Giorno: 9 Ottobre 2009

Per la Costituzione. La Carta che ci unisce

Se il Presidente del Consiglio minaccia di ricorrere al popolo per ribadire di essere più uguale degli altri davanti alla legge, sappia che il Pd è pronto a dare una risposta di popolo ai deliranti attacchi contro la Corte Costituzionale e il Capo dello Stato. Lo ha annunciato il segretario del Pd Dario Franceschini, in una conferenza stampa: “Se non la smette con i suoi attacchi sappia che troverà un Partito democratico unito e determinato e pronto a chiamare il suo popolo, quello che si è già visto il 3 ottobre (in piazza del Popolo a Roma alla manifestazione per la libertà di stampa ndr) e che tornerà il 25 ottobre alle primarie. Come segretario – aggiunge – garantirò una gestione unitaria del partito in questi momenti delicati, perchè esso abbia una voce unica”. Franceschini ha fatto riferimento anche alla situazione internazionae, ma non per i titoli della stampa di tutto il mondo sul Lodo Alfano, ma per ricordare che “fuori dall’Italia lo scontro tra destra e sinistra avviene sulle scelte di governo ma non …

Maledetta “perenzione” o trucco del Governo?

Pubblichiamo la lettera che Manuela Ghizzoni ha inviato al Direttore del Corriere della Sera in merito all’articolo di Cesare Segre, “Ricercatori, trucco ad orologeria”, sulla cosiddetta “perenzione” dei fondi pubblici, vale a dire l’assorbimento nel bilancio dello Stato (leggi il Ministero dell’Economia) delle somme già impegnate ma che non sono state effettivamente spese dai Ministeri nell’arco di un triennio. Gentile direttore, l’articolo di Cesare Segre, “Ricercatori, trucco ad orologeria”, del 7 ottobre contiene un’inesattezza, o meglio racconta solo una parte della storia. È vero che la finanziaria 2008 del governo Prodi ha ridotto da sette a tre anni il termine di ‘perenzione’ delle risorse pubbliche impegnate ma non spese (incluse quelle del Firb, Fondo per gli investimenti della ricerca di base), ma quella stessa finanziaria prevedeva un sistema di riattribuzione dei fondi a fronte della sussistenza dell’impegno di spesa. Pertanto, se la norma fosse stata applicata in tutte le sue parti – e il Governo Berlusconi si è guardato bene dal farlo – gli investimenti e i programmi di ricerca, compresi i Firb, non avrebbero …

“Il patto stupido e la prossima manovra triennale”, di Tito Boeri e Pietro Garibaldi

La Commissione Europea ha aperto una procedura per disavanzo eccessivo contro l’Italia. Certo, siamo in buona compagnia: sono venti gli Stati membri che non hanno rispettato le regole comunitarie sul bilancio. Ma il nostro caso nasconde un doppio paradosso. Imputabile essenzialmente al fatto che la manovra triennale avviata nel 2008 è stata particolarmente attenta a vincoli europei ormai del tutto anacronistici di fronte alla crisi. Senza affrontare i problemi strutturali del paese. Intanto, neanche i conti pubblici sono a posto. La vera manovra triennale sarà la prossima? Il Patto questa volta è davvero stupido. C’è dell’accanimento ragionieristico nella scelta della Commissione Europea di aprire procedure per disavanzo eccessivo nei confronti di 20 (su 27) stati membri. Mercoledì è stata la volta dell’Italia in compagnia di Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Germania, Olanda, Portogallo, Slovenia e Slovacchia. L’avvio della procedura serve a infliggere una sanzione politica, segnalando all’opinione pubblica governi che non rispettano le regole comuni. Ma quando sono tutti a violare le regole, la sanzione diventa un semplice adempimento burocratico. Come chiedere a un’intera classe indisciplinata …

“In arrivo una leggina per tagliare la prescrizione del caso Mills”, di Liana Milella

