Giorno: 2 Novembre 2009

Giovani, istruiti, occupati: gli immigrati irregolari oltre i luoghi comuni

Rapporto Naga “Cittadini senza diritti”. Uno su dieci ha un’istruzione universitaria; a tre anni dall’arrivo il 76% di loro è occupato, ma in nero. Critica la situazione abitativa a causa del sovraffollamento. Sono giovani, istruiti, lavorano più degli italiani e sono parte integrante della vita quotidiana del paese. Sono gli stranieri immigrati in modo irregolare, che il recente “Pacchetto sicurezza” varato dal governo definisce come autori di un nuovo reato penale, quello di clandestinità. Dal 2000 al 2008 il Naga ne ha incontrati più di 47.500, 4.400 nel solo 2008. Uno su dieci ha un’istruzione universitaria e oltre il 50% ha frequentato almeno le scuole superiori; a tre anni dall’arrivo il 76% di loro è occupato, seppure con un lavoro in nero e spesso non corrispondente alla qualifica professionale della persona, segnando una percentuale superiore sia al dato italiano (59%) che a quello lombardo (71%). Critica la situazione abitativa: sono senza dimora il 7% degli uomini e il 4% delle donne, e chi vive in un alloggio in affitto ha un tasso di affollamento tre …

“Quei sogni segreti dei nostri uomini”, di Natalia Aspesi

In questa settimana di intenso teletrans, non ci sono state trasmissioni e conduttori che non abbiano esibito il loro o i loro trans, veri o caricaturali. E per esempio a “Annozero” c’era una signora stile Carmen. Con grande ventaglio rosso, di massima arguzia, serietà e intelligenza, che rendeva particolarmente avvilente il vociare maschile politicosessuale, come sempre del tutto inconcludente. Stessa bella figura e sempre nella stessa arena selvaggia, ha fatto un’altra signora dall’aria intellettuale, che da Milano raccontava come aveva dovuto fuggire da Roma, dove l’eccesso di pretendenti di gran notorietà, in politica e altrove, assediavano e avvilivano la sua vita di donna più completa delle altre in quanto fornita di sesso maschile. Non è che non si sapesse, ma dopo tanto clamore, non si può più dubitarne; l’Italia (o forse tutto il mondo), pullula di trans, non più un raro fenomeno genetico e psicosessuale riservato a rari intenditori, ma una professione, una corporazione, una etnia, un mondo, un mercato, un popolo, una folla. Dietro la stazione Garibaldi di Milano, per esempio, c’è un vecchio …

“Magris: ‘L’Italia scivola mi fa paura il populismo’”, di Alessandra Longo

ROMA – Nel discorso di ringraziamento che Claudio Magris ha fatto a Francoforte, dove gli è stato consegnato il Premio per la Pace, ha evocato il crescente «populismo» e «l´insofferenza per la legge» che affliggono il nostro Paese. Quanto basta per essere definito da certa stampa «un intellettuale da esportazione», un «antiitaliano». Professor Magris, si può ancora dissentire? «Non mi sento certo né minacciato né coartato, dico e scrivo quello che penso. C´è un´atmosfera complessiva di profonda intolleranza ma non mi sento in un Fort Apache assediato dai vincenti di oggi, non so vincenti per quanto ancora. Quello che è impressionante invece è che non c´è più differenza tra la realtà e la sua parodia». Vale a dire? «Io e mia moglie, qualche settimana fa, abbiamo aperto la televisione e per quasi un minuto abbiamo creduto di assistere ad una volgare parodia di Berlusconi, tanto che mi stava nascendo un sentimento di spontaneo garantismo in sua difesa. Pensavo che sullo schermo ci fosse un imitatore: con la sciarpa bianca, con un gruppo di giovani. Lui …

“Una colata di cemento assedia la necropoli. Cagliari, ultimo appello: fermate lo scempio”, di Francesco Erbani

