Giorno: 16 Novembre 2009

APRI, AIR e VIA scrivono al Presidente della Repubblica sulle risorse per i ricercatori

Illustre Presidente, gli ultimi eventi accaduti al Senato, con il blocco dei fondi (già stanziati) a favore dei giovani ricercatori, ci spingono a scrivere a Lei che già in passato ha mostrato grande attenzione e sensibilità nei confronti della Ricerca. L’Italia è ormai la cenerentola d’Europa per quanto riguarda gli investimenti in Università e Ricerca. Per questo ci appare ancor più inaccettabile quanto accaduto durante la discussione sulla legge Finanziaria in Senato. Il Governo Prodi aveva stanziato nella Finanziaria 2007 una dotazione di 140ml di euro in tre anni: 20ml per l’anno 2007, 40ml per il 2008 e 80ml per il 2009, finalizzati ad un reclutamento straordinario dei ricercatori a tempo indeterminato nelle nostre università. Entro la fine di ogni anno occorre un provvedimento tecnico per “sbloccare” tali fondi. Questo è accaduto, via decreto-legge, nel 2007 (Governo Prodi) e nel 2008 (Governo Berlusconi). Quest’anno è stata scelta la via di un emendamento in Finanziaria, presentato dal Presidente Possa e sostenuto da quasi tutti i gruppi parlamentari, sia di maggioranza che di opposizione. Tuttavia, contro ogni …

Bersani alla direzione del Pd: “occupiamoci dei problemi del Paese”

Si è svolta oggi la prima riunione della Direzione del PD, eletta durante l’Assemblea nazionale del 7 novembre scorso. Una riunione che Pier Luigi Bersani da segretario ha voluto impostare all’insegna della condivisione e dell’unità del partito, confermando come l’idea dell’uomo solo al comando è ben lontana dai programmi di Bersani e che la pluralità della gestione debba essere un punto saldo per il Partito democratico. Nella relazione che ha dato il via alla riunione il segretario ha voluto ribadire i dati “straordinari dei nostri congressi di circolo, nessun partito ha mai fatto più di 7.000 congressi per scegliere il segretario. Da noi ora i cittadini si aspettano una cosa vera, una cosa vincente. Sono convinto che la struttura del partito ha bisogno di una sua dignità politica. Nessuno pensi che con la nuova segreteria ci siano stati dei passi indietro o rallentamenti nel progetto di costruzione del Partito democratico, dal Congresso abbiamo avuto molta energia che non dobbiamo sprecare”. Prima i fatti concreti. Un partito che dovrà avere l’ambizione di rappresentare per gli italiani …

“Bonaccini: no al deposito di gas nella bassa”

Il segretario regionale del Pd ha anche invitato gli esponenti del Pdl che si sono espressi contro il progetto “a fare pressioni sul governo” “Il nostro ‘no’ al deposito di Rivara non è ideologico ma basato sulle valutazioni delle commissioni tecniche istituite dalla Provincia di Modena che per ben due volte hanno dato un giudizio negativo sulla sicurezza del progetto”. Il segretario regionale del Pd Stefano Bonaccini boccia così anche il secondo progetto del deposito di stoccaggio gas nella bassa modenese. Bonaccini ha partecipato nei giorni scorsi a Massa finalese, nel modenese, a un pranzo di autofinanziamento organizzato dal locale comitato “No gas”. Erano presenti anche l’on. Manuela Ghizzoni del Pd, l’assessore all’Ambiente della Provincia di Modena Stefano Vaccari, i sindaci di Finale e di San Felice sul Panaro, i due Comuni interessati dal progetto. Bonaccini ha assicurato agli oltre 200 partecipanti all’incontro che il Pd continuerà a battersi in tutte le sedi politiche e istituzionali contro un progetto che non fornisce garanzie dal punto di vista della sicurezza e dell’impatto ambientale. Il segretario regionale …

“Vertice Fao: più risorse contro la fame”, di Piero Fornara

«Determinati ad affrancare dal bisogno tutti i popoli della Terra» perché «la povertà è la causa principale della fame e della malnutrizione»: questo l’impegno solenne assunto nella conferenza delle Nazioni Unite sull’alimentazione e l’agricoltura di Hot Springs (Virginia, Usa). Ma era il giugno 1943. A distanza di parecchi decenni il direttore generale della Fao Jacques Diouf ha convocato dal 16 al 18 novembre a Roma un nuovo vertice mondiale sulla sicurezza alimentare: il numero delle persone che soffrono la fame ha infatti raggiunto il picco storico di 1,02 miliardi, un sesto della popolazione totale del Pianeta. Secondo le ultime stime gli affamati sono cresciuti quest’anno del 9%, il livello più alto dal 1970. La maggior parte delle persone malnutrite risiedono nella regione Asia-Pacifico (642 milioni), seguite dall’Africa subsahariana (265 milioni), dall’America latina (53 milioni), Vicino Oriente e Nord Africa (42 milioni) e nei paesi sviluppati (15 milioni). La Fao ha attivato il sito www.1billionhungry.org. dove chiunque potrà registrare il proprio dissenso rispetto all’attuale situazione e dare una spinta ad agire per i capi di Stato …

“Perché la tolleranza non basta più”, di Zygmunt Bauman

Pubblichiamo una parte dell´intervento tenuto in videoconferenza al convegno su “La qualità dell´integrazione scolastica” che si è tenuto a Rimini nei giorni scorsi. Vivere con gli stranieri, che è il fondamento demografico e sociale dell´esposizione alle differenze, a una qualche sorta di alterità, non è affatto nuova nella storia moderna. Ma l´idea era grosso modo che chiunque sia alieno, straniero, diverso da te perderà prima o poi il suo carattere di straniero. La politica dominante verso gli stranieri, per la maggior parte della storia moderna, è stata una politica di assimilazione: “Voi siete qui, siete fisicamente vicini; diventiamo quindi vicini anche spiritualmente, mentalmente, eticamente”, che vuol dire accettare gli stessi valori universali dove però, per “universali”, abbiamo sempre inteso i “nostri” valori. Quindi, con questa prospettiva dove l´essere stranieri era soltanto uno spiacevole fastidio temporaneo, non esisteva l´idea di dover imparare a vivere con il diverso. Ora per la prima volta nella storia moderna siamo arrivati a renderci conto che le cose non stanno così. La modernità è sempre stata un periodo di migrazioni massive …

“Se si decide di non decidere”, di Vittorio Emanuele Parsi

Decidere di non decidere è, in politica, una prassi antica e consolidata. Ma non si era mai visto decidere in anticipo che nessuna decisione vincolante possa essere adottata nemmeno in un appuntamento ancora da venire eppure da tempo programmato. Tanto più su un problema di cui, ogni giorno, si continua a ribadire la gravità e l’urgenza. Altro che «politica dell’annuncio». Qui siamo al paradosso per cui l’unico modo per far rimanere una questione all’ordine del giorno dell’agenda dei vertici internazionali è quello di rassicurare i recalcitranti che nessuna pressione eccessiva sarà esercitata nei loro confronti. Poco importa che la prossima conferenza Onu sul clima rischi così di diventare una versione globale di «Che tempo che fa», alla quale tanto varrebbe inviare Fabio Fazio o, meglio ancora, Luciana Littizzetto, che almeno è refrattaria alla retorica e generalmente non le manda a dire. La sensazione che i vertici, mentre si moltiplicano e si affollano nei partecipanti, siano sempre più inconcludenti quando non del tutto inutili si rafforza ogni giorno di più. Neppure l’effetto vetrina sembra riuscire a …