni per la gestione dei casi di influenza pandemica da virus A/H1N1V» prodotte dal ministro Gelmini e dal viceministro Fazio e inviate alle scuole. Al punto due si legge chiaramente: «Gli studenti e il personale scolastico che manifestino febbre o sindrome simil-influenzale* (*generalmente febbre, tosse, mal di gola, dolori muscolari e articolari, brividi, debolezza, malessere generale e, a volte, vomito e/o diarrea)devono (è scritto in neretto, ndr) responsabilmente rimanere a casa …

“Nave dei rifiuti, è allarme per i tumori in età giovane”, di Marco Bucciantini

Ci sono vite a perdere, e non solo navi. Chissà se sono occhi di marinai quelli che sembrano guardare spaventati dagli oblò del Cunsky. Per qualcuno quel relitto è un cimitero, per altri contiene solo bidoni pieni di scorie radioattive, ma nessun uomo è affondato fino a quattrocentonovanta metri del mare di Cetraro. Ci sono vittime però già sepolte in questa storia. DESTINO CINICO E BARO Nomi e cognomi, date di nascita, date di morte. Del capitano di vascello Natale De Grazia abbiamo parlato, e lo faremo ancora. E Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. E i passeggeri del Moby Prince, che un giudice volle morti «per il destino cinico e baro». Il destino che ruba i giorni e violenta le vite della popolazione intorno Paola, Cosenza, Calabria. Lì al centro geometrico di due vicende oscure, il Cunsky e prima il Jolly Rosso e dove ancora si discute se i rifiuti della nave apparsa sulla spiaggia come una stella cadente a ridosso del Natale di 19 anni fa siano o meno interrati, e abbiano o meno …