«Andate via», urla il guardiano uscito da un casotto prefabbricato, in cima a un’altura. Non sono le tombe di Tuvixeddu che sorveglia, i duemila sepolcri che vanno dall’età punica a quella imperiale, ma i cantieri disseminati in quest’area archeologica fra le più pregiate del Mediterraneo. A Tuvixeddu si costruisce. Le prime palazzine nella necropoli stanno sorgendo lungo via Is Maglias. Sono edifici di sei piani, un assaggio della colata di cemento che potrebbe sversarsi intorno alla collina che si erge nel cuore della città. Annullati dal Consiglio di Stato i vincoli che la giunta regionale di Renato Soru aveva imposto, gli edifici vengono su a poche decine di metri dal punto in cui si concentra la maggior parte delle sepolture, in una zona compresa nell’area archeologica, dove gli studiosi ritengono possano esserci altre sepolture, che resterebbero per sempre inesplorate. Il guardiano caccia chiunque si avvicini. Come se le tombe non fossero un oggetto degno di visita. In totale i metri cubi previsti fra Tuvixeddu e il colle alle sue spalle, Tuvumannu, sono 260mila, grosso modo …

“Cosa non si fa per uno sponsor: anche gli scienziati le sparano grosse”, di Pietro Greco

«Figli senza genitori». «Orfani prima di nascere». «Stanford apre alla vita artificiale». Sono alcuni dei titoli e degli slogan usati nei giorni scorsi dai giornali e dai telegiornali, italiani e stranieri, per annunciare, a effetto, la notizia pubblicata sulla rivista scientifica Nature che un gruppo di ricerca della Stanford University è riuscita a ripetere anche in laboratorio ciò che avviene in natura in ogni istante: la trasformazione di cellule staminali in cellule germinali e poi in spermatozoi e ovociti. Sono titoli e slogan capziosi. Perché le cellule staminali utilizzate a Stanford come in qualsiasi altro laboratorio del mondo non sono prodotte dall’uomo, ma esistono in natura. Perché tutti gli spermatozoi e tutti gli ovociti del mondo vengono da cellule staminali. Perché a Stanford non c’è stata alcuna fecondazione in vitro, mentre al contrario ogni anno nascono decine di migliaia di bambini grazie a svariate tecniche di fecondazione in vitro. Perché, infine, nessun bambino può nascere senza l’ausilio di un utero e, quindi, di una madre. Ma tant’è: l’effetto annuncio – vero, verosimile o falso che …

“Bersani: il Pd con i più deboli: «Nessun ritorno al passato»”, di Marcella Ciarnelli

Da Prato a «Che tempo che fa». La prima settimana da segretario del Pd Pier Luigi Bersani l’ha conclusa nel salotto accogliente di Fabio Fazio. Lo aspetta l’appuntamento del 7 novembre con l’assemblea degli eletti. «Se ci mettiamo dalla parte dei più deboli, di chi lavora e di chi produce riusciremo a fare una società migliore per tutti». E’ questa la “cosa di sinistra” che Pier Luigi Bersani, il nuovo segretario del Pd, ha detto a «Che tempo che fa», la trasmissione soft di Fabio Fazio. Venti minuti di conversazione per parlare del futuro, molto, e del passato, da cui attingere per «costruire un partito con un’identità politica che rimescoli culture antiche e nuove senza timore di pronunciare certe parole». E che cancelli la parola «dialogo » ma prediliga il «confronto». E’ alla nuove generazioni che dobbiamo pensare, a quelli che non hanno neanche conosciuto i partiti di cui qualcuno ha temuto il ritorno tanto da andarsene. «Il lavoro è il problema dell’Italia. Questo è il primo, vero problema di cui ci dovremo occupare in …

“Addio grande Alda, bruciata dalla vita, rinata nella poesia”, di Giulio Ferroni

Una sorta di turbine poetico agita la voce e l’esistenza di Alda Merini: la sua poesia sfugge ad ogni definizione, a linee, a tendenze, a gruppi, come sfugge ad ogni distinzione di fasi e momenti, evitando di sistemarsi in raccolte organiche e circoscritte, ma si affida volta per volta alle occasioni del vivere. Essa si è sviluppata in un flusso continuo, che ha la qualità di un modo di porsi nel mondo: offerta di sé al ritmo indefinito della quotidianità, in una ininterrotta costruzione di rapporti, di possibilità che variamente si intrecciano, si confondono, si sovrappongo, si infittiscono e si districano; presenza dentro il corpo e in mezzo alle cose, ricca certo di sapienza e di passione, intessuta di molteplici echi della cultura e del mito, di suggestioni di un mondo lontano, di parole perdute e indecifrabili, ma tutta esaltata, consumata, bruciata, nel suo darsi, nel suo offrirsi all’occasione, canto e vocalità in totale abbandono, dono divino caduto nella banalità del presente, ma pronto comunque ad accendersi anche in quella banalità, a brillare nonostante tutto, …