Giorno: 28 Novembre 2009

La Carta dei Cento per il libero WI-FI

Appello per la liberazione dell’Wi-Fi italiano, soffocato dal decreto Pisanu. Tra i 100 firmatari Scalfarotto, Misiani, Gentiloni. Il 31 dicembre 2009 sono in scadenza alcune disposizioni del cosiddetto Decreto Pisanu (”Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale”) che assoggettano la concessione dell’accesso a Internet nei pubblici esercizi a una serie di obblighi quali la richiesta di una speciale licenza al questore. Lo stesso Decreto, inoltre, obbliga i gestori di tutti gli esercizi pubblici che offrono accesso a Internet all’identificazione degli utenti tramite documento d’identità . Queste norme furono introdotte per decreto pochi giorni dopo gli attentati terroristici di Londra del luglio 2005, senza alcuna analisi d’impatto economico-sociale e senza discussione pubblica. Doveva essere provvisoria, ed è infatti già scaduta due volte (fine 2007 e fine 2008) ma è stata due volte prorogata. Si tratta di norme che non hanno alcun corrispettivo in nessun Paese democratico; nemmeno il Patriot Act USA, approvato dopo l’11 settembre 2001, prevede l’identificazione di chi si connette a Internet da una postazione pubblica. Tra gli effetti di queste norme, ce …

La guerra infinita del governo alla pillola abortiva: “Solo in presenza di ricovero ospedaliero”

“La pillola RU486 deve essere somministrata solo in regime di ricovero ordinario”. È quanto chiede il Ministro del Lavoro, della salute e delle politiche sociali all’Agenzia italiana del farmaco. Il ministro Sacconi ha firmato una richiesta al Consiglio di Amministrazione dell’Aifa perchè riconsideri la delibera sulla base di quanto emerso dall’indagine della Commissione sanità del Senato e quindi di aggiungere «solo con ricovero ordinario» per evitare che la pillola sia assunta al di fuori di quanto prescrive la legge 194. Insomma continua la guerra del governo alla pillola che è usata in tutta Europa. In pratica il governo vuole che l’Aifa torni indietro rispetto alle decisioni già assunte. Il ministro Sacconi ha successivamente reso noto i parere espresso all’Aifa: Il Consiglio di Amministrazione dell’Aifa – si legge nel documento – «valuti se sia necessario riconsiderare la delibera adottata al fine di garantire modalità certe di somministrazione del farmaco in questione onde evitare ogni possibile contrasto con la legge n.194 del 1978. Secondo il ministro, la pillola Ru486« può »essere utilizzata per uso abortivo, in compatibilità …

“Prove tecniche di razzismo”, di Curzio Maltese

La deriva da Ku Klux Klan della Lega Nord non ha più limiti. Dopo la ripugnante trovata del White Christmas di Coccaglio, arriva un´altra proposta di legge razziale che non si sa se definire più idiota o indegna. Il deputato della Lega Maurizio Fugatti, già tristemente noto per l´emendamento dello scudo fiscale, ha infilato nelle votazioni della finanziaria un tetto per la cassa integrazione ai lavoratori stranieri. «Quando non c´è lavoro, bisogna tutelare anzitutto gli italiani» ha spiegato il parlamentare di Bussolengo. L´emendamento non dovrebbe passare perché, oltre a fare schifo, è incostituzionale e anche illogico. I lavoratori stranieri regolari pagano gli stessi contributi degli italiani e hanno quindi diritto a eguali tutele. Il giorno in cui peraltro dovessero essere approvate in Parlamento leggi come queste, milioni di italiani, fra i quali chi scrive, si trasformerebbero a loro volta in migranti, verso le nazioni civili. La proposta leghista costituisce comunque un segnale, anzi un avvertimento, in varie direzioni. Serve anzitutto per catturare o rinsaldare il consenso in alcune aree ricche ma culturalmente e moralmente miserabili …

