Giorno: 14 Ottobre 2009

Omofobia, il PDL affossa la legge

La maggioranza fa passare la pregiudiziale di costituzionalità UDC. Il PD: “Ripresenteremo la legge”. La Binetti vota con la maggioranza e incassa le critiche dei tre candidati. Franceschini: “Un problema la sua permanenza nel partito”. Basta con l’informazione distratta. Se i giornali sono pieni di articoli sul voto difforme di Paola Binetti è bene dire, ribadire, che “la maggioranza, in modo del tutto strumentale, invocando argomenti pretestuosi, ha voluto affossare la proposta di legge contro l’omofobia del nostro gruppo. Una legge che, se approvata, avrebbe permesso di compiere un importante passo avanti per la tutela dei diritti fondamentali” come ha fatto l’assemblea del gruppo del Partito democratico, che si è riunita nel pomeriggio. E assolutamente ignorato dal mondo dell’informazione è stato il numeroso gruppo di dissidenti del Pdl, che ha votato assieme al PD. A votare a favore sono stati Carmelo Briguglio, Giuseppe Calderisi, Benedetto Della Vedova, Chiara Moroni, Flavia Perina, Mario Pepe, Roberto Tortoli, Adolfo Urso e soprattutto Italo Bocchino che del Pdl è vicecapogruppo, e che in aula ha parlato a nome del …

“Mamme d’azienda”, di Cinzia Sasso

Producono al top anche se fanno part-time. Sono più motivate. Per le imprese le madri possono essere un buon affare. Una ricerca svela perchè. Le donne che fanno figli non sono un costo per i datori di lavoro. Semmai sono una risorsa. Lo dice uno studio della Bocconi: una maternità “pesa” sui conti dell’impresa solo lo 0,23% in più. E al suo rientro la dipendente supera i colleghi per efficienza e produttività. A una condizione: che il sistema diventi più flessibile. Ciò che incide di più dal punto di vista economico è l’organizzazione di chi resta in ufficio. A tracciare la strada sono le buone pratiche introdotte da alcuni grandi gruppi. Il cliché è duro a morire. La ragazza, curriculum impeccabile, master all’estero, conoscenza perfetta di tre lingue straniere, si presenta al colloquio di lavoro: «Lei è brava, ma è giovane: poi vorrà fare dei figli…». Ed ecco che mentre l’ingegnera diventa viola di rabbia, e pensa che tutto può fare meno cambiare di genere, il capo del personale scarta il suo nome e passa …

“Piccole imprese non crescono”, di Tito Boeri

Dal meno 5 non si esce con lo zero virgola. Se l´Italia dovesse uscire dalla recessione crescendo come nei dieci anni che hanno preceduto la crisi, ci vorrebbero ben 15 anni per recuperare il terreno perduto.Solo nel 2023 il reddito pro-capite degli italiani tornerebbe ai livelli del 2007, prima dell´inizio della discesa lungo il Maelstrom. Non possiamo perciò permetterci di stare alla finestra senza affrontare i problemi strutturali dell´economia italiana. Dato che in Italia il 95 per cento delle aziende ha meno di 10 addetti è soprattutto da queste piccole imprese, che danno lavoro a quasi un italiano su due, che ci dobbiamo aspettare il maggiore contributo al rilancio della nostra economia. Ma c´è molta retorica in questi giorni sulla piccola impresa. E tante analisi affrettate che rischiano di essere il preludio di misure sbagliate. Quelle che il governo si appresta a varare ci porterebbero indietro di anni. C´è uno strano strabismo nella crescente attenzione mediatica ai disagi dei piccoli imprenditori. Se questi stanno male, presumibilmente i lavoratori delle piccole imprese stanno ancora peggio. Eppure …

L’emergenza estetica nell’Italia maschilista, di M.Laura Rodotà

Per le donne in politica e in tv vige il Cun, il canone unico di bellezza. Allarme. Massima attenzione. Al­tro che emergenza democratica. Il Pa­ese sta attraversando un’emergenza estetica. Sulle nostre reti tv circolano ancora donne non corrispondenti al Canone Unico Nazionale (Cun) di gio­ventù e bellezza. Appena una settima­na fa, a Porta a Porta , il premier ha stanato Rosy Bindi. Non è bastato, an­zi: col suo «lei è più bella che intelli­gente », Berlusconi ha fatto imbestiali­re molte donne, chiaramente brutte e/o vecchie. Hanno molto protestato online; e tuttora, a giorni di distanza, frange estremiste di diversamente belle si aggirano per la penisola of­frendo le loro foto alla stampa estera e danneggiando l’immagine dell’Ita­lia. No, per carità, stavamo scherzan­do. L’ultima notizia non è vera. Le al­tre sì. E il Cun c’è sul serio, sottotraccia, da anni. Per anni non ci abbiamo fat­to caso; magari convinte di essere avanzate e spiritose. Non eravamo co­me le americane, che per un battuto­ne sul lavoro minacciano cause da ot­tocento milioni di dollari. Noi ne ri­diamo. Né come …

“Gelmini: mettiamo il voto in religione. PD: E’ propaganda contro lo stato laico”, di Jolanda Bufalini

Visto che alla Gelmini piacciono tanto i voti «le diamo zero in laicità e dieci in clericalismo bigotto e baciapile». La battuta è della senatrice radicale-Pd Donatella Poretti. Il ministro infatti se ne è uscita con un’altra spallata all’impianto della scuola pubblica che dovrebbe garantire l’eguaglianza delle diverse religioni o dei non credenti. Ed ha annunciato la reintroduzione del voto in religione: «La mia opinione è che essendo passati dai giudizi ai voti in tutte le materie questo debba valere anche per l’insegnamento della religione», Poi ha messo le mani avanti: «Chiederò un parere al consiglio di Stato». Ma non si vede perché rendere uniforme in pagella ciò che non è uniforme nel merito, visto che l’ora di religione è facoltativa in forza di quel trattato internazionale che va sotto il nome di Concordato, articolo 9, comma 2: «Nel rispetto della libertà di coscienza e della responsabilità educativa dei genitori, è garantito a ciascuno il diritto di scegliere se avvalersi o non avvalersi di detto insegnamento… senza dar luogo ad alcuna forma di discriminazione». E …

“La faccia feroce dell’Italia”, di Miriam Mafai

Ecco una buona notizia per coloro che, in un’Italia che si è fatta sempre più incattivita e feroce, si muovono ogni notte, come cani da caccia, alla ricerca di una vittima da insultare, picchiare, trascinare per terra, sputacchiare, calpestare. Una vittima colpevole di una sua presunta “diversità”. Una buona notizia, insomma per quanti hanno imparato e hanno in serbo gli insulti più volgari da buttare in faccia a coloro che, uomini o donne, hanno abitudini e tendenze sessuali diverse da quanti si definiscono “normali”. Questi presunti “normali” si appostano nelle strade frequentate da gay o lesbiche, li aspettano all’uscita dei locali da loro abitualmente frequentati, li inseguono, li insultano, li picchiano, abbandonandoli poi sanguinanti per terra. In questi ultimi giorni è accaduto più di una volta, in molte nostre città. È successo ancora a Roma, nella notte tra lunedì e martedì, in pieno centro, dove due presunti “diversi” sono stati lasciati a terra, sanguinanti, da un gruppo di teppisti “normali”. Ecco dunque per questi presunti “normali” una buona notizia. Alla Camera ieri è stato affossata …