Giorno: 23 Ottobre 2009

“Ma nell´indifferenza generale negli atenei cresce il razzismo”, di Paola Coppola e Marco Pasqua

ROMA – Lancia un appello al mondo accademico, perché «si ribelli» e intervenga «a tutela degli studenti». Riccardo Pacifici, presidente della Comunità ebraica romana, ha già preannunciato che denuncerà il professore negazionista e i suoi siti, ma chiede anche ai colleghi di agire per «evitare che certe persone possano entrare in contatto con gli studenti». Al telefono da Israele dice: «Il corpo docente non volti la faccia, prenda atto del problema e ci aiuti affinché l´Italia si doti di leggi che rendano reato il negazionismo». Il caso di Caracciolo è tutt´altro che isolato: per Pacifici negli atenei italiani esisterebbe una «vera e propria rete negazionista», che unisce «alcuni docenti e studenti». La definisce una “joint venture” nel nome dell´odio per Israele e gli ebrei, alimentata, tra le altre cose, dalle esternazioni del presidente iraniano. Una rete antisemita che ha trovato nel web un alleato. Già nell´ottobre dello scorso anno, l´esponente della comunità ebraica aveva consegnato alla polizia postale un dossier, nel quale era riportato un nutrito elenco di siti con contenuti antisemiti e negazionisti. Le …

“La voce del padrone: avvertimento a Tremonti”, di Bianca Di Giovanni

L’avvertimento è arrivato anche per lui, il superministro dell’Economia. Due fondi, uno su «Il Giornale», l’altro su «Libero», che ieri «garbatamente » chiedevano il taglio delle tasse. Poi, il messaggio del premier agli artigiani: taglieremo gradualmentel’Irap fino alla sua soppressione. Si parla di fisco, ma il gioco è tutto politico. Giulio Tremonti ha commesso lo stesso «peccato» del suo «gemello antagonista» Gianfranco Fini: ha giocato in proprio. Per di più proprio mentre il lodo Alfano veniva picconato dalla Consulta, lasciando scoperti i nervi (e le cause giudiziarie) del premier. Ha avuto l’ardire, il fiscalista di Sondrio abituato a menare bordate (sui giornali) su banchieri, petrolieri, poteri forti, di pensare al «dopo» (dopo Berlusconi?) in un convegno Aspen. Poi, la battuta sul posto fisso. Tanto per guadagnarsi qualche titolo. Troppo. Per questo deve pagare: il killeraggio è affidato sempre al sistema mediatico di famiglia. Sostenuto, poi, dalla raffica aggressiva delle legioni di centrodestra: unite a testuggine. Tutti con il capo. I ministri in una unica schiera: Scajola, Brunetta, persino Sacconi, finora più vicino al titolare del …