Decine di restauratori rischiano di chiudere bottega

A causa della normativa introdotta dal ministero per i Beni e le attività culturali. Una mozione presentata dall’on. Manuela Ghizzoni del Pd ne chiede la modifica. Decine di restauratori modenesi con anni di studio e di esperienza alle spalle rischiano di trovarsi da un giorno all’altro nell’impossibilità di svolgere il loro lavoro. Questo per effetto della nuova normativa sullo status di restauratore introdotta dal ministero per i Beni e le attività culturali. A raccogliere l’allarme, lanciato dalle associazioni di categoria e da migliaia di operatori del settore, è l’on. Manuela Ghizzoni, capogruppo Pd in commissione Cultura della Camera, che nei giorni scorsi ha presentato una mozione assieme a un gruppo di parlamentari del Partito democratico. “La professione di restauratore costituisce un patrimonio di sapere e di eccellenza inestimabile anche per il nostro territorio provinciale – spiega la parlamentare modenese – dove sono almeno una cinquantina le aziende, per complessivi 150 addetti, che in base alle nuove normative sulle qualifiche richieste per gli operatori e sui criteri di partecipazione alle gare d’appalto, rischiano di chiudere bottega”. …

“Allarme sul dopo-crisi. L’Italia rischia tutto per il populismo di destra”, intervista a Vincenzo Visco

L’occasione della crisi è andata persa. Non abbiamo né le riforme, né i conti a posto, né il Pil in crescita». Per Vincenzo Visco la fotografia dell’Italia spacciata sui mass media è piena di «incredibili falsità»: la situazione è gravissima e nessuno se ne accorge. «Sono ammirato dall’abilità di Tremonti, oggi rigorista dopo un passato di antieuropeista e di creativo – aggiunge – Peccato che gran parte di quel che dice non sia vero». Per esempio? «Per esempio ha raccontato ad Annozero che il suo scudo costa di più di quello inglese. Ci vuole un gran fegato». Comunque il ministro ha dettola verità sulle tasse: non ci sono risorse strutturali. «Il messaggio che emerge è: bambole non c’è una lira. Quello che non emerge è che le cose vanno peggio di quanto si dica». Anche altri Paesi stanno male «Da noi c’è un crollo delle entrate molto maggiore di quanto la crisi giustificherebbe, c’è un massiccio aumento dell’evasione soprattutto sull’Iva, c’è una spesa fuori controllo, c’è un debito in aumento del 15 punti in due …

“Ore decisive per l’insegnamento della storia dell’arte nelle scuole”, di Clara Rech*

Il Regolamento concernente il Riordino dell’Istruzione è alle ultime battute. Il Ministro si augura di poterlo pubblicare a metà gennaio, una volta superato il vaglio, soprattutto, del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti. In questi giorni, in seguito ai pareri richiesti ed espressi da parte delle varie Associazioni disciplinari e dei Comitati di studio del mondo della scuola, si sta meditando in sede ministeriale se sia il caso di operare alcune modifiche nei quadri orari circolanti in bozza con potenziamenti di alcune discipline al triennio. E’chiaro che in questa ipotesi la disciplina più a rischio tornerebbe ad essere la storia dell’arte nel liceo Classico (nella bozza attuale 2 ore negli ultinmi 3 anni) e nel liceo Musicale e Coreutico (nel disegno attuale 2 ore per ogni anno). Tale presenza potrebbe essere rivista per lasciare spazio ad altre istanze. Oltre a ciò, non si ravvisa il minimo spiraglio di accoglienza della richiesta avanzata più volte dall’ANISA di non eliminare l’insegnamento nell’istruzione tecnica e professionale dove attualmente la disciplina è presente come elemento di alta …

“L’allarme del Quirinale”, di Massimo Giannini

A parte la ricostruzione del primo dopoguerra e il boom degli anni ’60, non si ricorda una “età dell’oro” della democrazia italiana. Ma stiamo precipitando davvero in un “tempo di ferro”, se un capo dello Stato convoca i giornalisti per manifestare la sua “profonda preoccupazione” sulle condizioni del Paese. L’irritualità dello strappo procedurale è direttamente proporzionato alla gravità del conflitto istituzionale. In molti, nel centrodestra, cercano ora di piegare secondo convenienza le parole di Giorgio Napolitano. Di dimostrare che quel suo appello a fermare “la spirale della drammatizzazione” sia rivolto esclusivamente ai magistrati. Che quel suo richiamo “all’autocontrollo nelle dichiarazioni pubbliche” indirizzato a “quanti appartengono all’istituzione preposta all’esercizio della giurisdizione” sia una messa in mora per l’intera categoria dei “giudici comunisti”. Mentono, i corrivi esegeti del presidente della Repubblica. Accecati dall’odio che il premier continua copiosamente a produrre e a riversare non solo contro le “toghe eversive”, ma contro tutte le istituzioni di garanzia, non vedono (o fingono di non vedere) una verità scomoda che nasce dalla pura e semplice logica politica. L’inusuale “messaggio alla …