Giorno: 7 Ottobre 2009

Lodo Alfano incostituzionale

Il Lodo Alfano è illegittimo. Così si sono pronunciati i giudici della Corte Costituzionale contro il provvedimento fortemente voluto da Silvio Berlusconi. La legge che sospende i processi delle quattro più alte cariche dello Stato è stata bocciata a tutto campo : secondo i magistrati, il lodo viola ben due norme della Costituzione: l’articolo 138, vale a dire l’obbligo di far ricorso a una legge costituzionale (e non ordinaria come questa); e l’articolo 3, quello che stabilisce il prinicipio di uguaglianza di tutti i cittadini. La decisione è stata presa a maggioranza e avrà come effetto la riapertura di due processi a carico del premier Berlusconi: per corruzione in atti giudiziari dell’avvocato David Mills e per reati societari nella compravendita di diritti tv Mediaset. Per Lanfranco Tenaglia, responsabile Giustizia del P, “Giustizia è fatta, la Corte costituzionale si conferma isola della ragione e riporta l’eguaglianza tra tutti i cittadini. Come avevamo sostenuto, fin dall’inizio, il Lodo Alfano è una legge iniqua ed illegittima che è stata finalmente cancellata con una decisione tecnica ineccepibile. Ora non …

“Quando i salari sono senza dignità”, di Luciano Gallino

La Confederazione sindacale internazionale, che conta nel mondo 150 milioni di aderenti (compresi gli iscritti a Cgil, Cisl e Uil), ha dichiarato che oggi è la giornata mondiale del Lavoro Dignitoso. Sarà celebrata con numerose iniziative in un centinaio di paesi. Il nome che è stato dato alla giornata non è un’etichetta di maniera. Un lavoro merita di venir definito dignitoso quando assicura a chi lo presta alcune specifiche sicurezze, da un salario il cui importo sia sufficiente per un’esistenza civile alle tutele sindacali, dalla possibilità di sviluppo professionale ad una pensione accettabile. La crisi in atto ha minato nel nostro come in altri paesi sviluppati anzitutto la sicurezza del salario (nel doppio senso di stabilità e importo) per milioni di persone che ne godevano, mentre nei paesi in via di sviluppo masse di lavoratori la vedono sempre più lontana. Tra la sicurezza del salario che viene meno per chi l’aveva, e l’insicurezza di coloro che non l’hanno mai conosciuta, esiste una relazione diretta che non è dovuta alla crisi. Quest’ultima l’ha soltanto messa in …

“Politkvoskaja, a tre anni dalla morte”, di Andrea Riscassi

La tomba di Anna Politkovskaja al cimitero moscovita di Troekurov è diversa da tutte le altre. La lapide è un foglio bianco, un po’ piegato, trafitto da cinque colpi di pistola. I segni neri che quei colpi lasciano sul marmo simboleggiano una ferita che rimarrà indelebile nella coscienza della Russia. Come la scrivania che Anna ha dovuto abbandonare, a soli 48 anni, nella redazione della Novaja Gazeta. L’ufficio di Anna è rimasto come lei lo ha lasciato quel venerdì 6 ottobre 2006, suo ultimo giorno di lavoro. I suoi colleghi non hanno toccato un libro, non hanno spostato un foglio. Hanno aggiunto solo la sua foto, una delle poche dove lei (così severa con gli altri e con sé stessa) sorrideva. Da qualche mese, di fianco alla sua scrivania hanno aggiunto anche la foto di Natalia Estemirova, una sua amica, attivista per i diritti umani e bandiera dell’ong Memorial in Cecenia, rapita e assassinata qualche mese fa. Uccisa a colpi di Makarov, la stessa pistola utilizzata per sparare ad Anna, nell’ascensore di casa. La stessa …

“La testimonianza di Piera Aiello: sono rimasta senza copertura”, di Jolanda Bufalini