ROMA – Al tappeto dopo il micidiale knock out della Consulta sul lodo Alfano il team giuridico del Cavaliere sbanda, si divide, ma già è al lavoro su nuove sorprese ad personam. Una su tutte: intervenire di nuovo sui tempi di prescrizione, dopo il pesante intervento della Cirielli, nel disperato tentativo di far “morire” subito il processo Mills. Niccolò Ghedini e Angelino Alfano escono azzoppati dalla partita sullo scudo congela-processi, ma ancora a loro due si è rivolto il Cavaliere per esigere, in tempi brevi, una legge che spunti le armi dei magistrati milanesi. «Non voglio governare con l’incubo delle udienze, datevi da fare» gli ha detto liquidandoli. Tacchi indietro, i due si sono messi al lavoro. E adesso, in queste ore, nello studio di Ghedini e nelle stanze di via Arenula, comincia a prendere forma un disegno di legge “leggero” in cui mettere al primo posto i nuovi limiti della prescrizione e poi altre tre “creature” ghediniane, poteri potenziati delle difese a scapito dei giudici, ricusazione più facile delle toghe, stretta nell’utilizzo delle sentenze …

“Alunni e maestri nelle classi come in trincea”, di Ilaria Venturi

In una prima a tempo pieno delle Don Milani i bambini hanno una sola maestra «fissa». L´altra, in maternità, lavora solo al venerdì pomeriggio. Così dal lunedì al giovedì c´è la supplente. Poi siccome la maestra «fissa» è stata messa a fare inglese in altre tre classi, dove mancava l´insegnante specializzata, i piccoli vedono arrivare in aula altre due maestre al martedì e al giovedì pomeriggio. Immaginate le loro facce al loro primo anno di scuola. E quelle dei loro genitori, infuriati. Le maestre allargano le braccia: «E´ un delirio». La scuola è iniziata da un mese. Ma come? «Male», ribattono docenti e famiglie. Sintetizza Romana Veronesi, insegnante alle elementari Scandellara: «La sensazione che proviamo, ogni giorno, è quella di essere in trincea». Dai soldi tirati fuori dai genitori anche per il collegamento Internet – succede alle medie Zanotti e alle elementari Albertazzi – alla girandola di insegnanti in quasi tutte le classi. C´è di tutto, grandi e piccoli disagi causati dai tagli. Non a caso alla rotonda di via Marco Polo l´altro giorno è …

“Alunni con disabilità e livelli essenziali d’istruzione: modalità d’uso”, di Francesco Marcellino*

I livelli essenziali di istruzione nel nostro Paese e i diritti realmente esigibili: proviamo a capire cosa possono fare da una parte dirigenti scolastici e insegnanti, dall’altra i genitori degli alunni con disabilità, in questo caldo inizio dell’anno scolastico 2009-2010, contraddistinto da tanta preoccupazione, soprattutto per i numerosi casi di riduzione delle ore di sostegno, per la riduzione o la mancanza dell’assistenza di base e di quella specialistica e anche per i problemi legati alla formazione delle classi Nel mese di giugno scorso, ho realizzato un contributo pubblicato da questa testata (Insegnanti di sostegno «in deroga». le norme e le questioni costituzionali: lo si legga cliccando qui), che analizzava la normativa sull’assegnazione degli insegnanti di sostegno agli alunni con disabilità e i non pochi risvolti costituzionali sull’argomento. Analisi che – e di questo colgo occasione pubblica per ringraziare tutti – ha trovato consensi e confronti con molti operatori (e non) del settore. Analisi che, tra l’altro, temeva l’ondata di un “terribile settembre” per molti familiari di alunni con disabilità. Purtroppo, quello che già si paventava …

“Nessun ateneo italiano tra i primi 150”, di Giulio Benedetti

ROMA — Edizione 2009 della classifica del Times Hi­gher Education Supplement. Zero novità per i nostri atenei. Tra le prime centocinquanta università nessuna è italiana. L’«Alma Mater» di Bologna, unico segnale positivo, sale dal 192? al 174? posto. «La Sa­pienza » di Roma mantiene la posizione 205. Insomma anco­ra una conferma autorevole sulle difficoltà del nostro siste­ma di far crescere al suo inter­no atenei di eccellenza, in gra­do di svettare in cima ai vari ranking seguiti con sempre maggiore attenzione da fami­glie e aziende. «La classifica del Times conferma clamoro­samente quello che abbiamo sempre sostenuto, cioè che il sistema universitario italiano va riformato con urgenza — è il commento del ministro Ma­riastella Gelmini —. Siamo agli ultimi posti nelle classifi­che mondiali. Per questo moti­vo presenteremo a novembre la riforma dell’Università, con l’obiettivo di promuovere la qualità, premiare il merito, abolire gli sprechi e le rendite di posizione». L’elenco stilato dal «Times» fotografa la sfida tra le univer­sità statunitensi e le sempre più aggressive e competitive università britanniche e cine­si. Un’occhiata alla classifica delle prime 100 …