Una giovane donna senza volto, che non lascia traccia al suo passaggio: la sua immagine non va riprodotta, la sua voce non va registrata. E, fino a qualche giorno fa, anche i suoi passi si confondevano con quelli di cinque uomini di scorta. Ora no. Ora che è a Partanna di Sicilia, la città da cui è dovuta fuggire 18 anni fa, le autorità hanno deciso che la cognata di Rita Atria e, come Rita, testimone di giustizia, non ha necessità di protezione. Eppure di qui sono i boss della mafia del Belice che lei ha contribuito a far condannare. È tornata a Partanna 48 ore fa, per rivolgersi alla stampa. Perché? «La mia è una ribellione contro l’assenza dello Stato, che da 18 anni qui non si è mai visto. Lo Stato pretende di gestirci ma non è così. Il servizio centrale di protezione delega al prefetto sul posto. Un prefetto che non sa nulla di me e della mia storia. Io, comunque – quando si è scoperto il luogo dove abito – mi …

“Italia una società bloccata”, di Irene Tinagli

Cosa spinge le persone a studiare, lavorare e impegnarsi ogni giorno per fare sempre un po’ di più? È la speranza di poter garantire a se stessi e ai propri figli un futuro migliore. Una speranza che si realizza quando in un Paese esiste mobilità sociale. È questa prospettiva di crescita personale che fa muovere un Paese, che stimola le persone a imparare, a produrre e a creare ricchezza, non l’obiettivo della pensione o quello di ridurre il debito pubblico. Eppure, noi ci preoccupiamo solo delle pensioni e di escamotage contabili per far tornare i conti. Legittimo, anche questo è necessario. Ma abbiamo smesso di preoccuparci di ciò che davvero contribuisce alla costruzione del futuro, di quello che i cittadini sperano, sognano, temono. Abbiamo dismesso le loro paure, bollandole come «psicologiche», irrilevanti. Così facendo abbiamo commesso due gravi errori. Primo, abbiamo dimenticato quello che ormai tutti gli economisti sanno: che sono proprio le percezioni e i fattori psicologici che alla fine determinano le scelte e i comportamenti economici delle persone. Se le persone sono convinte …

UNDP: l’immigrazione migliora le economie, maggiori i benefici dei costi

“La migrazione può migliorare lo sviluppo umano per le persone migranti, per le comunità di accoglienza e per quelle di partenza”. Lo afferma il rapporto “Overcoming barriers: Human mobility and development” (Superare le barriere: mobilità umana e sviluppo) presentato nei giorni scorsi dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) Il rapporto scardina innanzitutto alcuni tra i più diffusi luoghi comuni sulle migrazioni. “I migranti, oggi, sono circa un miliardo nel mondo – afferma lo studio – ovvero una persona ogni sette, ma contrariamente a quanto si crede circa 740 milioni sono migranti interni, e costituiscono dunque un numero tre volte maggiore di quello dei migranti internazionali”. Inoltre, tra questi ultimi “appena il 30% decide di trasferirsi da un paese in via di sviluppo a un paese sviluppato” – osserva l’Undp, secondo cui, per esempio “solo il 3% degli africani vive al di fuori del suo paese di nascita”. I benefici legati alle migrazioni sono molto maggiori di quanto spesso non si creda: “I migranti favoriscono lo sviluppo dell’attività economica, restituendo al territorio più …

“Giornalisti sotto assedio”, di Marco Laudonio

Tg faziosi e giornalisti minacciati. A 3 giorni dalla manifestazione di piazza del Popolo purtroppo la situazione della tv pubblica è questa. A Rai Uno è braccio di ferro tra la redazione del tg1 e il direttore che sabato sera è riuscito ad andare in onda con un editoriale contro la manifestazione della FNSI a Rai Due Sandro Ruotolo della redazione di AnnoZero riceve una lettera anonima con minacce di morte e Anno Zero è un “sorvegliato speciale”, per via dell’istruttoria che il PD chiede al governo di ritirare. Libero, Il Giornale e il TG1. Ormai è un trio affidabile per Berlusconi con Augusto Minzolini che scambia il principale tg del servizio pubblico pe runa dependance di Arcore e alle 20 di sabato manda in onda un suo editoriale con un giudizio negativo sulla manifestazione di Piazza del Popolo Editoriale condannato dal presidente Rai, Paolo Garimberti, che lo ha giudicato assolutamente irrituale e ha scritto al direttore generale Masi e porterà il caso nel Cda. Non solo, “Minzolini dovrà risponderne in commissione di Vigilanza”, annuncia …